Il XV rapporto AlmaLaurea sulla situazione occupazionale dei laureati non fa sorridere gli studenti messinesi. Il tasso di occupazione dei laureati triennali è del 34% dopo un anno con stipendi medi di meno di mille euro. Va leggermente meglio ai laureati specialisti, con un'occupazione del 54%. Dopo 5 anni dalla laurea però ancora il 20% cerca un lavoro.....
Anche quest’anno è arrivato puntuale l’appuntamento con il rapporto AlmaLaurea, che giunto all’edizione XV ha interessato una popolazione nazionale di oltre 400mila laureati delle 64 università aderenti al Consorzio.
Il Rapporto è stato discusso da studiosi, ricercatori e rappresentanti del mondo del lavoro a livello europeo e del bacino del Mediterraneo all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Per quanto riguarda la città dello Stretto l’indagine ha riguardato complessivamente 6.297 laureati ed in particolare i laureati triennali e specialistici biennali usciti nel 2011 e intervistati dopo un anno; i laureati specialistici biennali usciti nel 2007, intervistati dopo cinque anni. Ancora oggi il divario occupazionale tra i laureati del Nord e quelli del Mezzogiorno esiste ed è ampio: a cinque anni dalla laurea specialistica il tasso di occupazione al Nord è pari all’89%, contro l’80% del Sud. Mentre i laureati del Nord cercano subito un impiego, qui al Sud (forse più per necessità che per scelta) i neolaureati si iscrivono a corsi di secondo livello.
Passiamo ai dettagli riguardanti i laureati di Messina del 2011 alle prese con il posto di lavoro. L’indagine ha coinvolto, con tassi di risposta tra l’85 e l’87%, 2.889 laureati triennali e 1.042 laureati specialistici biennali usciti dall’Ateneo di Messina nel 2011 e intervistati dopo un anno, ovvero nel 2012.
Il tasso di occupazione dei neolaureati triennali è pari al 34%, un valore inferiore alla media nazionale (44%). Tra gli occupati il 25% è dedito esclusivamente al lavoro, mentre il 9% coniuga la laurea specialistica con il lavoro. Chi continua gli studi con la laurea specialistica è il 51%. Conti alla mano il tasso di occupazione dei laureati triennali è piuttosto basso. Tra quel 34% di fortunati comunque non tutti vantano un lavoro stabile (con contratto a tempo indeterminato) dal momento che, ad un anno dalla laurea, risultano solo 38 “stabili” su 100. Gli altri vantano un contratto a tempo determinato (65%) mentre il 15% è senza contratto. La media mensile di guadagno è di 967 euro netti., contro una media nazionale di 1.040 euro.
Passiamo alla seconda fascia d’intervistati, i laureati specialistici.A dodici mesi dalla conclusione degli studi, risulta occupato il 54% dei laureati, un valore inferiore alla media nazionale del 59%. Il 13% dei laureati continua la formazione.
A un anno dalla laurea, il lavoro è stabile per 42,5 laureati occupati su cento più della media nazionale (34%). La precarietà riguarda il 57,5 % (prevalgono i contratti a tempo determinato; il 14,5% lavora senza contratto).
Il guadagno è inferiore alla media nazionale: 858 euro mensili netti, contro i 1.059 del complesso dei laureati specialistici. Paradossalmente più studi e ti specializzi meno guadagni. Il rapporto AlmaLaurea ha poi analizzato le tendenze del mercato del lavoro nel medio periodo, a distanza di 5 anni dalla laurea.
Mentre i neolaureati risentono maggiormente della crisi, con il trascorrere del tempo dal conseguimento del titolo, le performance occupazionali migliorano.
I laureati biennali specialistici di Messina del 2007, intervistati a cinque anni dal titolo, sono 393, con un tasso di risposta del 75%.
Il 75% è occupato; a livello nazionale il tasso di occupazione è dell’86%. Chi cerca ancora lavoro è il 20% contro il 9% nazionale. La quota di occupati stabili cresce dopo 5 anni raggiungendo il 66% degli occupati. Le retribuzioni nominali arrivano, a cinque anni, a 1.198 euro mensili netti (a livello nazionale il guadagno medio è di 1.440).
I dati non fanno affatto sorridere, né sotto il profilo occupazionale né sotto quello retributivo ed evidenziano una distanza tra Nord e Sud che continua ad apparire incolmabile.
Da oggi tutta la documentazione, per Ateneo, sarà on line sul sito www.almalaurea.it
Rosaria Brancato
questi dati dovrebbero interrogarci sulla qualità effettiva dell’offerta formativa messinese, oltre che ovviamente sulle opportunità (oggettivamente scarse) offerte dal territorio.
il dato sulle retribuzioni inoltre è davvero allarmante, soprattutto se, come giustamente fatto nell’articolo, paragonato al dato medio nazionale.
ma non è solo l’offerta formativa, io sono un neolaureato magistrale, posso dirvi che il piano formativo è di ottimo livello, anche i prof sono di ottimo livello. Purtroppo i ragazzi hanno poca iniziativa personale, da quello che ho potuto vedere, e mettono poco impegno in quello che fanno… in una società dove la concorrenza è all’ordine del giorno ci si deve impegnare di più…
Se avessi aspettato almalaurea sarei ancora a Messina a farmi sfruttare in nero.
Se invece fossi emigrato al Nord sarei in una fabbrichetta a guadagnare i 1040 euro mensili di media nazionale!
Cari studenti vi consiglio di farvi una vacanza a lungo termine fuori dall’Italia. Se siete bravi i 1040 euro li guadagnate in un giorno.
Saluti, SaltaLaMacchia
sono una laureata contrattista, l’ente pubblico dove lavoro non ha tenuto in considerazione il mio cuccriculum, ma promuove impiegati con livelli di istruzione inferiore;mi chiedo ha cosa serve essere cosi qualificati a Messina?