Impianto di Pace quasi pronto per partire: è tutto in mano alla SRR, sarà gestito dai dipendenti Ato3

Impianto di Pace quasi pronto per partire: è tutto in mano alla SRR, sarà gestito dai dipendenti Ato3

Francesca Stornante

Impianto di Pace quasi pronto per partire: è tutto in mano alla SRR, sarà gestito dai dipendenti Ato3

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lunedì 12 Settembre 2016 - 23:22

Nultime settimane si è discusso a lungo dell'attivazione dell'impianto per il trattamento delle frazioni secche della differenziata che l'Ato3 ha costruito a Pace ma che non è mai stato messo in funzione. Accorinti ha anche ordinato all'Ato3 di avviarlo dal 19 settembre. Il commissario della SRR Ettore Ragusa ha preso in mano le redini della vicenda.

La prossima settimana porterà alcune novità per i cittadini sul fronte dei rifiuti. Cambiano alcune regole, le più importanti sono due: divieto di buttare la spazzatura il sabato sera e i nei pre-festivi e obbligo per i commercianti di passare alla raccolta porta a porta, così come sta accadendo già per le utenze domestiche nei villaggi. Proprio oggi a Palazzo Zanca l’assessore Daniele Ialacqua e i vertici di Messinambiente spiegheranno tutti i dettagli del nuovo sistema di raccolta che coinvolgerà aziende ed esercizi commercialii della città e che ha già scatenato tanti dubbi e perplessità. Ma in quell’ordinanza del sindaco Accorinti datata 25 agosto c’è anche un altro passaggio importantissimo per la programmazione della gestione rifiuti: l’impianto di Pace. Se ne parla da anni e negli ultimi mesi l’attenzione sull’impianto di selezione e valorizzazione delle frazioni secche dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata realizzato a Pace dall’Ato3 è cresciuta sempre di più. Si tratta di un moderno impianto, capace di trattare un consistente quantitativo di rifiuti differenziati e che permetterà al territorio comunale di essere dotato di un’importante struttura per la gestione in loco dei materiali da inviare a recupero. Un impianto praticamente pronto ma finora rimasto inattivo, anche se probabilmente, visti i numeri della differenziata degli anni scorsi, se anche fosse entrato in funzione sarebbe risultato eccessivo per le esigenze reali della città. L’amministrazione Accorinti però adesso vuole far partire a tutti i costi l’impianto di Pace. E lo ha scritto anche sull’ordinanza, dicendo all’Ato3 di attivare entro il 19 settembre l’impianto e di valutarne anche l’affidamento della gestione.

Idee chiare, dunque. O forse non su tutta la linea. Perché è vero che l’Ato3 è proprietario dell’impianto, ma è anche vero che essendo una società in liquidazione non può metterlo in funzione. Così come non potrebbe farlo Messinambiente. Accorinti ha ordinato all’Ato3 di inaugurare l’impianto di Pace, sbagliando dunque il destinatario della richiesta. E allora, per evitare di perdere ulteriore tempo e allontanare nuove polemiche o frecciatine a distanza come quelle che nei giorni scorsi sono partite nei confronti dell’Ato3 anche da parte di Messinambiente, quando il commissario Giovanni Calabrò in aula consiliare parlò di “giochetti politici”, ha deciso di prendere in mano le redini della questione direttamente il commissario della SRR Ettore Ragusa.

«In quanto commissario della SRR ho dato mandato all’Ato3, che non potrebbe in quanto in liquidazione, di attivare l’impianto. Usando gli stessi poteri assicurerò che messa in attività e la gestione vengano espletate da dipendenti dell’Ato3 che saranno comandati ad assolvere questo ruolo» spiega Ragusa che dunque sembra aver trovato il bandolo della matassa, allontanando però qualunque ipotesi di affidamento dell’impianto a Messinambiente, che invece ha reclamato più volte la possibilità di gestire l’intera struttura.

Ai sensi dell’Ordinanza n. 6 del Presidente della Regione Siciliana, Ragusa provvederà con propria gestione autonoma alla continuità dell’ATO ME 3 Spa avvalendosi della risorse umane e strumentali della stessa Società, pertanto, l’impianto sarà gestito dai dipendenti ATO ME3 e con il sostegno della struttura organizzativa della stessa Società d’Ambito.

La struttura tecnica di Ato3, su input del Commissario Straordinario, ha così attivato le necessarie procedure relative all’avvio dell’impianto e lo stesso Ragusa conta entro pochi giorni di procedere all’attivazione della importante infrastruttura del ciclo dei rifiuti. Un passaggio che a quanto pare era già stato comunicato già nel giugno scorso anche al sindaco Accorinti che, non bisogna dimenticare, è anche presidente della Srr.

