Garofalo: "Io disponibile, ma non voglio essere lasciato solo"

Garofalo: “Io disponibile, ma non voglio essere lasciato solo”

Rosaria Brancato

Garofalo: “Io disponibile, ma non voglio essere lasciato solo”

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sabato 13 Aprile 2013 - 14:35

Lunedì i Democratici riformisti lanceranno il nome di Fabio D'Amore come candidato sindaco mentre il Pdl ufficializzerà Enzo Garofalo. "La candidatura di Garofalo è autorevolissima" ha commentato il coordinatore regionale Castiglione. "Sono disponibile ma serve l''apporto di tutti"ha aggiunto il deputato. Il gruppo Picciolo vira intanto su D'Amore.

Il Pdl lunedì sera ufficializzerà la candidatura di Enzo Garofalo a sindaco di Messina, i Democratici riformisti sempre lunedì, lanceranno il nome di Fabio D’Amore per la stessa poltrona. Il tempo stringe perché domani sera sarà noto anche il candidato ufficiale del centro-sinistra e manca ormai solo il sigillo ufficiale alla discesa in campo dell’attuale deputato pdiellino, l’unico messinese riconfermato rispetto alla precedente legislatura. A dare la “benedizione” dei vertici regionali oggi è stato il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione, a Messina per presentare un’associazione, ma “beccato” dai cronisti su un tema ben più stuzzicante.

“Per noi quella dell’onorevole Enzo Garofalo è una candidatura autorevolissima- ha dichiarato Castiglione- è una candidatura dal basso, forte espressione del partito, un nome autorevole che unirà tutto il centro-destra. E’ un amministratore competente e lo ha dimostrato, ma anche un parlamentare pieno di passione civica”.

Lunedì sera si riunirà il coordinamento del partito per dare il via libera definitiva al nome dell’ex presidente dell’Iacp e dell’Autorità portuale. Martedì la sua candidatura sarà portata sul tavolo di Angelino Alfano.

Ultimi passi quindi prima dell’ufficializzazione e resta da capire se al coordinamento di lunedì sera, almeno stavolta sarà invitato il coordinatore provinciale del Pdl Giuseppe Buzzanca, e, qualora l’ex sindaco partecipasse all’incontro, quale posizione assumerà in proposito.

“Da martedì metteremo la candidatura di Garofalo al servizio della città- prosegue Castiglione- ma sono certo che anche gli ex An staranno dalla nostra parte perché questa è una candidatura che punta a riunire il centro-destra”.

Da parte sua il parlamentare ha confermato la sua disponibilità, subordinandola però ad un punto ben preciso e più che comprensibile: l’apporto di tutti.

“Ho detto che sono totalmente disponibile ma ad una condizione- ha spiegato Garofalo- non voglio essere solo in questa campagna elettorale così difficile. La mia richiesta agli amici del Pdl è stata chiara, serve un grande supporto romano”. Ed in realtà le perplessità dell’onorevole non sono campate in aria perché ad esempio negli anni della giunta Buzzanca non sempre i “governi amici” si sono dimostrati tali ed in tempi rigidi come questi, con le casse disastrate di Palazzo Zanca il prossimo sindaco dovrà avere le spalle davvero coperte e muoversi con passi sicuri. Se da Roma e Palermo dovessero venire a mancare i supporti allora sarebbe impensabile ricostruire. Quanto alla posizione di Nuova Alleanza il deputato è chiaro: “le primarie sono state scartate non da me, ma da tutto il coordinamento anche regionale. In ogni caso penso che si debba costruire un’alleanza seria e solida su un progetto. Le scelte responsabili si devono fare adesso esattamente come si è fatto nel passato”.

Lunedì quindi arriverà il sigillo ufficiale del coordinamento e si capirà anche se Buzzanca e i suoi tireranno dritta sulla strada già annunciata: la candidatura di Gianfranco Scoglio.

“Enzo è un deputato nazionale appena eletto che con grande senso di responsabilità e amore verso la nostra città, lascia la comoda poltrona del parlamento ed è pronto al confronto con l’elettorato- ha aggiunto il deputato regionale Nino Germanà- la recente storia ci insegna che, in Sicilia, quando il centro destra si presenta unito, vince. Chi vuole proporre modelli diversi, si presta a fare il gioco della sinistra. Proprio per questi motivi, daremo pieno mandatoo a Enzo Garofalo di scegliere la squadra di Governo senza manuali o spartizioni, sistemi che appartengono a logiche antiche e distanti dal nostro modo di fare politica a servizio dei cittadini”.

