Il Megafono: "Accorinti sapeva che il Cda del Teatro deve essere di tre componenti"

Il Megafono: “Accorinti sapeva che il Cda del Teatro deve essere di tre componenti”

Rosaria Brancato

Il Megafono: “Accorinti sapeva che il Cda del Teatro deve essere di tre componenti”

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martedì 14 Gennaio 2014 - 13:32

Gli esponenti del Megafono Massimo Finocchiaro e Giuseppe La Face intervengono per fare chiarezza su alcune vicende che hanno coinvolto sia l'amministrazione comunale che il presidente Crocetta. In particolare la nota si sofferma sul caso del Cda del Vittorio Emanuele: "Accorinti era a conoscenza del fatto che in Sicilia si applica il decreto Monti e il Cda deve essere composto da 3 persone".

Il Megafono scende in campo a Messina per fare chiarezza su alcune vicende che hanno visto nel mirino il presidente Crocetta, dal Cda del Teatro Vittorio Emanuele fino al caso Sciacca.

“Di recente, a Messina- scrivono Massimo Finocchiaro e Giuseppe La Face- sembra essere invalsa l'abitudine di esercitarsi in una serie di attacchi mediatici nei confronti di Crocetta. Alcune vicende cittadine, recenti passi falsi dei rappresentanti delle Istituzioni cittadine, vengono quasi addebitate ad azioni e/o presunte omissioni del Presidente della Regione. L'ultima, in ordine di tempo, e' la vicenda che ha visto rappresentata la contrapposizione tra Messina e Crocetta, in merito alle nomine degli organi di governo del Teatro Vittorio Emanuele”.

I due esponenti del Megafono ripercorrono le tappe che hanno portato a quanto accaduto nei giorni scorsi, in merito alla telenovela del Cda del Teatro.

Lo scorso agosto, dopo la nomina del presidente Maurizio Puglisi, il sindaco ed il commissario della provincia, avevano annunciato tempi brevissimi per la nomina dei componenti di loro competenza nel Consiglio d’amministrazione dell’Ente, in modo da poter rendere operativo il Teatro. Nel frattempo però, recependo le indicazioni del decreto Monti sulla spending review anche la Sicilia si era adeguata, avviando una riduzione dei Cda da 7 a 3 componenti. I mesi però sono trascorsi senza che su questo punto si capisse cosa fare, ma nei giorni scorsi, dopo ben 5 mesi dalla presentazione dei curricula, Accorinti e Romano nominano i componenti del Cda, cinque in totale. Lo stesso giorno da Palermo arriva la notizia che l’assessore Stancheris aveva nominato, a fine dicembre, il commissario ad acta del Cda.

Ed è proprio su questo punto che Finocchiaro e La Face vogliono fare chiarezza, perché ad una prima occhiata potrebbe sembrare che Crocetta vuol continuare l’opera di colonizzazione e di commissariamenti in riva allo Stretto.

“Dopo mesi di attese, di rinvii ed elaborazioni teoriche sul futuro del Teatro cittadino, Comune e Provincia, quasi improvvisamente, hanno proceduto alle designazioni dei componenti di loro competenza del CdA. Convocate le conferenze stampa di rito, viene tragicamente fuori che la Regione gia' da una settimana prima delle designazioni, aveva nominato un commissario ad acta. E subito giu' fiumi di inchiostro e polemiche contro il Presidente colonizzatore. Un piccolo e non trascurabile dettaglio: la Regione siciliana, avendo come riferimento la legge sulla spending review non puo' più insediare CdA in numero superiore a tre componenti. E tutto questo era stato detto da Crocetta più volte, anche pubblicamente”.

Secondo il Megafono l’amministrazione comunale era a conoscenza da tempo del fatto che il Cda dell’Ente Teatro non avrebbe dovuto superare il numero di tre componenti e che quindi era consapevole dell’impossibilità da parte della Regione di ratificare i 5 nominati tra Comune e Provincia.