L’impianto è di proprietà dell’ATO ME 3 che lo ha realizzato e collaudato rimanendo titolare in forza della Legge Regionale n. 9/2010 che, imponendo alle Società d’Ambito la liquidazione forzata, ha dovuto nel contempo consentire alle stesse Società di poter disporre per intero del patrimonio consistente in mezzi, attrezzature ed impianti, sino alla liquidazione definitiva della stessa società. L’Ato3, nello specifico, è proprietaria di un consistente patrimonio mobiliare ed immobiliare consistente, oltre all’impianto di Pace, anche di cinque centri di raccolta (Giampilieri, Spartà, Pistunina, Gravitelli e Tremonti) e di un elevato numero di mezzi ed attrezzature utili al ciclo dei rifiuti.

L'impianto che dunque tutti vogliono adesso vedere in funzione al più presto, è abilitato a trattare i cosiddetti “rifiuti secchi” provenienti da raccolta differenziata, quali imballaggi in carta, cartone, plastica ed alluminio, provvedendo alla selezione delle frazioni estranee e consentendone la pressatura per il successivo avvio ai consorzi di filiera appartenenti al CONAI. Da questo impianto si ottengono le materie prime idonee alle successive lavorazioni che consentono il recupero ed il riciclo. La capacità di selezione dell'impianto è pari circa 10 tonnellate l’ora e varia in funzione del materiale che vi si lavora. La capacità di pressatura dell'impianto è pari a circa 15 tonnellate l’ora. Da quest'impianto si possono avviare ai consorzi di filiera circa 100 ton/giorno di rifiuto differenziato/selezionato e lavorando su più turni si può pensare anche a quantità superiori che potrebbero consentire una produttività pari a circa 60.000 ton/anno di materie prime seconde. Il che proietta questa importante infrastruttura tra quelle centrali del sistema integrato dei rifiuti dell'intera provincia di Messina.

Francesca Stornante

6 commenti

  1. Speriamo bene… Messina si potrebbe anche fare pagare dagli altri comuni e questo sarebbe fondamentale per le casse della nostra città…

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  2. Speriamo bene… Messina si potrebbe anche fare pagare dagli altri comuni e questo sarebbe fondamentale per le casse della nostra città…

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  3. Abbiamo bisogno anche dei “RIFIUTI A KM ZERO” e devono finire, dopo il riciclo dei materiali, in un Termovalorizzatore per stroncare le lobby delle discariche. Come avviene nelle maggiori Città europee e mondiali che li hanno realizzati nel centro della Città!

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  4. Abbiamo bisogno anche dei “RIFIUTI A KM ZERO” e devono finire, dopo il riciclo dei materiali, in un Termovalorizzatore per stroncare le lobby delle discariche. Come avviene nelle maggiori Città europee e mondiali che li hanno realizzati nel centro della Città!

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  5. Emanuele Ferrara 13 Settembre 2016 17:13

    Allora a quanto ho capito abbiamo un impianto di smaltimento dei rifiuti secchi (plastica, lattine , carta e cartoni) e non lo mettiamo in funzione per beghe interne all’ATO e a Messina Ambiente! Non ci sono infrastrutture a Messina, ma quando se crea una sorgono problemi insormontabili. Chi è l’autorità preposta che può risolvere la situazione? Il sindaco? Non mi pare! Il prefetto? ha altri compiti! Credo che in questo caso è il Presidente della Regione che deve assicurare il funzionamento dell’impianto! Quindi bisogna fare pressione a Palermo per risolvere il caso! e chi la deve fare questa pressione? Dovrebbero essere le forze politiche cittadine o i comitati civici che a Messina sono inesistenti! Siamo il nulla! Questo siamo!

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  6. Emanuele Ferrara 13 Settembre 2016 17:13

    Allora a quanto ho capito abbiamo un impianto di smaltimento dei rifiuti secchi (plastica, lattine , carta e cartoni) e non lo mettiamo in funzione per beghe interne all’ATO e a Messina Ambiente! Non ci sono infrastrutture a Messina, ma quando se crea una sorgono problemi insormontabili. Chi è l’autorità preposta che può risolvere la situazione? Il sindaco? Non mi pare! Il prefetto? ha altri compiti! Credo che in questo caso è il Presidente della Regione che deve assicurare il funzionamento dell’impianto! Quindi bisogna fare pressione a Palermo per risolvere il caso! e chi la deve fare questa pressione? Dovrebbero essere le forze politiche cittadine o i comitati civici che a Messina sono inesistenti! Siamo il nulla! Questo siamo!

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