Anniversario rogo “Rifugio del Falco”: sui colli San Rizzo targa in ricordo delle vittime

Anniversario rogo “Rifugio del Falco”: sui colli San Rizzo targa in ricordo delle vittime

Anniversario rogo “Rifugio del Falco”: sui colli San Rizzo targa in ricordo delle vittime

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lunedì 22 Agosto 2011 - 15:30

L’iniziativa promossa dall’Osservatorio sui minori e l’infanzia “Lucia Natoli”, una delle sei vittime delle fiamme assassine. Il presidente Visicaro invoca maggiore attenzione in tema di prevenzione incendi

Sono trascorsi quattro anni dal rogo del “Rifugio del Falco”, l’agriturismo di Patti dove persero la vita sei persone: Lucia Natoli, direttrice dell’Ufficio Servizi Sociali presso il Tribunale dei Minori di Messina; il marito Matteo Cucinotta (sindacalista della Cgil); Costantino Cucinotta, Caterina Maffei e gli impiegati del ristorante Giuseppe Bonpensiero e Tina Scaffidi. Per la vicenda sono state rinviate a giudizio tre guardie forestali con l’accusa di omissione di atti d’ufficio. Imputato di omicidio colposo, invece, Santi Anzà, proprietario della struttura turistica e Mariano La Mancusa, imputato d’incendio.
Questa mattina, in occasione del quarto anniversario, l’Osservatorio sui temi e i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza “Lucia Natoli” ha promosso le iniziative, presentate nel corso della conferenza di sabato scorso presso la sede del Cesv, per ricordare la memoria delle vittime.

In particolare, al Bosco dei Ricordi, sui Colli San Rizzo, è stata collocata una targa per commemorare Lucia Natoli, donna e dottoressa sensibile ai temi dell’infanzia e dei minori, competente e attenta al sociale. Ha presentato l’iniziativa Saro Visicaro, presidente dell’Osservatorio che porta proprio il nome della dottoressa Natoli, persona speciale per impegno professionale e attenzione all’infanzia, che attraverso il suo lavoro ha sempre cercato di coinvolgere giovani e istituzioni, chiedendo giustizia per le vittime e misure adeguate contro ogni reato ambientale”, ha sottolineato, nel corso della

«In particolare – ha sottolineato Visicaro – intendiamo sollecitare gli enti locali all’applicazione della legge 358 del 2000, che impone la realizzazione di un catasto degli incendi e l’impegno per la prevenzione e tutela del territorio. Le leggi, per essere efficaci, devono infatti essere applicate e ciò significa che deve esserci la certezza della pena per coloro che commettono reati. Invece, per quanto riguarda gli incendi boschivi, sappiamo tutti che il numero di reati accertati e di colpevoli consegnati alla giustizia è molto basso rispetto alla quantità degli stessi incendi. Per questo motivo, ferma restando la volontà messa in capo dalla Regione, dalle Province, dal Corpo Forestale e degli enti preposti di moltiplicare gli sforzi per combattere gli incendi, continuiamo a ritenere che, in questo campo, la migliore arma debba essere la prevenzione, intesa sia come cura e sorveglianza dei boschi, sia come educazione del cittadino al rispetto del bene ambientale». Le dichiarazioni di Visicaro giungono al termine di un fine settimana decisamente caldo dal punto di vista dei roghi che hanno devastato ampie porzioni di colline a ridosso della SS113, da Rodia a San Michele, costringendo gli uomini della forestale ad un vero e proprio tour de force.

«La realtà – ha poi concluso il presidente dell’Osservatorio – è che la lotta agli incendi estivi si costruisce nel corso dell’anno, preparando per tempo uomini, mezzi dotati di tecnologie avanzate come il controllo satellitare, e un’adeguata intelligence investigativa, per colpire preventivamente gli interessi speculativi dei piromani, aumentando anche la strettissima collaborazione tra Stato e Regioni ed enti preposti, necessaria a fronteggiare gli incendi boschivi, e finalmente ribaltare il copione già visto di scarica barile tra la Regione e gli altri enti preposti. Infine è necessario lanciare una grande campagna di volontariato nella protezione civile, per stimolare i giovani e i meno giovani a contribuire alla preziosa opera delle forze di sicurezza pubblica».

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