Caro diario ti racconto il mio "sogno di una notte di mezzo inverno" a Messina

Caro diario ti racconto il mio “sogno di una notte di mezzo inverno” a Messina

Rosaria Brancato

Caro diario ti racconto il mio “sogno di una notte di mezzo inverno” a Messina

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domenica 14 Gennaio 2018 - 05:53

Caro diario, ho sognato di vivere in una città normale. Poi mi sono svegliata a Messina, dove anche la normalità è un sogno.

Caro diario ho sognato di vivere in una città normale. Lo so, lo so, tu mi risponderai: “perché sprechi i tuoi sogni così? I sogni sono fatti per volare, non per immaginare cose banali”. Il guaio è, caro diario, che poi mi sono svegliata.

Il sogno è finito e mi sono risvegliata a Messina.

HO SOGNATO:

che i nostri figli rientravano a scuola dopo le vacanze di Natale, ritrovavano le aule pulite, gli edifici nel pieno rispetto delle normative di sicurezza, anche anti-sismica, la mensa, i riscaldamenti.

Niente di che, routine, per una città normale.

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA:

La scuola Pascoli-Crispi ancora chiusa dopo 40 giorni dall’ incendio di una fotocopiatrice. Nonostante le reiterate proteste dei genitori, le sedute in sede di Commissione consiliare, le due settimane a disposizione durante le vacanze natalizie, l’8 gennaio i locali NON ERANO STATI BONIFICATI. Nonostante ciò, l’assessore Alagna ha dichiarato che era tutto ok e gli alunni potevano tornare in aula. Per fortuna l’Asp ha disposto la chiusura. Solo a Messina l’incendio di una fotocopiatrice può avere conseguenze così intollerabili. Per non parlare dell’assenza delle mense scolastiche (da 2 anni), delle problematiche legate alla sicurezza ed ai riscaldamenti.

HO SOGNATO:

Che i messinesi avevano a cuore pezzi di storia e di identità culturale, li valorizzavano, creavano percorsi turistici, musei, adottavano interventi conservativi.

Niente di che, routine per una città normale

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA:

C’è una zona storica di pregio, come Largo Avignone, della quale per decenni non è fregato assolutamente niente a nessuno, ma all’improvviso c’è la rivolta dei “caduti dalla naca”. Accade che: nel 2013 la soprintendenza dà parere positivo alla costruzione di un grattacielo al Largo Avignone, purchè si mantenga la storica facciata del palazzo del ‘700. Il commissario Croce nega l’autorizzazione, l’impresa ricorre al Tar, ma il Comune dimentica di costituirsi, e i giudici danno ragione all’impresa che può così, dopo la sentenza del 2014 (alla quale l'amministrazione Accorinti non fa appello) entro il 2015 avviare i lavori. Dal 2013 al gennaio 2018 quella zona storica è lì, sotto gli occhi di tutti che se ne fregano di ogni forma di tutela o valorizzazione, salvo, svegliarsi nel gennaio del 2018 quando le ruspe iniziano i lavori (autorizzati dalla sentenza del Tar). Il nuovo soprintendente mette il vincolo due giorni fa, l’amministrazione Accorinti (che per 4 anni e mezzo se ne è fregata) si straccia le vesti. Siamo maestri dell’indignazione postuma, ci scopriamo tutti salvatori dei beni culturali dopo averli ignorati per anni, ed anni, ed anni, ed anni.

HO SOGNATO:

di aver ammirato i mercatini di Natale in ogni zona della città e con ruota, pista di ghiaccio ed ogni genere di iniziativa culturale e non, da Piazza Cairoli a Ganzirri, da Piazza Duomo a Giampilieri, dalla Fiera a Provinciale. Ho sognato che i messinesi usavano bus navetta e parcheggi con i gratta e sosta e sapevano persino usare i piedi e le gambe….

Niente di che, routine per una città normale.

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA:

e ho visto che, quando Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, imprenditori, fanno MIRACOLI per realizzare iniziative, diventano bersagli degli “scontenti a prescindere”. Se sei troppo impegnato a mummuriare perdi la magia delle luci della tua città dall’alto della ruota panoramica, che sì, non è quella di New York ma è la ruota della tua città. Sei stato talmente impegnato a criticare che non hai seguito neanche uno dei laboratori organizzati da Sabrina Assenzio (con una squadra di persone dal cuore grande così) che hanno mostrato la Messina delle associazioni, la Messina che ama, aiuta i più fragili, crea, promuove prodotti, pensa, fa battaglie. I mercatini di Natale li ho visti a Rometta e all’Oasi Azzurra di San Saba. A Messina non si possono fare perchè: 1)il regolamento che li autorizza è fermo dal 2013 in consiglio 2)il sindaco non li ha autorizzati in deroga 3)i negozianti temono che le casette nelle quali si vendono i tipici ornamenti di Natale (allestiti in TUTTO IL MONDO) possano danneggiarli….. ed ostacolano qualsiasi iniziativa in tal senso.

HO SOGNATO

Di passeggiare nell’isola pedonale. Niente di che, routine per una città normale di qualsiasi altro Paese civile del MONDO.

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA

Dove l’isola pedonale è la mamma di tutte le battaglie ideologiche, e lo scontro tra i pro e i contro è diventato persino più aspro di quello sul ponte (e ho detto tutto).

HO SOGNATO:

di vivere in una città nella quale la raccolta dei rifiuti si può fare senza carrozzoni, né vecchi, né con operazioni di maquillage, garantendo città pulita e diritti dei lavoratori.

Niente di che, routine per una città normale.

