Milazzo, i Tinturia in piazza contro le industrie sul palco... sponsorizzato dalla Ram

Milazzo, i Tinturia in piazza contro le industrie sul palco… sponsorizzato dalla Ram

Giovanni Passalacqua

Milazzo, i Tinturia in piazza contro le industrie sul palco… sponsorizzato dalla Ram

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lunedì 02 Gennaio 2017 - 15:31

Alcune associazioni ambientaliste hanno invitato il gruppo di Lello Analfino a parlare sul palco dei problemi ambientali della valle del Mela; ma, alle spalle del cantante, spiccava il logo della raffineria mamertina

Il capodanno a Milazzo ha avuto un ottimo successo di pubblico. Protagonisti della serata erano i Tinturia, che coniugano musica tradizionale e impegno sociale. A qualcuno è parso dunque anomalo che proprio il gruppo di Lello Analfino potesse lanciare i propri messaggi in difesa dell'ambiente da un palco… sponsorizzato dalla Ram.

La questione è nota: da sempre gli ambientalisti della valle del Mela criticano i contributi della raffineria ad attività di intrattenimento, definendo la pratica una sorta di "panem et circenses" che non dispiace nemmeno alle amministrazioni mamertine. Qualche anno fa era stata duramente contestata la Premiata Forneria Marconi, al punto che alcune associazioni avevano organizzato un flash mob di protesta durante il concerto. Quelle stesse associazioni, stavolta, hanno tuttavia preferito tentare una strada diversa.

"Durante il concerto di capodanno a Milazzo i Tinturia hanno accolto l'appello di Adasc, del Comitato cittadini contro l'inceneritore del Mela e di centinaia di cittadini, affrontando il problema dell'inquinamento che investe la Valle del Mela" – si legge in un post delle associazioni su Facebook. Il gruppo agrigentino, in sostanza, ha alternato canzoni e sermoni sull'ambiente, coniugando così le esigenze dello spettacolo a quelle della coscienza. Tra un ballo e l'altro, cittadini e ambientalisti hanno potuto riflettere sui veleni immessi nell'aria, spesso caratterizzati da odori pestilenziali; sui progetti industriali scellerati che vorrebbero importare spazzatura da bruciare; sulla necessità di affrontare non solo il problema dell'ambiente, ma anche quello del lavoro; e sulla politica, che deve invece valorizzare le bellezze del nostro territorio, la nostra vera ricchezza, e intraprendere politiche di risanamento e di bonifica. Riflessioni gentilmente offerte, tra gli altri, dalle stesse industrie contestate – ma mai nominate – durante il concerto, che hanno coperto i circa 15mila euro destinati all'evento.

Non tutte le anime dell'ambientalismo locale hanno però apprezzato il compromesso: "Neanche il tempo di compiacersi per l'approvazione del Piano Paesaggistico, strumento utile per la difesa delle nostre vite e del territorio, che il lezzo del petrolio ci riporta alla realtà" – scrive il comitato No inceneritore del Mela – "nascosti dietro le associazioni, col beneplacito del Comune, le aziende organizzano concerti dei Tinturia con Lello Analfino. E l'inganno più grande dei mostri che ci devastano è farsi credere indispensabili, anche attraverso eventi che altrove vengono organizzati senza le elemosine di raffinerie e similari. Fino a quando dovremo scambiare il nostro futuro per un po' di pane al veleno?"

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