Matrimonio gay: l’Arcigay Makwan Messina plaude alla proposta firmata da Italia dei Valori

Matrimonio gay: l’Arcigay Makwan Messina plaude alla proposta firmata da Italia dei Valori

Eleonora Corace

Matrimonio gay: l’Arcigay Makwan Messina plaude alla proposta firmata da Italia dei Valori

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giovedì 12 Luglio 2012 - 09:23

Rosario Duca, presidente del circolo Arcigay Makwan di Messina, esprime soddisfazione per la proposta di legge presentata alla Camera dall’Italia dei Valori sul matrimonio gay. Rientra così la polemica sull’ipotesi delle unioni di fatto, fortemente osteggiata dall’Arcigay, anche nella sua sezione messinese

C’era stata la proposta delle unioni di fatto, capitanata da Franco Grillini – Idv e contemporaneamente presidente onorario Arcigay – e appoggiata da PD e SEL, che aveva visto la netta opposizione delle associazioni omosessuali, che puntano al matrimonio. Soprattutto i circoli Arcigay si sono schierati contro perché temevano che la proposta fosse solo uno specchietto per le allodole. “In un momento in cui il 50% della popolazione è favorevole al matrimonio gay, a che serve un riconoscimento formale che di fatto non cambia nulla?” si sfogava in un pomeriggio di fine giugno Rosario Duca – presidente del circolo Makwan Arcigay di Messina – e annunciava battaglia: “Se partirà la raccolta firme a Messina noi diremo di non firmare, questa proposta fa contento solo il Vaticano”. Adesso l’Italia dei Valori rompe gli indugi, presentando alla Camera una proposta di legge, la n. 5338, volta alle “modifiche del codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”.
“E’ giunto il momento che il legislatore si assuma la responsabilità storica di rendere egualitario il matrimonio civile”. Lo affermano, in una nota congiunta, il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro e il responsabile diritti civili e associazionismo del partito, Franco Grillini. E così la protesta delle associazioni gay si trasforma in appoggio.
Va ricordato che il tema del matrimonio gay non è una tendenza di moda, ma un’esigenza dettata dall’articolo numero 3 della nostra stessa costituzione, che sancisce l’uguaglianza dei diritti di ogni cittadino e la parità di tutti ad usufruirne,senza alcuna distinzione, compresa quella dell’orientamento sessuale. Inaccettabile, dunque, per associazioni e IDV, che alcuni cittadini possano accedere ad un’importante istituzione come quella del matrimonio ed altri no. E di “tentativo di mettere in linea l’Italia con il resto dei paesi Europei” parla, al riguardo, anche il segretario cittadino IDV, Salvatore Mammola, che risponde a distanza a Rosario Duca. Il presidente Arcigay, pronto a salire sulle barricate per rivendicare il matrimonio contro la proposta delle unioni di fatto, accogliendo con soddisfazione la correzione di rotta fatta in materia dall’Italia dei Valori, aveva però aggiunto: “Chi sosteneva la precedente proposta deve ammettere di aver sbagliato”. Per Mammola non c’è stato nessuno sbaglio e nessun ripensamento, invece: “Se Grillini confrontandosi con le associazioni ha modificato la proposta, tanto meglio. Si arriva alle cose solo attraverso il dialogo. E’ questa la politica”, afferma. Piccole incomprensioni a parte, a unire IDV e il mondo delle associazioni è la speranza che il nostro paese segua l’esempio di Spagna, Portogallo, Belgio, Danimarca, Olanda, Norvegia, Svezia e Islanda, che già riconoscono il matrimonio gay, e della Francia, il cui presidente ha annunciato che entro il 2013 anche per i francesi il matrimonio diventerà egualitario.

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