Treno fermo 7 ore tra Tusa e S. Stefano, fine anno da incubo per un centinaio di passeggeri

Treno fermo 7 ore tra Tusa e S. Stefano, fine anno da incubo per un centinaio di passeggeri

Al.Ser.

Treno fermo 7 ore tra Tusa e S. Stefano, fine anno da incubo per un centinaio di passeggeri

Tag:

Al.Ser. |
giovedì 01 Gennaio 2015 - 17:07

La neve del 31 dicembre ha creato disagi a tutti i treni in partenza e arrivo a Messina. Un centinaio di passeggeri sono rimasti bloccati per ore in mezzo al nulla, senza riscaldamenti né corrente elettrica sul convoglio, tra Tusa e Santo Stefano di Camastra.

La nevicata che ha imbiancato l'isola ha colto impreparati soprattutto i passeggeri e tutti quelli che si sono messi in viaggio il 31 dicembre. I maggiori disagi si sono registrati per i pendolari di Trenitalia, perché il freddo e il gelo hanno bloccato le stazioni dalle prime ore della mattina fino all'ora di pranzo. In particolare da Palermo e da Messina fino alle 13 nelle stazioni centrali non sono partiti né entrati convogli.

A Messina il gelo ha bloccato gli scambi da binari, rendendo possibile gran parte dell'attività per diverse ore. Almeno due i convogli partiti da Catania e il regionale partito da Taormina che è rimasto fermo a lungo a Giampilieri, alle porte della città. Per il centinaio di passeggeri partiti da Palermo alle 13, diretti a Messina, le cose sono andate molto pegggio.

Il convoglio, il Regionale 12760, partito già con parecchio ritardo per via dei disagi creati dalla nevicata che ha imbiancato l’isola, si è fermato per un guasto alle 14.45, tra Tusa e Santo Stefano di Camastra. Ci sono volute quasi sette ore perché le persone a bordo, per lo più pendolari, potessero lasciare il convoglio, irrimediabilmente fermo, e riprendere il viaggio verso casa. Una vera e propria odissea, un incubo di fine anno: nel tratto in cui il treno è rimasto bloccato, la ferrovia passa tra il costone di roccia sottostante la strada statale e il mare, quel giorno in tempesta per via del maltempo. I viaggiatori non hanno lasciato il convoglio, non hanno avuto informazioni sulla natura del guasto se non molte ore dopo, sono rimasti al freddo e senza la possibilità, dopo qualche tempo, di poter avvisare casa, visto che nelle carrozze non c’era la corrente elettrica per ricaricare i telefoni cellulari.

A metà pomeriggio una squadra della Protezione Civile ha portato loro del the caldo e una coperta. Intanto i viaggiatori avevano appreso che era stato un guasto alla linea elettrica a costringere il regionale a fermarsi. Soltanto intorno alle 21 i passeggeri sono stati fatti scendere dal treno fermo, fatti salire su un convoglio a vapore che li ha portati sino alla stazione di Sant’Agata di Militello e qui trasferiti su un altro treno elettrico, che ha ripreso il cammino verso Messina.

6 commenti

  1. se fosse successo a Padova o Venezia gli avrebbero ridotto un fondo schiena “TANTO COSI”.Il licenziamento va applicato a tutti anche agli statali

    0
    0
  2. se fosse successo a Padova o Venezia gli avrebbero ridotto un fondo schiena “TANTO COSI”.Il licenziamento va applicato a tutti anche agli statali

    0
    0
  3. peppinappa, il tuo nick, è tutto un programma!
    Mi dici cosa c’entra quello che hai scritto? Qui, il problema, non è degli statali (che di colpe ne hanno tante…. ma nel caso specifico non c’entrano un cavolo) ma di tutti quei manager che vivono sulle spalle della gente e che, pur di raggiungere determinati risultati che portino loro incrementi economici, preferiscono non investire e lasciare che tutto proceda alla “spera in Dio”.

    0
    0
  4. peppinappa, il tuo nick, è tutto un programma!
    Mi dici cosa c’entra quello che hai scritto? Qui, il problema, non è degli statali (che di colpe ne hanno tante…. ma nel caso specifico non c’entrano un cavolo) ma di tutti quei manager che vivono sulle spalle della gente e che, pur di raggiungere determinati risultati che portino loro incrementi economici, preferiscono non investire e lasciare che tutto proceda alla “spera in Dio”.

    0
    0
  5. 1) il treno è partito in orario;
    2) il treno si è fermato perchè ha trancianto un lungo tratto della rete di alimentazione;
    3) i passeggei sapevano benissimo cosa era successo perchè si sono perfettamente resi conto di quanto accaduto;
    4) nel pomeriggio non si è vista la protezione civile, ma solo un’ambulanza della misericordia con tre signore, che hanno portato soltanto tre coperte (bagnate) 4 bottiglie d’acqua fredda ed un pacco di biscotti… il tutto per 70 persone, 2 bambine ed un cane;
    5) il treno è stato prima rimorchiato sino a Santo Stefano e poi a Messina, da una locomotiva diesel prima e da una elettrica poi (le locomotive a vapore non sono più in fuzione da anni.

    Resoconto stavolta più accurato di chi c’era.

    0
    0
  6. 1) il treno è partito in orario;
    2) il treno si è fermato perchè ha trancianto un lungo tratto della rete di alimentazione;
    3) i passeggei sapevano benissimo cosa era successo perchè si sono perfettamente resi conto di quanto accaduto;
    4) nel pomeriggio non si è vista la protezione civile, ma solo un’ambulanza della misericordia con tre signore, che hanno portato soltanto tre coperte (bagnate) 4 bottiglie d’acqua fredda ed un pacco di biscotti… il tutto per 70 persone, 2 bambine ed un cane;
    5) il treno è stato prima rimorchiato sino a Santo Stefano e poi a Messina, da una locomotiva diesel prima e da una elettrica poi (le locomotive a vapore non sono più in fuzione da anni.

    Resoconto stavolta più accurato di chi c’era.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007