“C'era tutta questa necessita' di montare il caso? – proseguono Finocchiaro e La Face- Di colpevolizzare oltremodo il[1] Presidente tiranno ? Riteniamo serenamente di no. Anzi si sarebbe dovuto chiedere al Sindaco rivoluzionario come mai avesse scelto la strada dello spreco. I danneggiati ? In primo luogo i lavoratori del Teatro, poi proprio le personalità designate, tutte di assoluto valore, espressione di competenze specifiche, portatrici di espressioni e valori culturali eterogenei ed unanimemente apprezzati non solo in citta'. Infine, ma non per ultimi, Messina ed i messinesi. Apprezzabile, la linea tenuta da Crocetta sull'argomento. Avrebbe potuto attaccare a testa bassa ed a ben donde: il risparmio della spesa, il sistema che alimenta clientela, il rispetto della legge, tutti argomenti che avrebbero messo a nudo l'inopportunità della vicenda, la improvvida, intempestiva ed avventata accelerazione del Sindaco e del Commissario della Provincia. Ma non lo ha fatto. Si ragioni insieme alla Regione su come adeguare lo Statuto dell'Ente, per poter insediare l'organo di governo legittimo, ma senza sotterfugi o fughe in avanti e si ridia dignità ad una Istituzione cittadina da mesi paralizzata e con futuro incerto”.

La nota del Megafono si sofferma poi anche su altre vicende, come il caso dei cantieri di servizio,finanziati dalla Regione con Fondi europei, per i quali il Presidente Crocetta a ottobre, in occasione della Giunta di Governo congiunta con quella cittadina, aveva invitato l’ amministrazione a presentare i progetti nei tempi previsti.

“Anche a questo proposito- continua la nota- abbiamo dovuto assistere ad un balletto di dichiarazioni tipo… "i fondi dei cantieri sono bloccati perché sotto la lente d'ingrandimento della Comunità Europea", quando invece, a poche ore dalla stessa dichiarazione, vedevamo pubblicata la lista dei comuni beneficiari con le relative somme appostate in base al numero di cittadini. Nel caso specifico, per decenza, non commentiamo”.

Quanto alla Tares i consiglieri comunali del Megafono, pur essendo stati gli unici a non votare la delibera, perché ritenevano inopportuno aggravare le spese delle famiglie “hanno inoltre manifestato perplessità evidenziando le potenziali problematiche che l'amministrazione avrebbe potuto avere senza un'analisi preventiva dell'anagrafe catastale e tributaria che è proprio quello che si sta verificando con la consegna di cartelle "pazze" a nome di defunti, casi di omonimia, errori grossolani nel conteggio dei metri quadri e dei nuclei familiari etc etc”.

Infine la nota fa riferimento alla vicenda della rotazione dei dirigenti regionali, che a Messina ha riguardato l’ingegnere capo del genio civile Gaetano Sciacca: “Non possiamo non segnalare l'incredibile campagna mediatica, colorita da dichiarazioni al veleno, che si è fatta sul caso dell' Ing. capo del Genio Civile, dove il Presidente Crocetta, per aver parlato di rotazione in un quadro complessivo di movimenti sul piano regionale delle figure apicali degli Uffici del Genio Civile, è stato addirittura additato come "amico dei palazzinari". Ci asteniamo, ancora, sui casi: migranti, mercatini di natale, isola pedonale, flotta comunale, ecopass, attraversamento dei Tir in citta', dimissioni Capo Polizia Municipale, reintegro del dirigente Ruggeri, area metropolitana, Atm, Ato e Messinambiente, ….. ma sicuramente anche qui la colpa sarà di Crocetta…!!!”

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. signori del megafono,ma di quale sindaco parlate????SI STA ESERCITANDO PER UN PERIODO DI RIPOSO IN tIBET

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  2. Io ho profondo rispetto per Crocetta, ma quando ho saputo che nel suo partito era finito il delfino di Briguglio, questa stima e vacillata.
    La conferma è stata la condanna della corte dei conti per i fatti quando La face era commissatio Iacp che ha fatto un’assunzione, per la quale è stato condannato.
    Quindi crocetta a messina è Rappresentato da un condannato dalla corte dei conti, un amministratore modello.
    Consiglio di non cambiare iu partito ma di lasciare perdere la politica.

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  3. Ma nò la colpa è di Felice Calabrò!! Evvero MARIEDIT?

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