Spostandoci di fronte, sempre lunedì, i Democratici riformisti del gruppo Picciolo-Greco dovrebbero ufficializzare la candidatura di Fabio D’Amore alla poltrona di sindaco. Contrari apertamente sin dal primo giorno alle primarie i Dr avevano indirizzato il loro sostegno su Giusy Furnari, indicata dal governatore come la candidata autonoma. Poi, tra il balletto delle primarie ed il giallo delle buste, si è consumata la frattura tra la Furnari e il Megafono. Gli esponenti del gruppo Picciolo hanno provato a convincere la professoressa a restare in campo ma lei ha preferito uscire fuori da una vicenda estenuante, così i Dr hanno virato su altre proposte. Da giorni ormai erano in pressing su Fabio Mazzeo, un candidato che avrebbe ottenuto il voto trasversale e della società civile, e dopo la scelta del Pdl su un esponente del partito hanno raddoppiato i tentativi. Nulla da fare, anche stamattina il giornalista ha fatto capire che, per senso di responsabilità e per lealtà nei confronti di quanti avevano puntato su di lui per un percorso, non poteva dirottare su altri fronti operando una scelta che sarebbe stata incomprensibile. Quasi certa quindi la candidatura che in questi mesi è stata più volte avanzata da Picciolo e cioè quella dell’ex commissario della Fiera Fabio D’Amore. Su di lui potrebbe convergere anche Crocetta che dopo aver consumato in silenzio la rottura con il tavolo del centro-sinistra sulle primarie ha continuato a non proferire verbo. In realtà i rapporti tra il gruppo Picciolo-Greco e il presidente della Regione hanno subito incrinature in occasione delle recenti nomine dei nuovi assessori. I Democratici riformisti infatti sono diventati dopo le elezioni la “quarta gamba” del governatore ed in quanto tale ritenevano di dover avere spazio in giunta. Così non è stato, perché Crocetta, in attesa degli esiti delle urne, come nei vecchi manuali democristiani, non ha operato alcuna distribuzione degli assessorati. Si farà dopo le amministrative. Il nome di Fabio D’Amore come candidato sindaco rientra quindi in quest’ottica. Sarà anche il candidato ufficiale del Megafono? Impossibile a dirsi perché, a dispetto del nome del movimento, appunto “Megafono”, le ultime vicissitudini pare abbiano lasciato senza voce tutti gli esponenti del gruppo, ma soprattutto il suo leader.

Rosaria Brancato

8 commenti

  1. D’Amore, Garofalo, Scoglio tutti nomi eccellenti che hanno una grande responsabilità sulla situazione attuale del comune. Ma il problema principale non è il default. Se il nuovo sindaco potrà continuare a fare clientela con posti di lavoro precario nelle partecipate, ci interessa poco. Anche quando i soldi c’erano questi autorevoli signori hanno costretto la città al disagio sociale, al disservizio e all’incultura. Queste sono le vere e imperdonabili responsabilità.
    L’unico Megafono autorevole è quello di Accorinti!

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  2. Chi manca ? Pronti..prontissimi via……!

