"Global Kiss-In".L’Arcigay aderisce al sit-in contro le leggi anti-gay russe.

“Global Kiss-In”.L’Arcigay aderisce al sit-in contro le leggi anti-gay russe.

Eleonora Corace

“Global Kiss-In”.L’Arcigay aderisce al sit-in contro le leggi anti-gay russe.

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domenica 25 Agosto 2013 - 00:34

Il circolo Makwan Messina dell’Arcigay aderisce all’iniziativa “Global Kiss-in. Un bacio contro l’omofobia in Russia”, che prevede una manifestazione di protesta l’8 settembre di fronte il consolato della Federazione Russa, a Palarmo. L’iniziativa di respiro internazionale è stata indetta contro la recente approvazione di leggi omofobe da parte del Parlamento Russo.

Era il 1993 quando la Russia abrogava la legge 121 del 1934 voluta da Stalin, che condannava, e puniva, l’omofobia come reato. Vent’anni dopo la Duma vara un nuovo decreto anti-gay. La legge in questione si scaglia contro la “propaganda omosessuale”, punendo – con una multa fino ai 15.000 euro – qualunque atto che “contribuisca a dare una rappresentazione positiva dell’omosessualità in presenza o nelle vicinanze di un minore”. Secondo il governo russo è reato, dunque, parlare in pubblico dell’omosessualità,rivendicazione i diritti o raccontandone amori e speranze. La definizione pericolosamente vaga di "propaganda" offre la possibilità di punire con pesanti multe ogni cittadino che voglia esprimere un'opinione in pubblico sulla situazione degli omosessuali e soprattutto mette preventivamente al bando eventi, manifestazioni, concerti, ritenuti filo-gay. Finora a nulla è valso il biasimo di molti paesi Europei – Germani in testa -, l’intervento dell’Onu che ha chiesto l’abrogazione della legge e la minaccia da parte di un’ampia fetta dell’opinione pubblica mondiale di boicottare le Olimpiadi Invernali del 2014 previste a Sochi. La Russia non accenna a fare marcia indietro. E scatta la protesta internazionale.

“Global Kiss- In” è, infatti, la manifestazione che si svolgerà contemporaneamente in diverse città sparse per il globo, per dire no alla discriminazione e alla repressione. Per questo l’8 settembre sono stati convocati a Palermo tutti gli stati generali della comunità LGBT – acronimo utilizzato come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche , Gay , Bisessuali e Transgender.- insieme a tutti coloro che credono nell’uguaglianza degli uomini e dei loro diritti. Al sit-in di protesta, organizzato di fronte al consolato della Federazione Russa dall’Arcigay del Capoluogo, ha prontamente aderito il circolo Arcigay Makwan di Messina.

Questo l’appello del presidente Rosario Duca: “ A tutti i gruppi politici, associazioni, sindacati che si dicono vicini alle nostre istanze. In Russia si sta compiendo un grave atto di omofobico razzismo nei confronti di gay lesbiche trans nell'assoluto silenzio della Politica Italiana ed internazionale. P.Q.M. giorno otto settembre alle ore 15,00 su iniziativa del comitato Arcigay Palermitano ed altri, a cui Arcigay Makwan Messina aderisce, si è organizzato una protesta davanti il consolato Russo di Palermo in contemporanea alla protesta organizzata in altre parti del mondo. Siamo sicuri che vorrete essere accanto a noi in questa protesta a Palermo”.

A preoccupare le comunità omosessuali a livello sia mondiale che locale è, inoltre, il correlato di aggressioni e violenze che i gay russi hanno ripetutamente subito nel corso degli ultimi mesi. A testimonianza che la delibera della Duma non è un atto censorio imposto dall’alto, ma rispecchia un’opinione largamente condivisa dal resto della società. Nell’ex Unione Sovietica, purtroppo, è diffuso l’atteggiamento omofobo. Lo ha dimostrato, di recente, un sondaggio svolto dal centro demoscopico di Mosca, Levada, secondo cui il 65% della popolazione russa approva la decisione del Parlamento, mentre circa i due terzi dei cittadini ritengono, tutt’oggi, l’omosessualità una malattia mentale e quasi il 75% degli adulti interpellati, condanna i gay ritenendoli “amorali”.

Global kiss-in vuole essere, per questo, un gesto di protesta di respiro internazionale che sceglie come simbolo la cosa più innocua come può essere un bacio, che sfida, però, i diktat della repressione. Baci, infatti, si scambiavano i manifestanti in protesta a Mosca, fuori le mura della Duma, , tra le rimostranze scandalizzate dei passanti e le cariche della polizia. L’omosessualità è stata debellata dal registro delle malattie mentali nel 1990. La strada per una completa accettazione, però, è ancora lunga. E per alcuni, pericolosa…

Un commento

  1. liliana parisi 26 Agosto 2013 05:37

    Sono contro l’omofobia e la repressione,ma mi pare che oggi si tenda a presentare l’omosessualità quasi come una condizione privilegiata.E questo non mi pare giusto,specialmente nei confronti di minori. La legge russa che vieta la propaganda(se non è accompagnata da altre azioni repressive)non mi pare tanto grave. Il sesso dovrebbe essere una cosa che riguarda la sfera privata di ciascuno,evitando l’eccessivo esibizionismo

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