I "big" della politica snobbano le amministrative messinesi

I “big” della politica snobbano le amministrative messinesi

I “big” della politica snobbano le amministrative messinesi

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domenica 02 Giugno 2013 - 10:16

In città solo il presidente della regione Rosario Crocetta ieri e l'ex ministro Giorgia Meloni domani. E gli altri? Si defilano. Ecco perchè

Non fosse stato per l’intervento di Rosario Crocetta ieri al Palacultura e l’arrivo domani in città di Giorgia Meloni, la campagna elettorale per le amministrative messinesi sarebbero state completamente snobbate dai big della politica. Un presidente della regione a sostegno del candidato del centrosinistra, ed un ex ministro a sostenere una delle liste che supportano il candidato di centrodestra, e stop.

In altri tempi, a tirare la volata al candidato sindaco del Pdl ci avrebbe pensato Silvio Berlusconi in persona, così come è accaduto nel 2008. Della possibilità della sua discesa a Messina si è parlato un mese fa, poi l’ipotesi è caduta nel dimenticatoio senza che nessuno nel Pdl la tirasse più fuori. Un guaio per il centrodestra, visto che anche alle ultime amministrative di una settimana fa è stato confermato il dato che ha contraddistinto vent’anni di politica nel centrodestra: se c’è Berlusconi (a qualsiasi titolo) si vince, viceversa la battaglia inizia col piede sbagliato.

Altro big che snobberà la città dello Stretto è Beppe Grillo, la cui presenza avrebbe giovato enormemente alle sorti della candidata del movimento 5 Stelle Maria Cristina Saija almeno quanto ha fatto per il candidato alla presidenza della Regione Giancarlo Cancelleri a fine ottobre, quando gli analisti hanno stabilito in più o meno 4 i punti percentuali in termini di voti che il comico genovese ha spostato a favore del “suo” candidato, durante il tour iniziato proprio a Messina con la traversata dello Stretto. Pare che Grillo abbia optato per far visita a Catania, città che come Messina rinnova i suoi organi amministrativi.

Fratelli d’Italia è riuscita, in meno di un mese, a portare in riva allo Stretto due dei tre fondatori del movimento: prima Ignazio La Russa, quando ancora l’appoggio ad Enzo Garofalo era in forse, ed a scaldare i motori in vista di una possibile candidatura era il coordinatore Giovanni Villari. E domani arriverà l’ex ministro Giorgia Meloni, che già nel 2008 non si era sottratta alla visita elettorale (all’epoca sostenne la candidatura di Ciccio Rizzo al consiglio provinciale, di Ferdinando Croce al quinto quartiere e di Alberto De Luca al Comune: nessuno dei tre riuscì nell’intento).

Al centrosinistra è venuto in aiuto, provvidenzialmente, Rosario Crocetta, salito sul palco forte della firma apposta mezz’ora prima, sull’accordo che sblocca 24 milioni di euro per la prosecuzione della via don Blasco in funzione antitraffico. Crocetta, in effetti, era l’unico “big” che il centrodestra avrebbe potuto schierare. Escluso Pierluigi Bersani, alle prese con grossi problemi di leadership del partito, escluso il neo segretario Guglielmo Epifani (nessuno dei due col carisma del trascinatore che serve in queste occasioni), sarebbe rimasto il solo Matteo Renzi. La cui corrente a Messina, rappresentata da Ciccio Quero e Alessandro Russo, ha deciso di correre da sola alla presidenza di quarto e quinto quartiere, contro il candidato del centrosinistra.

Per Renato Accorinti si è speso il segretario nazionale dei Verdi Angelo Bonelli: non esattamente un politico che riempie i teatri. Gianfranco Scoglio, invece, è costretto a fare tutto da solo: la corrente che lo rappresenta, quello degli ex Pdl (ed ex An) Mimmo Nania, Santi Formica e Giuseppe Buzzanca, è stata cancellata dalla carta geografica politica nazionale. Rimane Reset, che in quanto movimento fuori dalla politica, il problema non se lo è nemmeno posto.

10 commenti

  1. Reset tutta la vit….

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  2. Concordo pienamente con te pgiuttari…

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  3. Fatti curare. Sul serio.

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  4. puzza di bruciato 2 Giugno 2013 12:39

    Il momento che sta vivendo la città di Messina è paragonabile solo al post terremoto del 1908(speriamo ke gli storici me la perdonano). Le differenze stanno nei morti e nelle macerie reali. Per il resto vedo una cittadinanza senza un lume di speranza, che vagabonda senza una meta e senza un’ideale cercando di sopravvivere alla meno peggio…

