La spending review infligge una nuova mazzata alle casse di Palazzo Zanca

La spending review infligge una nuova mazzata alle casse di Palazzo Zanca

Danila La Torre

La spending review infligge una nuova mazzata alle casse di Palazzo Zanca

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mercoledì 08 Agosto 2012 - 16:36

Azzerati i trasferimenti statali inizialmente previsti per la Regione Sicilia. Il primo a lanciare l’allarme l’assessore Corvaja, lo segue a ruota il presidente del Consiglio Previti

Nuovo colpo mortale per le casse di palazzo Zanca. Nel decreto legge sulla spending review, recentemente convertito in legge, sono stati azzerati i trasferimenti statali ai comuni della Regione Sicilia inizialmente previsti e quantificati in 171,6 milioni di euro. Questa somma avrebbe dovuto essere ripartita tra i vari comuni dell’isola al fine di estinguere i debiti degli enti locali nei confronti delle imprese creditrici. Tuttavia, non sarà così perché, nella Conferenza Stato-Regioni del 3 agosto scorso, le somme destinate alla Sicilia sono state azzerate e con esse la speranza di una boccata di ossigeno, in un momento in cui la crisi di liquidità rischia di soffocare Palazzo Zanca. A lanciare l’allarme è stato nei giorni scorsi l’assessore alle Politiche del territorio, Giuseppe Corvaja che il 7 agosto ha inviato una lettera al sindaco Giuseppe Buzzanca; ai colleghi assessori; al presidente del consiglio comunale Giuseppe Previti e ai 45 consiglieri comunali; ai senatori ed ai deputati nazionali; e ai deputati regionali.

«L’accaduto al di là di qualsiasi motivazione tecnico-giuridica (sentenza della Corte costituzionale, patto di stabilità o altro) – scrive Corvaja – dimostra di fatto l’esclusione della Sicilia, e quindi dei siciliani, da qualsiasi coinvolgimento in normative che possono in qualche modo favorire la ripresa economica». La situazione raggiunge il paradosso se si considera che «le somme destinate alla Regione Sicilia siano state ridistribuite in maggiore misura alle Regione Veneto e Lombardia».

A tal proposito l’assessore Corvaja non ha dubbi: «La secessione che la Lega Nord chiede per la cosiddetta Padania è stata di fatto operata nei confronti della Sicilia, senza che nessuno ne abbia fatto richiesta». Al di là delle facili battute, è evidente che i mancati trasferimenti da parte Governo rischiano di affossare ancora di più il Comune di Messina, alle prese con lo sforamento del patto di stabilità nell’anno 2011, da cui ci può salvare solo la sentenza della Corte costituzionale, sperando che venga accolto il ricorso presentato dall’amministrazione comunale. (vedi correlati).

Nel frattempo, la situazione resta drammatica e questo taglio imprevisto non ci voleva assolutamente . Corvaja si rivolge, quindi ,alla deputazione siciliana nazionale e regionale, ritenendo che «dovrebbero bloccare la distribuzione delle somme, prevedendo che alla Regione Sicilia siano assegnati , come originariamente previsto, i 171, 6 milioni di euro». Rivolge un appello anche al Consiglio comunale «massima assise cittadina», che «farà sicuramente atti idonei affinché l’accaduto non passi sotto silenzio».

E proprio oggi, il presidente del Civico Consesso Previti ha inviato una nota all'Anci Sicilia per fare il punto sull'esclusione della Regione Sicilia dall'elenco delle Regioni beneficiarie del contributo previsto dalla legge sulla spending review. «Questa norma – scrive – penalizza, come al solito, i comuni siciliani. Se confermata – conclude il presidente Previti – ritengo che tutti i comuni siciliani attraverso l'Anci debbano fare sentire la loro voce di dissenso e di assoluta contrarietà in maniera forte e chiara, investendo l'Anci nazionale e la stessa Conferenza delle Regioni».

