Jonio. Torrenti a rischio: "La massima espressione del nulla degli amministratori"

Jonio. Torrenti a rischio: “La massima espressione del nulla degli amministratori”

Carmelo Caspanello

Jonio. Torrenti a rischio: “La massima espressione del nulla degli amministratori”

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mercoledì 26 Ottobre 2016 - 13:21

L'intervento dell'ingegnere Giuseppe Garufi, ex assessore al Comune di S. Teresa di Riva dopo la visita del premier a Messina. Intanto il sovralluvionamento del Savoca continua a fare paura. Tutti gli appelli caduti nel vuoto

“La massima espressione del nulla”. Il riferimento è a quanto fatto sinora per scongiurare rischi in caso di esondazione dei torrenti jonici. Su tutti il Savoca, che divide S. Teresa di Riva e Furci Siculo. Il sovralluvionamento fa paura, da anni. Ma tutti gli appelli sono caduti nel vuoto. A sostenerlo è l’ingegnere Giuseppe Garufi, già assessore al Comune di S. Teresa di Riva. “Se non ora quando, scrissi qualche tempo fa – esordisce il professionista – ma da allora solo parole, manifestazioni eclatanti al limite della decenza (lo scorso anno venne anche appesa una fascia da sindaco a mo’ di cappio al viadotto ferroviario sul torrente Savoca) ed elaborazione di progetti inviati all’ufficio della Protezione civile regionale. Lo stesso Genio civile di Messina invia progetti all’assessorato regionale alle Infrastrutture elencando cifre che, ad oggi, non sono state nemmeno inserite in una seria ed adeguata programmazione a salvaguardia del territorio: insomma, la massima espressione del nulla”.

Ad avviso dell’ingegnere Garufi “il rischio esondazione è altissimo. Se madre natura ha ancora graziato il nostro territorio mentre il livello dei torrenti continua ad innalzarsi, mi chiedo quali sono gli atti concreti che le amministrazioni hanno messo in atto. Ribadisco – incalza l’ex assessore – che gli interventi porterebbero un costo per la collettività pari a meno di un ventesimo di quelli necessari ad affrontare l’emergenza in caso di esondazione. Di contro, le somme necessarie per riparare i danni sarebbero pari a centinaia di milioni di euro. I cittadini vedono mettere a repentaglio la loro incolumità e le loro abitazioni – evidenzia Garufi – per le quali sono costretti a versare all’erario le giuste tasse, senza ottenere in cambio i relativi servizi di protezione. In questi giorni le pagine dei quotidiani e dei giornali on-line informano di passerelle di sindaci insieme alle alte cariche dello Stato, mentre le comunità assistono, disarmate, alla mancata rappresentazione delle loro esigenze primaria di salvaguardia ambientale dal rischio di esondazione.

I nostri rappresentanti del comprensorio – chiosa l’ingegnere – sono stati riuniti dal nostro presidente del Consiglio per assistere, solo da spettatori, alla campagna elettorale sul referendum Costituzionale. Ma non sarebbe il caso che i primi cittadini del comprensorio rappresentassero in tali sedi la problematica relativa al dissesto idrogeologico, con un programma comprensoriale organico e condiviso e cogliere l’occasione di queste “passerelle” per divulgare l’esigenza primaria di sicurezza dell’intera comunità?”.

Carmelo Caspanello

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