TirrenoAmbiente, chiesto giudizio per l'ad Antonioli

TirrenoAmbiente, chiesto giudizio per l’ad Antonioli

Al. Ser.

TirrenoAmbiente, chiesto giudizio per l’ad Antonioli

giovedì 18 Settembre 2014 - 22:27

La Procura di Palermo ha chiesto che vengano processati tutti gli indagati per la corruzione del funzionario regionale che concesse le autorizzazioni ai siti di stoccaggio rifiuti in cambio di favori.

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per l’amministratore delegato di Tirreno Ambiente, il novarese Giuseppe Antonioli, è arrestato a luglio con altre tre persone nell’ambito dell’inchiesta della Procura sull’Assessorato regionale all’Ambiente.

L’indagine della Polizia ha documentato vaste irregolaritá nell’ambito della gestione della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea, in particolare nel rilascio di concessioni e nell’elaborazione dei piani operativi relativi agli impianti di smaltimento siciliani.

Stessa richiesta anche gli agrigentini Calogero e Nicolò Sodano della SoAmbiente, il catanese Domenico Proto della Oikos di Motta Sant’Anastasia e Il funzionario, Gianfranco Cannova. E’ accusato di aver ricevuto denaro e favori in cambio di controlli più morbidi sul funzionamento dei siti di smaltimento, così da consentire agli impianti di ottenere certificazioni e autorizzazioni. Mazzette e favori ammessi dagli imprenditori della Soa, dopo l’arresto.

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