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  3. ART.21 COSTITUZIONE, messinesi, suvvia, liberiamo il nostro incatenato pensiero e con esso il voto. La strategia politica dei PARTITI, che abbiano governato Messina, anche dall’opposizione, si manifesta con chiarezza: un numero doppio di candidati a Sindaco, GAROFALO-SCOGLIO, PD-MEGAFONO, per questi partiti, ad oggi, sconosciamo i nomi. Sono obbligati a questo atteggiamento dallo sbarramento del 5% ( sanno benissimo che sarà FACILMENTE superato dal MOVIMENTO 5 STELLE, RESET e ACCORINTI ), dalla doppia preferenza di genere ( sempre se passa al vaglio di costituzionalità ), dal numero ridottissimo dei consiglieri comunali per una città dalle dimensioni metropolitane ( saranno 36 ), dal meccanismo di distribuzione dei seggi elettorali ( l’effetto Palermo-Orlando ovvero Napoli-De Magistris ). Analizzo il 2008: i candidati a sindaco furono 6, BUZZANCA, GENOVESE, D’AMORE, ANSALDO PATTI, VISICARO, CLEMENTI, gli ultimi 3 non ottennero seggi e non superarono l’1%, DEBOLI elettoralmente. E’ probabile che a giugno siano 7 i candidati FORTI a Sindaco di Messina, capaci di superare lo sbarramento del 5%: 2 per il CENTRODESTRA, 2 per il CENTROSINISTRA, 1 a testa per RESET, 5 STELLE e ACCORINTI. Nel 2008 le liste collegate furono 28, così distribuite, 11 a testa per BUZZANCA e GENOVESE, 3 per D’AMORE, 1 a testa per gli altri tre candidati. Ecco i risultati delle liste collegate, alla luce dello sbarramento del 5%, allora non c’era: delle 11 di BUZZANCA 4 lo superarono, MPA-ALLEATI PER IL SUD, UDC, IL CENTRO CON D’ALIA, PDL, mentre RIALZATI MESSINA CON BUZZANCA SINDACO sfiorò il 5% con il 4.94%; delle 11 liste di GENOVESE solo 3 lo superarono, PD GENOVESE SINDACO, CON FRANCANTONIO PER MESSINA, GENOVESE SINDACO, le altre 8 furono lontanissime dal 5%; nessuna delle 3 liste di D’AMORE supero il 5%, RISORGIMENTO MESSINESE raggiunse il 4,54%. Al CENTRODESTRA furono assegnati 27 seggi, il 60%, al CENTROSINISTRA 16 seggi, mentre a RISORGIMENTO MESSINESE 2 seggi, in totale all’opposizione 18, il 40%. Il 2013 è un’altra era della politica, e alla luce dei risultati delle regionali 2012 e delle politiche 2013, i modelli statistici ci danno 2 certezze: 1) il ballottaggio raggiunto con meno del 40% dei voti alle liste collegate, 2) premio di maggioranza al II° turno, in presenza di liste collegate che supereranno il 40% dei voti di lista al I° turno ( ricordo come non possare computarsi le liste con meno del 5% dei voti validi ), se dovessero vincere il CD o il CS, altrimenti avremo l’effetto Palermo, se dovessero vincere ACCORINTI o RESET o 5 STELLE. Quest’ultima è la situazione democratica che io preferisca, UN SINDACO FORTE PER IL SOLO VOTO DELLA GENTE. In ogni caso, per il CENTRODESTRA e il CENTROSINISTRA, assisteremo, al II° turno, alla strategia delle liste collegate deboli, che non abbiano nessuno interesse a rientrare nella contesa, tranne in presenza di promesse di posti in giunta o di sotto governo. Il numero dei consiglieri comunali sarà 36, la maggioranza ne avrà 22, il 60%, mentre alla minoranza opposizione 14, divisi in 5/6 partiti. CHI SARANNO I NOSTRI eroi?

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  4. Fabio… ma cu ti potta a pedderi stu tempo nun ti bastau a Fiera….

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  5. ART.21 COSTITUZIONE, messinesi, suvvia, liberiamo il nostro incatenato pensiero e con esso il voto. Non è stato facile elaborare i numeri seguenti, giustificazione per l’elevato scostamento dei limiti, massimo e minimo, riferiti alle PREFERENZE, utili, per essere eletti in Consiglio Comunale. I seguenti numeri valgono solo per il CENTRODESTRA e CENTROSINISTRA, partiti dove, nel 2013, prevarrà il voto del vastissimo sistema di INTERESSI, mentre il voto di OPINIONE sarà concentrato su RESET, ACCORINTI, MOVIMENTO 5 STELLE, chi di quest’ultimi andrà al ballottaggio, ne farà il pieno al II° turno, è impossibile calcolare la sua utilità a vincere le elezioni, le variabili sono tante e non rientrano nei dati statistici. IL LIMITE MINIMO per essere eletti sarà tra 600 e 700 preferenze, mentre quello MASSIMO tra 1400 e 1500. Non sarà facile per i candidati del PD e del PDL, ci sarà al proprio interno una lotta sotterranea senza esclusione di colpi, non vi fate ingannare dal bon ton delle interviste, ne sentiremo delle belle ( balle ).

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  6. la candidatura di Garofalo divide profondamente il centrodestra e porta alla sconfitta certa del Pdl, vera manna dal cielo per il Pd e per i grillini che andranno al ballottaggio.

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  7. Il pdl a Messina è stato un vero fallimento. Cosa ha fatto Garofalo allo IACP e cosa potrà mai fare in un comune dissestato, grazie all’apporto di cdx e csx. SIETE TUTTI IMPRESENTABILI.

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  8. ” Nulla da fare, anche stamattina il giornalista ha fatto capire che, per senso di responsabilità e per lealtà nei confronti di quanti avevano puntato su di lui per un percorso, non poteva dirottare su altri fronti operando una scelta che sarebbe stata incomprensibile”
    Ma quale senso di responsabilità!!!
    L’ex aedo della siistra radical-chic messinese ci ha provato, ma è stato trombato dai suoi datori di lavoro.
    Spero torni a Roma, per continuare a fare, ultimo, in ordine di tempo, tra i fulminati sulla via per Damsco, il cantore di berlusconi.
    Pensava che i messinesi fossero stupidi.
    Almeno questa volta, hanno vinto.
    Prepara la valigia e …CIAOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!
    Giuseppe Vallèra.

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