I rapporti tra il Comune di Mazzarrà e TirrenoAmbiente, chiusa l'inchiesta Riciclo

I rapporti tra il Comune di Mazzarrà e TirrenoAmbiente, chiusa l’inchiesta Riciclo

Alessandra Serio

I rapporti tra il Comune di Mazzarrà e TirrenoAmbiente, chiusa l’inchiesta Riciclo

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lunedì 01 Febbraio 2016 - 23:16

Sono 5 gli indagati finali dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza sui rapporti tra il Comune e la società che gestisce la discarica, scaturito nei clamorosi provvedimenti dello scorso settembre. Intanto il sindaco Bucolo torna in libertà. E non si è ancora dimesso.

E' arrivata al capolinea l'inchiesta Riciclo, sfociata nei clamorosi provvedimenti dello scorso settembre a carico dell'ex sindaco di Mazzarrà Sant'Andrea Giuseppe Bucolo, andato ai domiciliari, e i vertici – attuali e passati – di TirrenoAmbiente, la società che gestisce la discarica. Adesso ad occuparsi del caso, accanto al procuratore capo di Barcellona Emanuele Crescenti, è il sostituto Alessandro Liprino, che ha siglato il provvedimento di chiusura delle indagini, notificato ai cinque indagati finali. Insieme a Bucolo figurano quindi gli ex amministratori delegati Pino Innocenti, Giuseppe Antonioli e Antonio Crisafulli e l'ex senatore Lorenzo Piccioni, ultimo presidente in carica. A carico di tutti e sei gli indagati la Guardia di Finanza ha fatto scattare anche un corposo sequestro per equivalente.

Anche sulla scorta del fatto che gli accertamenti sono ormai conclusi e che quindi le esigenze cautelari si sono attenuate, il sindaco Bucolo ha ottenuto la libertà, non è più ai domiciliari ed ha adesso soltanto l'obbligo di firma. Il primo cittadino è stato sospeso dalla carica dopo il terremoto giudiziario. Gli altri indagati, invece, erano tornati in libertà già in precedenza. Il Comune di Mazzarrà è invece stato sciolto per infiltrazioni mafiose circa un mese dopo.

Rispetto al quadro tracciato dagli inquirenti in prima battuta, un inquietante elenco di atti di corruttela volti ad ottenere dal comune di Mazzarrà una posizione "accomodante" nei confronti della società, il provvedimento di chiusura delle indagini non apre ulteriori sviluppi ma conferma i reati ipotizzati.

Intanto la discarica funziona a singhiozzo, e recentissimamente sono stati siglati 17 ordini di licenziamento per altrettanti dipendenti. Ma non tutti concordano sul fatto che il provvedimento giudiziario abbia creato serie difficoltà finanziarie e problemi di liquidità. Il sindaco di Furnari, Mario Foti, è tornato a più riprese a chiedere dove sono finiti i soldi, in particolare quelli del mutuo contratto qualche anno fa.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Tommaso Calderone, Giuseppe Lo Presti, Franco Bertolone, Ferdinando Brocca, Roberto Scheda, Andrea Corsaro.

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Operazione Riciclo, le intercettazioni.

(Alessandra Serio)

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