In attesa e nella speranza che qualcosa di positivo accada , per adesso il disastro economico è l’unica certezza. (Danila La Torre)

6 commenti

  1. Amen… questo è l’assurdo che ci accompagnerà per altri 150 anni. Spero soltanto nel buon senso della popolazione che, ormai confusa dai continui depistaggi burocratici, mantenga il senso civico della situazione. Un’altra porcata che mira più alla sottomissione economica(una sorta d’embargo). Stanno portando avanti un piano che vede la sicilia sempre più sottomessa in modo da poter elargire forze politiche guidate dal capitalismo e non dal popolo sovrano.

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  2. antonio campanella 9 Agosto 2012 05:37

    Portare subito tutti gli stipendi, emolumenti, gettoni, consulenze , al minimo sindacale;vendere al miglior offerente le quote delle inutili partecipate;mandare in pensioni tutto il personale non idoneo , per motivi di salute, ai compiti assegnati.Adeguare tutte le spese del Comune alla effettiva classe di appartenenza, Comuni con meno di 250.000 abitanti e, perciò, non area metropolitana.
    Alle prossime regionali non votare nessuno dei partiti, personaggi e sigle finora presenti sul territorio!

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  3. I bilanci degli enti locali, a cominciare da Comune e Provincia e delle rispettive partecipate devono essere resi pubblici fino all’ultimo dettaglio. Il che dovrebbe essere obbligatorio, trattandosi di soldi della collettività. Solo così si potrà capire se i tagli incidono su sprechi o su spese indispensabili. Fino a quel momento è inutile piangersi addosso e parlare di congiure di “cattivi” contro i “buoni”.

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  4. vorrei sottolineare che ho letto il decreto del governo e non si parla di tagli specifici per la sicilia ma tagli generali uguali in percentuale per le regioni, specifici tagli per quelle a statuto speciale come la Sicilia, quindi in sostanza la quantificazione è quella per la sicilia ma si dovrebbe calcolare singolarmente per ogni regione per poter dire che c’è stata una penalizzazione, quello che è certo è che il patto di stabilità è stato sforato e non per colpa del governo, quindi adesso combattiamo per difendere gli errori nostri??????

    ps l’unico taglio specifico riguarda la regione Sardegna di ben 600 milioni di euro e le province di trento e bolzano

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  5. sono contento, così la smetteranno di anticipare soldi che non hanno ,spesso per cavolate inutili.

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  6. Il presidentissimo PREVITI, da buon siciliano,si rifà ai costumi di antichi popoli,con i quali abbiamo avuto a che fare,Greci,Romani,Ebrei,che usavano STRACCIARSI LE VESTI in segno di lutto,usanza che ha caratterizzato molti funerali nel Meridione d’Italia fino a pochi anni fa,ma come per PREVITI,anche per fare scenate di disperazione o abbandonarsi alla rabbia quando ormai il danno è già avvenuto.
    Quale danno è già avvenuto? Senza quei trasferimenti avremo poche possibilità di pagare i debiti di palazzo Zanca, mi riesce sempre più difficile chiamarlo Comune,lo sento lontano, troppo lontano dall’idea che ho di Municipio.I messinesi hanno scoperto che oltre ai debiti di gioco, ricordo il primato che abbiamo in Italia,hanno non solo il debito nazionale,vicinissimo ai 2000 mld,quello regionale, che Lombardo e la sua burocrazia negano, ma anche quello comunale. PREVITI si traccia le vesti perchè sa,che andare in campagna elettorale dopo aver aumentato dal 4 al( prevedo dal 5.1 al 6 per mille, dipende dall’opposizione) l’aliquota prima casa,dal 7.8 al 10.8, questa e sicura, per gli altri immobili,dopo un aumento inevitabile dell’addizionale comunale,dopo un aumento della TARSU,perchè la gestione in house affidata ad un dipartimento che brilla per non fare nulla contro l’evasione ICI,lascia presagire nulla di buono, la classe politica corre il rischio di pernacchie per le nostre strade dissestate.

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