Mostra sostenibile “Coppe d'Artista”. L'arte del riciclo made in Messina

Mostra sostenibile “Coppe d’Artista”. L’arte del riciclo made in Messina

Mostra sostenibile “Coppe d’Artista”. L’arte del riciclo made in Messina

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sabato 20 Maggio 2017 - 04:54

Si è conclusa la decima edizione di "Coppe d'artista", la mostra collettiva di arte del riciclo.

Un appuntamento molto interessante quello che si è svolto dall’11 al 17 Maggio nelle sale post industriali dell’EcoLab di Via Croce Rossa n.8, un luogo dove arte e tecnologia, storia e ingegno, cultura e civiltà, trovano spazio e forma.

Ideato e curato da Linda Schipani, ingegnere per l'ambiente e il territorio nonchè artista, l’evento fa parte di un progetto culturale ambizioso, che in dieci anni ha potuto concretamente dimostrare, grazie al coinvolgimento di oltre un centinaio di artisti, come la creatività possa valorizzare materiali destinati alla discarica. Ed in una città come Messina, costantemente sommersa da rifiuti di ogni genere, serviva un esempio d’impatto.

A prestarsi quest’anno, 34 artisti che hanno riplasmato le coppe in vetro di vecchi lampioni stradali, oggetti ormai destinati a divenire reperto industriale perché troppo inquinanti, in suggestionanti opere d’arte.

La Collezione di arte del riciclo, ospitata all’EcoLab in forma permanente, viene in parte esposta, con mostre itineranti in altri spazi ed è tutt’ora in corso, ed in continua evoluzione da giugno 2016, la Mostra “EcoLab” all’Atelier sul Mare di Antonio Presti.

La mostra, presentata dal critico e giornalista Gigi Giacobbe, ha preso forma in una sala dagli alti soffitti percorsi da un carroponte e dove a fungere da espositori per le neo-sculture sono una lunga fila di carrelli prima usati per assemblare i trasformatori.

Tra le opere più suggestive vi guidiamo virtualmente verso il vaso sinuoso e lucente realizzato da Rosa Rigano; la tavolozza dedicata a Yves Klein da Piero Serboli; la coppa ricoperta di soldati, dinosauri e aerei dai colori USA “Quasi estinti” di Antonello Bonanno Conti; “Apnoica” di Francesca Maio, dove un bicchiere rovesciato cattura un corpo contorto; “C’est la Vie” di Cettina di Seri la quale, nella coppa che ha fatto divenire culla, pone oggetti di una vita; “Lo stagno di vetro” con una simpatica ranocchia di Rosaria Gattarello; “Cuore di Cozza” del Maestro Lillo Messina e il ”Notturno in sospeso” di Mariella Bellantone.

Guardando in alto, appeso al carroponte “l’occhio nell’occhio” di MaCa. Su una parete la “Croce” realizzata da Linda Schipani e sulle bobine lignee, “il Nido di Luce” del maestro Nino Ucchino realizzato all'interno di una vecchia padella. Ammirevoli anche la "Piccola porzione di realtà" di Re e il "Parto" di Franco Currò, da poco papà, “Très” di Puccio e “L’uomo e la Luna “ di Giacomo Lattene.

Una vasca con le creature marine firmate Schipani e "Natura viva”, una coppa di Massimo Di Prima sorretta da un piedistallo che accoglie due simpatici pesciolini rossi. A vigilare sulla vasca l'occhio di “Polifemo” realizzato da Nino Rigano.

Su una parete rivestita in carta damascata, sono state posizionate le coppe ricoperte dalle colature di Giovanni Oteri, la “Maschera” di Gregorio Cesareo, la “luna” di Amalia Cesareo, in "Punta di danza" di Giovanni Fiamingo e, incatenato su un pilastro, "Pericolo di rottura" coppa ricomposta in tre parti dall'artista Claudio Militti. In un’insenatura sono stati sospesi "Confini " di Anna Mazzeo, la “Metamorfosi” di Fortunato Del Dotto, la "Coppa torna lampada" di Pasquale Marino e il "Giardino delle forme" di Maria Rando.

In un' area di vegetazione e tartarughe, “Nera” di Ugo Sansone e “Bianca” di Angelo Savasta, la coccinella di Enzo Fradà, il “giardino Zen” di Gigi Sansone e il “Giardino della vita” di Maria Abbadessa.

Proseguendo “i Trofei” di Nino Privitera, simpaticamente allestiti sotto il seggiolino dell'arbitro ed ancora una installazione " Il pranzo è servito" di Demetrio Scopelliti, seguita dalla “Natura morta”, rappresentata da lampadine spente, di Pippo Pittaccio. Infine i "Rubinetti secchi" di Achille Baratta a cui nella sala è stata dedicata, alle spalle della sua opera, una mini personale con alcune delle opere realizzate per le precedenti collettive di arte del riciclo.

Le Coppe d’artista entrano così a far parte della Collezione di Linda Schipani, centinaia di opere nate da scarti di impianti elettrici, che al di là del valore estetico o dell’importanza dei suoi autori, hanno una forte componente etica legata ai virtuosi principi di sostenibilità ambientale.

Martina Galletta

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