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  5. NON SORPRENDE che Messina sia snobbata. Così non sarebbe avvenuto se ci fosse …il PONTE Una delle ragioni che mi inducono a ritenere INDISPENSABILE il Ponte , l’ ecoPonte , il Ponte avveniristico più lungo del mondo con le “opere d’arte “connesse di Libeskind e’ la certezza della conquista della CENTRALITÀ di Messina nel Mediterraneo e nel mondo. Tutti i leader avrebbero fatto a gara a venire Messina: città oggi marginale colonizzata e sud dita acquiescente e velleitaria destinata ad essere sempre più snobbata ed impoverita di uomini e mezzi. ACCORINTI sindaco No Ponte attrarrà poco se non un sicuro interesse mediatico . Grillo giustamente non torna anche perché tradito da Saija che censura il REFERENDUM propositivo senza quorum, Berlusconi e’ incastrato nell’inciucio e deve rimandare come non prioritario ..il PONTE tirato dalla giacca e ricattato dai poteri forti del Nord , resta Scoglio che dall’ALTO della sua intelligenza ed esperienza politica ne capisce l’importanza ma da buon politico……Calabro’ inserito nel Partito Politico Demoburocratico subisce e ripete mantra propagandistici ” nel rispetto” degli accordi dei vertici…resta Tinaglia che si accoda al,NO PONTE anche per compiacere la borghesia radical chic da sempre contraria al ponte…che crogiolandosi nel benessere conquistato non vuole essere disturbata e
    ” infastidita ” dai “rumori” dei cantieri di LAVORO…. Ah ..Il lavoro? Nel DESERTO produttivo assoluto…il FALLIMENTO sembra inevitabile…che fare? …..Si rinfacceranno le colpe a vicenda ,ognuno sicuro della propria innocenza.

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  6. Sig. Weihnachten ..so che sta scherzando al riparo di un anonimato squalificante per Lei stesso , le rispondo scherzando anch’io …il suo pseudonimo malgrado rievochi suggestioni naziste , mi sembra più orientato verso la dittatura comunista : nei Lager ,nei campi di concentramento siberiani mandavano a “CURARSI ” i dissidenti. SI VERGOGNI…..però seriamente…Natalino ahimè mio concittadino

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  7. si fanno vedere tutti ora prima delle elezioni e poi dopo scompaiono, m5s forever!

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  8. Abbiamo delle infrastrutture che sono un vero xxxxx, una rete ferroviaria che fa piangere, un’autostrada percorribile dopo Fiumefreddo, perchè da Messina a Fiumefreddo è letteralmente dissestata, ci son voluti oltre 20 anni per fare degli svincoli che funzionano ancora in entrata e che hanno uno STOP per immettersi nel tratto autostradale Boccetta. In queste condizioni molto precarie, con questa amministrazione, con questi politicanti a livello nazionale che sono solo bravi a mettersi d’accordo per non perdere i loro privilegi, ma sulle nostre spalle, non siamo riusciti a risolvere il problema dell’immondizia. In più abbiamo uno Stadio San Filippo che è stato realizzato in 20 anni, e pure male……. e potrei continuare ancora……

    E pensiamo che possano realizzare il ponte? Vede, in un’altro Stato che non sia l’Italia, sarei stato d’accordissimo per la sua realizzazione, ma nel nostro paese è impossibile fare qualunque cosa perchè è assolutamente ingovernabile. Si parla di rilancio dell’economia…ma quale rilancio…..Dovrebbe essere rifatta totalmente l’Italia, ma prima ancora gli italiani……

    Parlare di ponte in questo contesto è come parlare di musica classica in un concerto di punk rock.

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  9. Don Camillo che vuole fare vossi’a. Deportiamo 60 milioni di Italiani ? . Il Ponte non lo dobbiamo realizzare ne io ne Lei. È intuitivo pensare che una opera di quella portata e di quella risonanza ed interesse mondiale ,proprio per questo ha speranza di essere realizzata e ..nei tempi giusti. Si liberi però w dal DISFATTISMO anche se ne avrebbe motivo…

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  10. Non sono disfattista, ma solo realista e purtroppo vedo lontano. La nostra città è destinata solo a sprofondare sempre più, fin quando determinate famiglie continueranno a “gestire” la città. Con tutto il rispetto per i candidati a sindaco, qui ci vuole un “TEDESCO” (non quello delle granite), ma uno con il pugno di ferro che se ne infischi della politica e di tutte le logiche di partito. Signor Giuttari, mi creda, posso essere d’accordo che un’opera come il ponte sullo stretto, sia in grado di dare una spinta all’economia, creando posti di lavoro ed un indotto non indifferente, anche perchè la crisi come quella che stiamo attraversando può essere superata dando sbocco alle grandi opere pubbliche. Questo secondo la teoria keinesiana che onestamente condivido. C’è però un particolare da non trascurare. Siamo a Messina, o meglio in Sicilia, dove la politica ha ucciso una nazione, ed in un’opera come il ponte, pretenderebbe di gestire in prima persona. E per politica intendo quella diretta e quella “indiretta”.
    Attenzione però: una cosa è uno stadio San Filippo costruito in 20 anni, costruito male e adesso deteriorato; pensi un ponte sullo stretto fatto con lo stesso criterio. Dopo i primi passaggi, cederebbe. Il messinese classico non rispetta la sua città, non rispetta l’ambiente, ama parcheggiare in doppia e tripla fila, preferisce sempre prendersi “le questioni” perchè deve dimostrare a tutti gli altri che è più furbo, non deve fare la fila perchè ci deve essere sempre l’amico a favorirlo, ecc. mentre nella realtà, alla fine, è solo un povero mentecatto. Ovviamente nessun riferimento a chi scrive, ma fin quando esisterà questo tipo di mentalità, sarà molto difficile che certe opere vengano realizzate. Del resto, basta andare a Reggio e vedere un lungomare molto curato, all’opposto del nostro pieno solo di cartacce e porcherie varie. Oggi in porto c’era una nave con i turisti scesi che sono stati accolti dalla spazzatura nelle strade e dalle bottiglie di birra sotto la statua di San Giovanni d’Austria.
    Dico: non siamo in grado di assicurare i servizi essenziali ed elementari.

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