A rischio i servizi di assistenza scolastica per non vedenti, ipovedenti e sordi

A rischio i servizi di assistenza scolastica per non vedenti, ipovedenti e sordi

Eleonora Corace

A rischio i servizi di assistenza scolastica per non vedenti, ipovedenti e sordi

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martedì 10 Settembre 2013 - 15:01

Le associazioni Nazionali Unione Ciechi e Sordi hanno incontrato questa mattina il Commissario Liquidatore della Provincia Filippo Romano, per discutere di come garantire l'assistenza scolastica agli studenti diversamente abili, lesa dall'abolizione delle Province non essendo state trasferite le competenze ad altri enti.

L’abolizione delle Province decretata dal governo Cocetta in sinergia con i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars, miete inaspettatamente delle vittime innocenti. Sono gli studenti ciechi, sordi e ipovedenti, di ogni ordine scolastico, che a pochi giorni dall’inaugurazione del nuovo anno scolastico si ritrovano privi di servizi fondamentali. Tutto questo perché dopo la soppressione degli enti provinciali nessuno si è preoccupato di redistribuire le competenze, anche importanti, che deteneva l’Ente Provincia, soprattutto per quanto riguarda il settore dell’istruzione e dell’assistenza ai disabili . Una “distrazione” burocratico-amministrativa da parte di Palermo che rischia di ledere gravemente il diritto allo studio di tantissime persone. Per questo, questa mattina i rappresentati delle associazioni di ciechi, sordi e ipovedenti si sono incontrati alla Provincia di Messina, con il commissario straordinario Filippo Romano.

Hanno chiesto delle soluzioni repentine per arginare il gravissimo problema dei disservizi che gli alunni diversamente abili – e le loro famiglie – saranno costrette ad affrontare all’inaugurazione di quest’anno accademico. Amareggiato il presidente provinciale dell’Unione Nazionale Ciechi, Fabrizio Zingale – affiancato questa mattina dal vice presidente Nazionale dell’UICI, Giuseppe Terranova – che parla di un vero e proprio “abbandono” da parte delle istituzioni. “I nostri giovani si sono ritrovati a ridosso dell’inizio del nuovo anno scolastico – spiega Zingale – senza il servizio di trasporto per andare a scuola, ovviamente di fondamentale importanza in caso di non vedenti. Inoltre, a causa dell’abolizione della famigerata Tabella H quest’anno non verrà erogato il sussidio che solitamente consentiva alle famiglie di poter garantire un supporto post-scolastico. In tutto questo ad agosto sono stati ritirati i fondi per i libri Braille (VEDI CORRELATO). Siamo costretti a registrare un assoluto disinteresse da parte dell’assemblea regionale e delle istituzioni verso la diversità”. Incredula e arrabbiata anche il Presidente Provinciale dell’associazione Nazionale Sordi, Marialucia Franchina, che spiega come le famiglie di questi ragazzi siano spesse costrette a fare studiare i loro figli fuori, in città del nord e istituti privati, con un pesantissimo discrimine tra chi può permettersi di sostenere i costi di viaggi e istituti privati e chi no. Una condizione ovviamente inaccettabile in una democrazia che vuole essere paritaria.

La scuola pubblica, tra taglie e Riforme, versa in condizioni a dir poco precarie, ormai, e a tutto questo si aggiunge l’imperdonabile mancanza di considerazione da parte del Governo Regionale. “La scuola pubblica ha insegnanti di sostegno che non conoscono il linguaggio dei segni – ci spiega Marialucia Franchina – per questo è necessario l’ausilio di un assistente alla comunicazione, in suo assenza non possiamo garantire ai nostri ragazzi l’istruzione”. Un problema, questo, che coinvolge tantissime famiglie nella provincia di Messina. La Franchina ricorda, ad esempio,come ci sia un’alta percentuale di studenti sordi nella zona del barcellonese. Dall’incontro di oggi i rappresentati delle associazioni a tutela dei diversamente abili non sono tornati con risposte certe. Il tempo è ovviamente poco, quanto le finanze a disposizione dell’Ente Provincia ormai commissariato e, per così dire, in via di smantellamento. Resta l’intollerabile ruotine che vede penalizzate sempre le fasce più deboli della popolazione. Una cosa è certa, non garantendo questi diritti fondamentali viene violata e calpestata la Costituzione, che sancisce come diritto inalienabile per ogni persona: quello all’istruzione.(Eleonora Corace)

Un commento

  1. ancora non si è capito che in momenti di crisi e ritorno alla povertà, questi tendono a conservare i loro privilegi a discapito di chi non sa o non può difendersi.

    Sei povero, disoccupato, o hai tutte le disgrazie di questo mondo ?? Sono fatti tuoi, per dirla pulita pulita…questa è la loro politica.

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