Rifiuti, dopo la visita della Commissione parlamentare ecco la mappa delle criticità

Rifiuti, dopo la visita della Commissione parlamentare ecco la mappa delle criticità

Alessandra Serio

Rifiuti, dopo la visita della Commissione parlamentare ecco la mappa delle criticità

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mercoledì 15 Aprile 2015 - 09:38

L'organismo parlamentare presieduto da Brazzi ha sentito inquirenti, investigatori e sindaci del comprensorio del Mela. Al centro delle audizioni gli interessi dei clan nel business e la malagestio dovuta alla corruzione. Poi le difficoltà dei piani di bonifica. La mappa dei siti pericolosi in città e provincia.

Cinquantadue discariche provvisorie, 124 discariche controllate, una lunghissima lista di siti considerati pericolosi, 2 dei quali inseriti nel piano delle bonifiche urgenti, per le quali la Sicilia è stata messa in mora dalla Comunità europea. Sono questi i numeri impressionanti delle criticità legate ai rifiuti in provincia di Messina. Criticità analizzate ieri dalla Commissione parlamentare d'inchiesta per il ciclo dei rifiuti, che ha sentito inquirenti, investigatori, sindaci delle zone "rosse", attivisti ambientali.

La Commissione, presieduta dall'onorevole Alessandro Brazzi, ha fatto tappa in Prefettura ieri a Messina, ed ha recepito dagli interessati quali sono le cause di questa emergenza inquinamento: la mala gestio del settore pubblico, da un lato; la capillare infiltrazione delle ecomafie dall'altro. Non a caso al centro dell'audizione c'è stato il triangolo Barcellona-Milazzo-San Filippo del Mela, cioè le questioni discarica Mazzarrà Sant'Andrea, le problematiche legate alla dismissione della centrale Edipower, la Raffineria e il contestato elettrodotto Terna.

La Commissione ha sentito il Prefetto Stefano Trotta e il Questore Giuseppe Cocchiara. Sul tavolo soprattutto i risultati del lavoro della Commissione di Accesso agli atti del comune di Mazzarrà Sant'Andrea, ancora una volta nel mirino della magistratura per i rapporti con la società TirrenoAmbiente, sotto inchiesta per la gestione della discarica, sequestrata a ottobre scorso. La Commissione ha ottenuto il mese scorso una proroga e a giugno dovrebbe completare la propria ispezione. Intanto è stato avvisato il sindaco Giuseppe Bucalo, mentre la bonifica della discarica è al palo. In elenco c'erano anche le audizioni dei vertici della società TirrenoAmbiente, che però sono state rinviate a data da destinarsi.
Ascoltati anche il procuratore capo Guido Lo Forte e i pm di Barcellona Francesco Massara e Giorgio Nicola, titolari di diversi fascicoli sulle fonti di inquinamento nella zona tirrenica del messinese.
Da tutti è arrivato alla Commissione un chiaro messaggio: la criminalità fa affari con i rifiuti, e la corruzione le fa strada nella pubblica amministrazione. Il risultato? Lo si rintraccia nel piano di bonifica varato dalla Regione Sicilia, che anche per il 2015 ripropone un lungo elenco di siti considerati più o meno a rischio.
A cominciare da contrada Sant'Agata a San Filippo del Mela e contrada Muricello a Mistretta, due delle dodici discariche segnatale come urgenti da bonificare, per le quali l'Ue ha messo in mora la Sicilia e minaccia pesanti multe.
Ma i siti considerati a rischio sono diversi: c'è ancora da copletare la bonifica dell'area ex Pirelli a Villafranca, dell'area di Masseria a Milazzo, a ridosso della RAM. Ancora da smaltire i rifiuti pericolosi di Furiano, dove fino a qualche anno fa si fermava l'autostrada A20 Messina-Palermo, e restano critiche le discariche di Ponte Termini a Barcellona, contrada Masseria a Capo d'Orlando, i torrenti Pagliara e Savoca a Furci Siculo, Vulcano, i due siti di Lipari, Filicudi, Torrente Trapani e Ritiro a Messina. In città sono stati classificati come pericolosi i rifiuti delle discariche di via Bonino, dell'Annunziata Alta, di Santa Margherita e di San Raineri.

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