Centro Nato all’Arsenale: sarà garantita la sicurezza dei cittadini e del territorio?

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Centro Nato all’Arsenale: sarà garantita la sicurezza dei cittadini e del territorio?

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giovedì 19 Luglio 2012 - 06:32

Il deputato Porfidia si rivolge al Governo Monti «per sapere se non è il caso di rivedere l’intero progetto per evitare che una delle isole più belle del mondo diventi una sorta di pattumiera militare»

«Abbiamo presentato un’interrogazione ai vari Ministri competenti riguardo il futuro dell’Arsenale militare di Messina, che secondo accordi presi dovrebbe diventare un “Centro di eccellenza” per la demilitarizzazione e lo smaltimento di unità navali NATO» . Ad annunciarlo è l’ on. Americo Porfidia Presidente nazionale dell’NpS – Per il partito del Sud – Noi Sud e membro della Commissione difesa alla Camera .
«Il progetto preparato dall’Agenzia Industrie Difesa – aggiunge il deputato – da cui l’ex Arsenale di Messina è uno degli stabilimenti dipendenti dal 2001, è stato sposato dalla Namsa (Nato Maintenance and Supply Agency), lo strumento logistico-amministrativo della Nato, con sede a Capellen in Lussemburgo. Si tratta dello smaltimento di prodotti chimici e idrocarburi, agenti inquinanti e cancerogeni, rifiuti tossici e speciali; da stoccare, maneggiare, trattare e bonificare. Dato il particolare tipo di naviglio in questione è presumibile che vi sarà da smaltire e accumulare un grande quantitativo di amianto, ma al momento non è dato sapere dove verrà stoccato questo pericolosissimo materiale, che tanta morte e sofferenza ha già provocato in Italia e nel mondo. Noi siamo consapevoli che da molto tempo i lavoratori dell’Arsenale assistono a ridimensionamenti, riduzione di personale e dichiarazioni di esuberi, e che viceversa la situazione in oggetto aprirebbe nuove e prolungate opportunità occupazionali».
« Tuttavia questo non può essere un motivo per non porsi dubbi e domande e soprattutto per chiudere gli occhi di fronte ad eventuali pericoli per le vita umane. Ci rivolgiamo ai Ministri competenti per sapere se non è il caso di rivedere l’intero progetto per evitare che una delle isole più belle del mondo diventi una sorta di pattumiera militare e qualora si fosse convinti della bontà dell’accordo e, quindi, in vista dello smaltimento di grandi quantità di materiale profondamente dannoso, sapere con la massima sicurezza dove si intende stoccare tali materiali senza inficiare l’assetto naturale e sanitario del territorio interessato. naturalmente chiediamo che ogni scelta sia comunque condivisa con la comunità locale e le associazioni di cittadini presenti sul territorio».

15 commenti

  1. pare .. ripeto pare una domanda sensata , sapere come , con quali strumenti si esegue un lavoro certo delicato !! Vorrei solo non fosse il ripetersi di FALSI interessi per scoprire poi che quello che non può farsi a Messina si farà ad Augusta o a Palermo !! DOVE ERAVATE cari sinistroidi e affini quando la Marina andava via , la Caronte del vostro Genovese sostituiva il vettore statale e via dicendo………………………… SOGNATE UN GRANDE DORMITOIO io invece che sono “popolo”
    senza casa a Roma e paghetta del papà borghese VOGLIO LAVORO PER LA MIA CITTA’

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  2. rossetti mariano 19 Luglio 2012 12:45

    Le navi sono piene di amianto.
    Demilitarizzare non significa sbarcare un cannone (basta una chiave inglese) ma eliminare elementi pericolosi (amianto, piombo, uranio impoverito).
    Mi sovviene un dubbio: considerato il dislocamento (2.000 tonnellate) credo che i “clienti” saranno sommergibili, vecchie corvette di origine bellica, mezzi da sbarco (LCU, LST, LCT). Rogna ancora più brutta, stante il fatto che in queste unità si trovano anche mercurio, cadmio ed altre amenità. In fin dei conti, cosa vi aspettavate? Queste operazioni, di norma, si fanno nei paesi sottosviluppati. In India. In Pakistan. E a Messina, appunto!!

