Tirrenoambiente vince al Cga, il sindaco di Furnari Mario Foti annuncia battaglia

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Tirrenoambiente vince al Cga, il sindaco di Furnari Mario Foti annuncia battaglia

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venerdì 21 Marzo 2014 - 14:40

Durissima reazione del primo cittadino furnarese dopo la sentenza del Cga che sblocca le autorizzazioni regionali ottenute da Tirrenoambiente per ampliare il sito e costruire l'impianto di biostabilizzazione.

Il braccio di ferro tra il sindaco di Furnari Mario Foti e la società Tirrenoambiente che gestisce la discarica di Mazzarrà S. Andrea continua. Non poteva non avere conseguenze la sentenza del Cga che ha dato ragione a Tirrenoambiente e che stravolge quella che era stata la sentenza del Tar di Catania che aveva bloccato le autorizzazioni regionali concesse a Tirrenoambiente per l’ampliamento del sito e la realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione. Il Cga ha di fatto stabilito che i dodici cittadini furnaresi che avevano vinto il ricorso al Tar per sospendere le autorizzazioni della Regione non erano legittimati ad ottenere tale vittoria. Dunque via libera per Tirrenoambiente che adesso potrà portare a termine gli interventi previsti nella discarica.

Nello specifico Il Collegio giudicante ha ritenuto che la domanda presentata dai “soggetti legittimati ad insorgere avverso i provvedimenti aventi rilievo in materia ambientale” aventi una “ mera residenza nel Comune di Furnari non appare idonea a radicare la loro legittimazione”.

Il sindaco di Furnari però non ci sta e senza entrare nel merito di una opinabile valutazione contrastata da autorevole dottrina della Corte Europea, rileva innanzitutto che “se l’Amministrazione Comunale che rappresentava Furnari nel 2009 avesse proposto ricorso al Tar invece che dei semplici cittadini, il Collegio Giudicante non avrebbe trovato questa comoda via di fuga nella decisione di una vicenda così grave e complessa”.

Secondo Foti il Giudice di Appello, “sommariamente, superficialmente ed erroneamente”, ha ritenuto che “come risulta dalla campagna di rilevamento della qualità dell’aria successivamente condotta dall’ARPA, gli organi tecnici hanno poi escluso la percepibilità nell’abitato di Furnari, anche in condizioni di vento sfavorevoli, di odori molesti riconducibili alla gestione della discarica“.

Durissima l’analisi del primo cittadino. “Il Collegio del Cga ha sorprendentemente letto e valutato solo gli scritti difensivi della TirrenoAmbiente senza tenere conto della copiosa documentazione prodotta dalla difesa dei cittadini ed, un ultimo, del Comune di Furnari, laddove la stessa ARPA, la Provincia Regionale di Messina, l’ASP ed evidenziavano la presenza odori molesti e maleodoranti a danno della comunità Funarese. Una visita ispettiva del Collegio giudicante nel Comune di Furnari, magari con pernottamento in una delle tante abitazioni del centro messe a disposizione da chi vuole far conoscere il proprio dramma quotidiano, oppure una visita alle scuole laddove i bambini sono costretti a tenere chiusi gli infissi per evitare di respirare miasmi maleodoranti, avrebbe consentito una maggiore approfondimento della vicenda. Eppure il Comune di Furnari, nella propria difesa, aveva anche rappresentato e documentato il pericolo alle fonti di approvvigionamento idrico del pubblico acquedotto e i possibili pericoli di dissesto idrogeologico dell’invaso”.

Foti non poteva non ricordare anche un’altra vicenda legata probabilmente alle autorizzazioni regionali, ovvero la denuncia che l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente, Mariella Lo Bello, ha sporto nei confronti di un funzionario regionale del suo Dipartimento che presiedeva la conferenza di servizi durante la quale, nel settembre 2008, è stata rilasciata l’ Autorizzazione Integrata Ambientale, per l’ampliamento di una discarica nella Sicilia Orientale, segnalando che lo stesso avrebbe “omesso la vicinanza di un centro abitato”, in modo assolutamente illegittimo, come accertato da una successiva sentenza del TAR di Catania (vedi articolo correlato).

“Il Collegio ha preferito in modo superficiale e sommario liquidare l’intera vicenda, dopo quattro mesi di riflessione solo sulla difesa di TirrenoAmbiente, disattendendo la copiosa documentazione contraria con un provvedimento che incide gravemente sulla salute dei cittadini Furnaresi e, di fatto, si mostra formalmente e sostanzialmente garantista nei confronti di chi gestisce il business dei rifiuti” ammonisce Foti.

La battaglia del primo cittadino furnarese non si ferma ed è intenzionato ad andrare contro ogni forma di complicità che ha isolato la sua comunità. Usando un’espressione di Bertold Brecht, Foti è sicuro di riuscire a trovare prima o poi “un giudice a Berlino” che possa mettere la parola fine una volta per tutte.

F.St.

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