Discarica di Tripi, sara' effettuata una perizia sul sito di stoccaggio

Discarica di Tripi, sara’ effettuata una perizia sul sito di stoccaggio

Al. Ser.

Discarica di Tripi, sara’ effettuata una perizia sul sito di stoccaggio

Tag:

lunedì 08 Dicembre 2014 - 23:14

Dopo la chiusura della discarica di Mazzarrà, il giudice che si sta occupando della ex discarica di Tripi, limitrofa, chiede ad un tecnico di dare un giudizio ultimo sulla pericolosità del sito. Slitta all'anno prossimo la decisione per 15 imputati. Ma a gennaio le carte in tavola potrebbero cambiare.

E’ slittata a data da destinarsi la decisione del GUP di Barcellona, Sara D’Addea, sui presunti illeciti commessi in 10 anni di gestione della discarica di Tripi. Il Giudice per l’udienza preliminare avrebbe dovuto decidere se rinviare a giudizio i 17 indagati, come richiesto dal PM Mirko Piloni, o proscioglierli. Invece, dopo aver ascoltato accusa e difese, lo scorso 5 dicembre, ha emesso un’ordinanza con la quale affida ad un consulente il compito di valutare la realizzazione e il funzionamento della discarica, in particolare il primo modulo, quello operativo. Una sorta di perizia, insomma, nel tentativo di superare le differenze tra il giudizio della Procura e quello delle difese.

Il perito sarà nominato all’udienza del prossimo 24 gennaio. Dovrà dare un giudizio tecnico su un sito di stoccaggio di rifiuti non più utilizzato ma che per anni ha funzionato insieme a quello limitrofo di Mazzarrà Sant’Andrea, sequestrato qualche settimana fa perché ritenuto pericoloso. TirrenoAmbiente, la società titolare della gestione, è nell’occhio del ciclone più che mai.

Tra i 15 indagati ci sono amministratori pubblici, tecnici, geologi, funzionari comunali, imprenditori del settore. E cioè Gisella Galante di Patti; il dirigente del comune di Messina, Francesco Aiello; Valerio Cigala, di Barcellona; Vincenzo Carditello, di Messina; Antonino Miloro e Antonino Conti, anche loro di Messinambiente; Giuseppe Aveni e Giuseppe Carmelo Sottile, che si sono avvicendati alla poltrona di sindaco di Tripi; Orazio Nicosia della Giano Ambiente; Domenica Lauria, di Matera; Marilena Maccora, di Patti; l’architetto Vincenzo Schiera, di Palermo; l’imprenditore Michele Rotella, di Barcellona; Roberto Viani, di Sant’Agata Militello; l’ingegnere Salvatore Antonino Favosi, di Roccalumera.

Sono accusati di aver realizzato il secondo modulo della discarica in maniera irregolare, in un sito non a norma, provocando così il disastro ambientale della discarica, collassata. Ai dirigenti e tecnici pubblici viene invece contestata l’omissione di atti d’ufficio, per non aver controllato che i lavori fossero stati realizzati a dovere. Tra lavori fatti male e troppi “occhi chiusi”, ha scoperto il Noe dei Carabinieri, il risultato è che la discarica finiva per inquinare per via del percolato.

Su come veniva gestito il business discariche in provincia di Messina, in particolare a proposito di Tripi e Mazzarrà, hanno spiegato molto il testimone Enzo Marti, coinvolto nella gestione, e l’ex boss pentito Carmelo Bisognano.

Difendono gli avvocati Salvatore Versaci, Salvatore Giannone, Giuseppe Carrabba, Tino Celi, Laura Autru, Nino Mormino, Diego Lanza, Nino Favazzo.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007