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  3. Siamo stanchi di sentire politici che escono dal letargo solo quando devono farsi pubblicità.E il ponte non si può fare perchè crea problemi al paesaggio, l’arsenale non si pùo toccare perchè c’e’ un rischio ambientale….e basta…non ne possiamo più di gente che si mette nel mezzo solo per impedire tutte le opere o perchè figlia di un indirizzo politico. Messina sta affondando e se non si fanno queste opere tutti i giovani andranno via. I politici (e chi con loro) che non sono d’accordo perchè non lasciano Messina e vanno a vivere in un posto con basso impatto ambientale così a Messina resta solo chi vuole lavorare e ha bisogno di lavoro.Tramite l’arsenale si crerebbe un indotto che coinvolgerebbe oltre 600 famiglie.

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  4. bah, io andrò via se faranno questo schifo. Non voglio vedere il mio mare come quello di taranto o di porto marghera. accendete il cervello, prima di parlare…

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  5. Xggr61 ,CARO DESTrO ,NON SONO UN SINISTRO,ma lei è un cieco furioso,perche’ quel deputato,che ha fatto l’interrogazione , dall’11.11.2011 è iscritto al gruppo misto e comunque non è un sinistro.Poi lei dimentica che il grande Messinese on.Martino è stato ministro della difesa ed ha contribuito alla chiusura del distretto,della direzione artiglieria e della Marina Militare.Ma quali sinistri, i sinistrati siete VOI che non volete capire dov’è marcio il manico.

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  6. concordo con rossetti, anzichè vantare queste cose, dovrebbero dare un sacco di spiegazioni. E poi scusate ma martino o non martino,se un’azienda non rende chiude e se a Messina da anni si dismettono varie realtà, è perchè evidentemente non servono più ma fanno solo debiti, anzi trattandosi di Messina, magari sono state create e/o usate a mo di stipendificio per servi e raccomandati vari, grazie ai padri e nonni degli attuali politicanti da 4 soldi.

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  7. buono…e se vanno via tutti quelli come te almeno facciamo un paio di belle opere a Messina….poi mica i materiali di risulta devono essere lasciati a piazza cairoli….naturalmente devono essere smaltiti correttamente ma intanto ci prendiamo questi 25 milioni di euro e li investiamo anche nel fatturato locale…e facciamo respirare l’economia…

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  8. Gradirei precisare che ignoranza in giro in materia di naviglio navi e marina militare , la citta’ di messina e’ stracolma di cittadini ersi ad esperti .Precisato questo , non comprendo l’ostruzionismo che si viene a creare verso una grande opportunita’ di lavoro per una citta’ che e’ collassata infasrtuata e morente sotto tutti i punti di vista .. economici occupazionali e sopratutto politico ( non ci sono persone con gli attributi .. classe politica da teatro .. ) . Il polo di eccellenza per la demilitarizzazione delle navi della nato non significa far diventare la citta’ una discarica , esistono tutte le procedure per lavorare in sicurezza dei lavoratori e per la tutela dell’ambiente basta farle osservare ( seriamente e non alla messinese maniera ) . Quindi FALSI ecologisti , Falsi moralisti , Falsi messinesi … fatevi da parte e fate lavorare le persone , preoccupatevi soltanto di far RISPETTARE LE REGOLE per lo smaltimento .P.s.chi commenta e’ un lavoratore marittimo che vive 10 mesi all’anno sulle navi , e sopratutto un pescatore che ama e rispetta il mare per tutto quello che ci offre..

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  9. è chiaro che l’arrivo dei soldi sia una fatto positivo, ma a parte il discorso ambientale, che è da tenere nella giusta considerazione, visto che Messina negli ultimi 60 anni è stata trasformata in una grande discarica piena di cemento ( ma molti messinesi forse non se ne sono accorti); mi piacerebbe capire quale è l’economia che respirerebbe.Qua si tratta di dare lavoro ad una azienda che se non vado errato era o è in fallimento ( perchè non fanno vedere i bilanci??). Non so quante famiglie avrebbero dei vantaggi, ma far respirare l’economia significa un altra cosa. L’economia si fa respirare tutta, dando ossigeno a tutti, non solo a pochi, mentre migliaia di persone “normali” ogni anno fuggono, o vivono in stato di precarietà se non peggio. Questo è solo un contentino politico che certamente aiuta, ma pochissimo l’economia locale.Attendiamo l’arrivo di somme simili, magari per il settore turistico o altri ambiti davvero “”produttivi””che aiuterebbero l’economia tutta. A Messina manca la capacità di prourre ed eportare, essendo stata trasformata in uno stipendificio improduttivo, e questi sono i risultati.

