Rete ospedaliera, il Barone-Romeo di Patti sarà declassato

Rete ospedaliera, il Barone-Romeo di Patti sarà declassato

Giovanni Passalacqua

Rete ospedaliera, il Barone-Romeo di Patti sarà declassato

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giovedì 30 Marzo 2017 - 11:31

Nella bozza del governo regionale quello di Patti sarà un'ospedale di base; e, come tale, vedrà garantiti solo quattro dei suoi 21 reparti. Ma i sindaci del distretto sociosanitario D30 non ci stanno; e alle proteste si unisce anche il deputato Laccoto

La posizione strategica per l’hinterland pattese e l’eccellenza del punto nascite non sono bastati all’ospedale Barone Romeo di Patti per evitare la declassificazione a ospedale di base. La nuova bozza, l’ennesima, di riorganizzazione della rete ospedaliera siciliana ha riservato un’amara sorpresa per tutta la provincia di Messina; ma i sindaci del distretto sociosanitario D30 non ci stanno.

“Siamo delusi e preoccupati per la sorte riservata al Barone-Romeo” – spiega il sindaco di Patti, Mauro Aquino – “un ospedale di base vede garantiti solo quattro reparti. Da mesi riceviamo rassicurazioni sulla tutela del presidio; eppure, la realtà è stata ben diversa. La nuova classificazione non assicura in nessun modo la tutela delle nostre eccellenze, nè il diritto alla salute di un distretto ampio e poco valorizzato dal punto di vista sanitario”.

Dello stesso avviso il deputato Giuseppe Laccoto: “La realtà strutturale, la dotazione organica e le professionalità esistenti meritavano senz’altro la classificazione di primo livello” – ha dichiarato Laccoto – “la denominazione di presidio di base per il Barone Romeo è ingiusta e mortificante: i numeri dei posti letto e delle unità complesse dicono ben altro. La crescita esponenziale avuta negli anni è indicativa dell’importanza del nosocomio, come confermano anche i numeri e la dotazione strutturale”.

Attualmente, il Barone-Romeo può contare su 129 posti letto, 14 unità complesse (Cardiologia, Chirurgia Generale, Terapia Intensiva, Chirurgia Vascolare, Geriatria, Medicina, Oculistica, Ortopedia, Ostetricia, Pediatria, Laboratorio d’analisi, Servizio Trasfusionale, Radiologia oltre alla Direzione Sanitaria) e 7 Unità Semplici (Neonatologia, Terapia Intensiva Neonatale, Unità Coronarica, Lungodegenza, Emodinamica, Farmacia ospedaliera, Psichiatria). “Vogliamo essere sentiti in Commissione sanità” – insiste il sindaco Aquino – “non ci limiteremo alle proteste. Faremo tutti gli atti necessari a tutelare ogni singolo reparto, ogni singolo professionista, e ovviamente le nostre eccellenze, come il punto nascite”. Dello stesso avviso Laccoto: “C’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per cambiare la classificazione dell’ospedale prima della rimodulazione definitiva. Entro quella data, proveremo a ottenere la classificazione come presidio di primo livello e il miglioramento della qualità del servizio, avviando concorsi e migliorando la dotazione delle attrezzature”.

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