Roccalumera. "Il torrente S. Nicola fa paura, gli argini sono poco sicuri"

Roccalumera. “Il torrente S. Nicola fa paura, gli argini sono poco sicuri”

Carmelo Caspanello

Roccalumera. “Il torrente S. Nicola fa paura, gli argini sono poco sicuri”

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lunedì 24 Aprile 2017 - 06:48

La minoranza: "L'opera che riguarda i muri è stata finanziata quattro anni addietro ma non si è ancora fatto nulla per incapacità gestionale"

ROCCALUMERA. “Una volta tanto che ci sono le risorse finanziarie, non si riesce ad utilizzarle per incapacità gestionale. E il torrente San Nicola continua a fare paura, nonostante l’opera di ristrutturazione dei muri d’argine si stata finanziata quattro anni addietro”. L’ingegnere Francesco Santisi, candidato a sindaco nel 2013, ex vicesindaco e leader del gruppo “Per Roccalumera”, riaccende i riflettori sul dissesto idrogeologico. “L’incolumità dei cittadini – chiosa – è a rischio per l’incapacità dell’Amministrazione comunale di ricostruire un tratto di muro d’argine del torrente, esattamente in corrispondenza dell’ex mercato comunale.

La preoccupazione è tanta e facilmente comprensibile in quanto soprattutto in quel tratto del torrente San Nicola – prosegue Francesco Santisi – è alto il rischio di esondazione che, se malauguratamente si verificasse, potrebbe danneggiare l’ex mercato comunale ed i terreni vicini con possibilità di invadere via Collegio fino a raggiungere la strada Statale 114”. Alle dichiarazioni dell’ex amministratore ha fatto seguito una nota congiunta diramata dai consiglieri di opposizione Rita Corrini, Ada Maccarrone, Giuseppe MelitaMaria Grazia Saccà e Antonella Totaro. “Il tutto appare ancora più inspiegabile – sostengono – in quanto, a seguito di un evento alluvionale dell’1 marzo 2011, il Comune di Roccalumera è stato inserito in un programma di interventi da parte della Protezione civile regionale per un importo di 150mila euro, per il ripristino dei muri d’argine e la risagomatura dell’alveo dei torrenti Allume, Sciglio e San Nicola, che prevedeva sia la rimozione dei detriti dall’alveo dei succitati torrenti sia la ricostruzione dei muri d’argine sul torrente San Nicola”. Lo scorso 22 giugno la minoranza consiliare presentò una interrogazione al sindaco, Gaetano Argiroffi, per sapere quali adempimenti ha disposto “in qualità di responsabile dell’attuazione dell’intervento finanziato e quali impedimenti non abbiano consentito né l’esecuzione dei lavori né la relativa progettazione esecutiva.

L’argomento – rimarca il capogruppo Rita Corrini – a tutt’oggi, non è stato trattato in Consiglio nonostante siano trascorsi 10 mesi”. Gli esponenti dell’opposizione, con informazioni assunte presso gli uffici, hanno ricostruito la cronistoria di una corrispondenza “che inchioda l’Amministrazione alle proprie responsabilità: già il 16 settembre del 2015 – scrivono – il Dipartimento regionale di Protezione civile autorizzava il Comune ad affidare l’incarico a professionisti esterni. Il 30 marzo del 2016 lo stesso Dipartimento evidenziava l’esigenza di acquisire copia del progetto ai fini del perfezionamento dell’iter del finanziamento. Solo il 14 novembre scorso il Comune ha inviato uno schema di determina per l’affidamento dell’incarico esterno di progettazione.

Nove giorni dopo il Comune si è sentito rispondere che, trascorso il 10 luglio, non poteva autorizzare l’affidamento richiesto fino a quando non sarebbe stata avviata dal Dipartimento nazionale della Protezione civile la gestione ordinaria dell’intervento”. Sin qui la ricostruzione di quanto sarebbe accaduto. La minoranza, in virtù di ciò, ha posto una serie di domande all’Amministrazione ed in particolare al sindaco Argiroffi: “Perché non è stato redatto il progetto per tempo? Perché non è stata nemmeno avviata la procedura per l’incarico esterno, per di più espressamente autorizzata? Perché non si è ancora discussa in aula l’interrogazione e non si riscontrano le richieste rappresentate dalla minoranza?”.

Carmelo Caspanello

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