Vento dello Stretto: "La Ursino messa all'angolo perchè seguiva la logica del fare"

Vento dello Stretto: “La Ursino messa all’angolo perchè seguiva la logica del fare”

Vento dello Stretto: “La Ursino messa all’angolo perchè seguiva la logica del fare”

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domenica 19 Febbraio 2017 - 07:39

"Le dimissioni dell'assessore sono l'ennesima prova di un clima di divisioni. La Ursino aveva aperto a soggetti esterni al cerchio magico ed è stata messa in disparte"

Nota degli esponenti di Vento dello Stretto (Piero Adamo, Daniele Travisano, Ferdinando Croce, Francesco Rizzo, Ivan Bombaci) in merito alle dimissioni dell’Assessore alla Cultura Daniela Ursino che secondo il movimento rappresentano

“L’ennesima dimostrazione della capacità del Sindaco di dividere e lasciano l’amaro in bocca. La motivazione addotta dell’Assessore Ursino – la stessa dell’Assessore Eller di qualche settimana fa ovvero l’eccessiva politicizzazione di questa esperienza amministrativa iniziata come civica – è fondata e, già da tempo, i sottoscritti affermano che Renato Accorinti non è più il Sindaco di tutti avendo scelto, viceversa, di essere il leader del suo “mondo politico” e del movimento che lo sostiene. Il pugno chiuso suo e dell’Assessore Ialacqua alla fine della votazione sulla sfiducia – mentre dagli spalti intonavano “Bella ciao” – è la fotografia di questa deriva. La risposta alle dimissioni formulata dal Sindaco conferma ancora una volta questo assunto nonché ormai la naufragio autoreferenziale in cui è piombato Renato Accorinti. Il Sindaco, infatti, ha dichiarato che l’Ass. Ursino non ha compreso il “filone di pensiero” di questa Amministrazione non è stata capace. Ed invece secondo i sottoscritti l’Assessore Ursino paga l’impegno e la dedizione. E’ stata messa all’angolo perché rispondeva alla logica del “fare”. L’Assessorato alla Cultura negli ultimi 8 mesi ha mostrato una vitalità ed un attivismo sconosciuto in questi tre anni e mezzo di amministrazione Accorinti caratterizzati dal “vuoto pneumatico” dell’Assessore Perna che in ben tre anni di mandato dopo averci proposto l’istituzione di una moneta complementare, ha pensato di tradurre la sua esperienza amministrativa in un libro dal titolo emblematico e beffardo: “Le Città ingovernabili. Il caso Messina”. L’Assessore Ursino è stata sacrificata perché ha interloquito troppo con i “privati” e con le associazioni; ha aperto l’Assessorato alla cultura a soggetti esterni al “cerchio magico dell’intellighenzia accorintiana”. Un’eresia per questa Amministrazione che è aperta a tutti, a patto che si uniformino al pensiero unico. In questi mesi, da oppositori di questa Amministrazione, possiamo affermare che nell’Assessore Ursino avevamo trovato un interlocutore disponibile con il quale stavamo sviluppando proposte culturali interessanti relative all’Antiquarium, al Museo della Vara, al sito archeologico di Largo Avignone che – grazie ad una sinergia eccezionale – sta in questi mesi rivedendo la luce dopo decenni di oblio. Adesso con molta probabilità avremo un altro anno di nulla”.

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