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  10. bene… destro o sinistro che sia , ed il gruppo misto è peggio del sinistro perchè va dove può fare CASSA e l’onorevole che ha interpellato è di CASERTA e già xxxxxxxx per xxxxxxxxx xxxxxxx(vedi profilo..)il risultato è uno : o si lavora(nelle regole..) o non si lavora… sugli stipendifici ci sarebbe da fare un poema e mi pare che palermo viva grazie agli stipendifici regionali !! Il nocciolo è che ogni volta che si vuole fare qualcosa arriva il peppenappa di turno “evidentemente” politico che arringa e riduce tutto a teoremi IL NOCCIOLO DELLA QUESTIONE E’ CHE CARI POLITICANTI FATE FUFFA MA IL LAVORO chiamatolo stipendificio o inquinante VI PROCURA ALLERGIA SE NON INGRASSA IL VOSTRO PORTAFOGLIO io vorrei solo una città dove arriva una opportunità si coglie si lavora (il popolo disoccupato..) e si fa nelle regole !! e per BlaBla capisco che vorrebbe fare il turista per sempre ma credo che se va a raccogliere le bottiglie di plastica che i messinesi lasciano a Capo Peloro fa cosa buona e utile invece di Bla Bla senza conoscere le cose ….

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  11. a ..dimenticavo !! i tetti in amianto di fondo fucile , la raccolta rifiuti NON differenziata …il BOCCETTA colmo di polveri sottili NON VI SMUOVONO LA COSCIENZA ECOLOGICA ??????

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  12. Sono perfettamente d’accordo con il tuo ragionamento.Evidentemente chi dice il contrario non pensa che altri hanno bisogno di un lavoro per mantenere la propria famiglia, sono bravi solo a diventare ecologisti solo in queste occasioni. Perchè non fanno manifestazioni per le zone di Messina che andrebbero recuperate? Falsi moralisti!!! Le fogne a cielo aperto che andrebbero sistemate? Gli scarichi privi di depuratori? Solo ora che a Messina si vuole investire si svegliano dal letargo…..

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  13. Certo che è un fatto positivo. 25/30 milioni di euro da investire in quella zona è una bella cifra. Se i nostri politici ci sanno fare potrebbero usarli anche per sistemare la zona dove c’e’ quello scempio della ciminiera, che guarda caso tutti sembrano dimenticare. Cmq a parte l’arsenale che è in deficit, lo scopo dell’agenzia difesa è proprio quello di cercare di renderlo produttivo. Ci sono tanti operai in arsenale che non sanno cosa fare.Quando si parla di economia locale ci si riferisce all’indotto esterno, cioè alle altre ditte che verrebbero coinvolte in questo progetto, quelle locali; anche loro naturalmente potrebbero ottenere lavoro.E’ chiaro che tutti noi vogliamo anche somme per il settore turistico o altri ambiti ma intanto prendiamoci questi investimenti.Naturalmente bisogna controllare che tutto venga fatto secondo le leggi e quindi rispettando l’ambiente.

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  14. ma tanto se arrivassero i soldi per togliere queste cose i FALSI ECOLOGICISTI direbbero che è sbagliato perchè prima bisognerebbbe pensare a cose più importanti.Hanno sempre qualcosa da ridire…però non protestano normalmente ma solo in queste occasioni quando si potrebbe investire…mah…

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  15. Purtroppo a Messina quando arrivano le opportunità le buttiamo via…siamo bravi ad essere ecologisti..gli altri paesi costruisco e crescono e noi invece restiamo indietro…capisco il rispetto per l’ambiente ma l’ambiente mica dà lo stipendio per vivere. Gli ecologisti sono quelli che hanno un bel posto di lavoro e che si possono permettere tutto e quindi vogliono stare tranquilli…

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