Un bando di evidenza pubblica per l’Istituto Marino, donato per i bambini meno fortunati

Un bando di evidenza pubblica per l’Istituto Marino, donato per i bambini meno fortunati

Danila La Torre

Un bando di evidenza pubblica per l’Istituto Marino, donato per i bambini meno fortunati

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martedì 10 Settembre 2013 - 09:25

L’amministrazione comunale fa sapere di voler seguire alla lettera il diktat della Famiglia Bosurgi . Presto potrebbero partire i lavori di ristrutturazione dei locali grazie finanziamenti intercettati dall’ex assessore Scoglio. Chiusura dell’ amministrazione in merito alla richiesta della Parrocchia di Torre Faro di poter continuare ad usufruire dei locali anche durante gli interventi, ma solo «per motivi di sicurezza»

Dopo la Casa del Portuale e la Casa dello studente, i riflettori si accendono sull’Istituto Marino di Mortelle, donato al Comune di Messina dalla famiglia Bosurgi affinché quei locali divenissero “teatro” di attività socio-assistenziali rivolte all'infanzia, in particolare ai bambini più sfortunati, soli, abbandonati, con problemi economici o di salute.

Nella giornata di ieri, il sindaco, Renato Accorinti, ha incontrato i componenti del comitato etico dell'istituto Marino per discutere e ripercorrere insieme le tappe che hanno portato alla cogestione del prezioso bene: seduti attorno allo stesso tavolo c’erano i rappresentanti dell'Anfass, dell'Istituto Antonello, della VI circoscrizione e della Parrocchia di Torre Faro, che nelle ultime settimane aveva più volte invocato un confronto con l’amministrazione comunale (vedi correlati) . Nel 2011, durante l’amministrazione Buzzanca, i locali dell’Istituto Marino erano infatti stati dati in concessione all’Istituto Antonello, all’Anfass ed alla Parrocchia di Torre Faro per lo svolgimento di attività socio-assistenziali senza scopo di lucro, mediante una convenzione scaduta lo scorso maggio

«Dalla riunione– si legge in un comunicato diramato dall’Ufficio stampa di Palazzo Zanca – è emerso che a non tutti era chiaro quali fossero le procedure di gestione del bene, ad esempio l'associazione “Il paradiso dei calzini” sconosceva quasi del tutto l'esistenza di un comitato etico che era contemporaneamente un comitato di gestione del bene e in parte un comitato politico. La sovrapposizione di questi piani non sempre ha creato le condizioni ottimali di usufrutto dei locali, alcuni dei quali restavano chiusi a chiave o venivano rivendicati dai singoli in diversi periodi dell'anno parrocchia di Torre Faro, in particolare, ha lamentato di non aver mai ricevuto, a differenza degli altri membri del comitato etico, spazi adeguati per svolgere le proprie attività e di avere dovuto ristrutturare con propri fondi una parte dei locali, accusando una disparità di trattamento e un danno economico».

Messo un punto sul passato quel che più interessa all’esecutivo di Palazzo Zanca è il futuro dell’Istituto Marino. E, a tal proposito, è l'assessore alla legalità e pari opportunità, Patrizia Panarello a spiegare i progetti dell’amministrazione comunale. Secondo l’esponente della giunta Accorinti è innanzitutto «necessario ed urgente superare visioni particolari e parziali che vedrebbero assegnato il bene a questo o a quel soggetto, più o meno interessato ad un progetto territoriale e comunque sempre dipendente dal politico di turno. Piuttosto– continua l’assessore – è tempo di ridare dignità ad un bene trascurato e oggi in condizioni dimesse, bisogna ristrutturarlo e una volta ultimati i lavori, fare un bando di evidenza pubblica. Chiunque potrà presentare un progetto e illustrare la propria idea di gestione congiunta e partecipata dell'Istituto Marino».

Per la Panarello e, dunque, per l’amministrazione Accorinti, «il Comitato Etico dovrà essere necessariamente separato da quello di gestione e il Comune si deve fare garante della regolarità dell'assegnazione del bene, in modo da evitare operazioni speculative di ogni sorta».

C’è una “precondizione” sulla quale l’amministrazione comunale non transigerà per la concessione della gestione dell'Istituto Marino: «l'assoluto rispetto verso la volontà della donatrice, la famiglia Bosurgi, che ha esplicitamente richiesto di destinare il bene a finalità socio-assistenziali rivolte all'infanzia .Oggi – sottolinea ancora la Panerello – gli eredi della famiglia Bosurgi rivendicano con fermezza questo punto e chiedono si faccia un po' di ordine all'Istituto Marino, tutelando chi davvero ha bisogno e non scambiando quel luogo così pieno di storia per un qualunque circolo ricreativo. Ciò che è mancato finora probabilmente è un progetto più ampio e complessivo di gestione, capace di dare giusto rilievo ad un bene che potrebbe essere un fiore all'occhiello della città di Messina»

Prima di dare in concessione il bene, l’amministrazione Accorinti intende però procedere con la ristrutturazione dei locali . « La cosa positiva – continua l’assessore comunale – è che esiste un finanziamento per la sua ristrutturazione e questo potrebbe consentire all'Istituto Marino di avere una nuova vita».

Le risorse economiche a cui si riferisce la Panarello sono quelle intercettate dall’ex assessore allo sviluppo economico Gianfranco Scoglio nell’ambito del Piano Integrato di Sviluppo Urbano (PISU) "Messina 2020: reti per la solidarietà, ecologia ed innovazione" e del "Piano Integrato di Sviluppo Territoriale" (PIST) "Peloritani, Terre dei Miti e delle Bellezze", presentati entrambi a valere sui fondi PO FESR 2007-2013. A dicembre 2012 è anche stata aggiudicata definitivamente, al Consorzio Artek di Roma, la gara relativa ai lavori per il recupero edilizio e architettonico e di rifunzionalizzazione dell’Istituto Marino di Mortelle.

La Panarello conferma infatti: « Ad oggi l'ufficio programmi complessi – ci informa che, a breve, potrebbero partire i lavori che insistono nella maggior parte dei locali». Per quanto riguarda infine la richiesta della Parrocchia di Torre faro di poter continuare ad usufruire dei locali anche durante i lavori, l’amministrazione comunale mostra una certa chiusura, ma solo «per motivi di sicurezza», spiegando che « è problematico concedere alle associazioni o alla parrocchia l'utilizzo dei padiglioni attigui, a meno che il Rup, il responsabile unico del procedimento, non decida di concedere l'autorizzazione e di assumersi i rischi». (DLT)

2 commenti

  1. Seguendo questa giusta logica, sarebbe bene indagare sull’attuale utilizzazione dei locali dell’exbefotrofio,donati alla Provincia per scopi assistenziali,e sulla futura destinazione dell’Opera Pia Scandurra, del Real Convitto Dante Alighieri ecc. ecc.

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  2. …aggiungiamo anche il Mandalari, e la meravigliosa villa che si trova ormai in condizioni pietose all’interno di quel groviglio di uffici dell’asl… e Mandalari aveva donato l’area per attività a favore dei malati di mente…

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