Dopo le dimissioni a catena nel Cda il sovrintendente Bernava ha già avvisato l'assessore Barbagallo che invierà un commissario. La Fp Cgil prepara la mobilitazione: "Vergogna, i lavoratori sono fermi da mesi"
“Adesso a casa anche il presidente Puglisi. E’ una gestione fallimentare ed a pagarne le spese sono le masse artistiche ferme da sette mesi”.
Non usano mezzi termini le sindacaliste della FP Cgil Clara Crocè e Rosa Raffa dopo gli ultimi eventi “andati in scena” al Teatro Vittorio Emanuele, con le dimissioni a catena dei componenti del Cda. Da inizio estate dei 7 componenti iniziali ne sono rimasti 2 (Il presidente Puglisi e la consigliera Pulejo). A dire addio infatti sono stati nell’ordine: Totò D’Urso, Giovanni Moschella, Carmelo Altomonte, Daniele Macris e Giovanni Giacoppo. Risalgono a maggio inoltre le dimissioni dell’ex sovrintendente Nino Saija. Di fatto dopo le dimissioni in tandem di Macris e Giacoppo non esiste più il Cda e il sovrintendente Bernava ha già informato l’assessore regionale Barbagallo che quanto prima nominerà un commissario per poi procedere alle nuove nomine.
La situazione è resa ancor più drammatica dalle criticità riscontrate dai revisori dei conti (che da settimane stanno esaminando la mole dei debiti fuori bilancio, trasmettendo anche atti alla Procura e alla Corte dei conti), dalla stagione artistica ridotta al lumicino e dalle condizioni delle masse artistiche, ferme da mesi, nonché degli orchestrali.
“Non possiamo fare a meno di gridare con tutte le nostre forze: vergogna per quanto accaduto in questi anni al Teatro Vittorio Emanuele- dichiarano Clara Crocè, segretaria generale Fp Cgil e Rosa Raffa coordinatrice di settore- Non possiamo fare a meno di chiedere cosa stia ancora aspettando il Presidente Puglisi a rassegnare le proprie dimissioni? E ancora qual è la posizione del Sindaco Renato Accorinti ? E ancora chiediamo possibile che nessun si sia reso conto della voragine finanziaria causata dall’ex sovrintendente Saija nonostante le denunce della CGIl, prima con Pippo Di Guardo e adesso con la Funzione pubblica? E le promesse non mantenute dal Presidente Crocetta ? Non sappiamo più cosa dire alle masse artistiche ( agli orchestrali, ai tecnici alle sarte )che fino a ieri sono stati lasciati appesi a un filo di speranza per riprendere a lavorare anche se solo per la programmazione natalizia. A che gioco stiamo giocando ?”
Le sindacaliste ricordano di essere state convocate per definire i contratti da applicare, salvo poi scoprire che mancava la copertura finanziaria e la situazione è ancora in alto mare. Crocè e Raffa evidenziano come il rinvio di “Un bel dì vedremo”, sia scaturito proprio al mancato accordo con i sindacati. Lunedì infatti i lavoratori avrebbero dovuto firmare i contratti a tempo determinato, lo schema di contratto era stato anche concordato tra il legale della FPCGIL e quello dell’Ente Teatro.
Ma è stato tutto rinviato. Anche il previsto concerto di Capodanno, la cui proposta era stata trasmessa dal direttore artistico Renzo al presidente Puglisi a novembre è rimasta ferma negli uffici a lungo.
“Riteniamo inaccettabile che Messina non possa vere il concerto di capodanno grazie all’inerzia del Presidente che ha portato tardivamente la proposta in CDA senza che gli uffici potessero attestarne la relativa copertura finanziaria- proseguono Crocè e Raffa- Chiediamo le immediate dimissioni di Puglisi. Chiediamo all’Assessore Barbagallo di non perdere ulteriormente tempo e di procedere alla nomina del Commissario”.ù
La FPCgil, che già in occasione dello spettacolo della Guzzanti, ha manifestato davanti al Teatro, deciderà in assemblea con i lavoratori le iniziative di mobilitazione da intraprendere nei prossimi giorni.
Rosaria Brancato