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA

Dove i lavoratori sono costretti a firmare un accordo “sotto il ricatto” del last minute “o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra”. Dove, mentre le parcelle legali per il concordato, degli avvocati Parrinello e dei due Vermiglio superano i 300 mila euro, i lavoratori che firmano l’accordo “o-minestra-o-finestra”, sono costretti a rinunciare al pagamento delle ferie residue. Per fortuna Cisl, Uil e Fiadel hanno presentato un esposto in Procura su quanto accaduto negli ultimi anni.

HO SOGNATO

Di vedere arzille coppiette ballare al centro per anziani di Villa Dante, giocare a bocce. Ho sognato di assistere a concerti e spettacoli, come un tempo, nell’arena della Villa e di fare un tuffo nella piscina.

Niente di che, routine per una città normale.

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA

Dove l’Arena di Villa Dante è chiusa, sterpaglie e incuria sono ovunque, la piscina tornerà in funzione, grazie alla FIN, solo nell’estate 2018, dopo 5 anni di abbandono.

Il Centro per anziani da 5 anni è senza luce, senza telefono, i bagni sporchi, le vetrate rotte. Ci sono ben 6 impiegati che si alternano a far da custodi ad una stanza fredda, sporca, nella quale gli anziani portano da casa carte da gioco, detersivi, sedie. Accorinti a Villa Dante ci ha fatto mezza campagna elettorale nel 2013 promettendo mari e monti. Da eletto ha dimenticato le promesse. Anzi, la sua amministrazione ha detto no agli anziani che volevano gestire il Centro auto tassandosi. Adesso, dopo 5 anni, si risveglia e torna a far promesse come se ad amministrare finora siano stati altri. Da neo ricandidato dichiara: “Se l’amministrazione non lo fa entro il 28 febbraio, vi stacco io un assegno da 5 mila euro”. Bizzarro visto che l’amministrazione è lui e che la sua amministrazione ha lasciato la Villa in condizione indecorose. Bizzarro che da neo ricandidato annunci di voler staccare assegni a destra e a manca e di voler pagare di tasca sua per quelle cose che la sua amministrazione non ha fatto. Elargire somme a chi reclama diritti, invece di amministrare, e per di più farlo in piena da candidato è un pessimo costume di #quellicheceranoprima…. Se la stessa dichiarazione l’avesse rilasciata Buzzanca, o Renzi o Crocetta a fine mandato sarebbero stati tacciati di voler fare voto di scambio e sarebbero stati crocifissi in diretta streaming

HO SOGNATO

Una città per giovani e per famiglie, bimbi che corrono negli spazi verdi, siti destinati alle compagnie teatrali, all’aggregazione, una città viva, artistica, un lungomare, una fiera fruibile, strade attraversate da turisti, giovani che aprono saracinesche e s’inventano un futuro, negozi pieni, teatri affollati, impianti sportivi funzionanti

INVECE MI SONO SVEGLIATA A MESSINA

Il signor Vento mi ha raccontato cosa ha provato quando, il 7 gennaio, ha accompagnato le due figlie alla Caronte perché dirette al nord: “mi è venuta la pelle d’oca, ho visto centinaia di ragazzi con le valigie, una marea di persone, impressionante, i genitori che li salutavano ed erano tantissimi, la Caronte piena”. Un’immagine terribile.

Erano soltanto quelli che partivano il 7 gennaio. Chissà quanti altri son partiti prima o dopo o con altri mezzi.

Caro diario, ho sognato di vivere in una città normale.

Perché per noi messinesi persino la banale normalità è un sogno.

Rosaria Brancato

3 commenti

  1. dottoressa ma lei parlava di Accorinti? ma quello è affetto di una forma rara di sordità e non ci sente ed invece ha fatto incetta di aria fritta ed ora pensa di spargerla per Messina

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  2. DOTT.SSA BRANCATO LE RICORDO CHE OLTRE LA CARONTE CI SONO ALTRE SOCIETA’. RIGUARDO IL SUO BELLISSIMO ARTICOLO NON C’E’ NULLA DA AGGIUNGERE E’ TROPPO PERFETTO PER CRITICARLO O AGGIUNGERE QUALCOSA DI PERSONALE. MESSINA HA INTRAPRESO UNA DISCESA INIZIANDO DAL COCUZZOLO DI UNA MONTAGNA ALTISSIMO CHE E’ PARTITA DAL 1972/1973, E FINO AD OGGI NON SI VEDE L’ARRIVO O LA FINE. COME SI PUO’ PRETENDERE DI AVERE UNA CITTA’ MODERNA CON CITTADINI CHE HANNO UN CERVELLO CHE SI ADEGUA A USI MODERNI COME LA DIFFERENZIATA E PRETENDERE UNA CITTA’ CHE RISALE LA CLASSIFICA DELLE PROVINCIE ITALIANE? COME SI PUO’ DESIDERARE UNA CITTA’ CHE OFFRE LAVORO ANCHE CON IDEE PERSONALI E SENTIRSI DIRE, MA TU QUANTI POSTI MI GARANTISCI AI MIEI RACCOMANDATI? E C’E’ BEN ALTRO!

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  3. Spett.le Sig.ra Brancato i suoi articoli benché siano ironici e fantasiosi , ricalcano comunque il desiderio di tutti Noi Messina. Ma , desidero porle una domanda: Non si sta comportando da “ mummuriatrice”? Io imprenditore cinquantaseienne con figli da questa città non mi aspetto Nulla un più di quello che già abbiamo , in quanto la città è fatta dai cittadini , gli stessi che la criticano e poi votano chi l’ha violentata , sperando di trarne profitto proprio ma rimanendo sempre dei morti di fame. Mentre chi non si eccita nel vedere una ruota panoramica, o altre sciocchezze perché ha fame di cose concrete viene etichettato come “il classico Messinese “. le porgo un cordiale saluto F.to da un “Mummuriaturi”

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