Salvi i campetti di Pompei, il Tar dice no alle palazzine

Salvi i campetti di Pompei, il Tar dice no alle palazzine

Al. Ser.

Salvi i campetti di Pompei, il Tar dice no alle palazzine

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giovedì 29 Gennaio 2015 - 23:01

No del Tribunale amministrativo al ricorso dei frati cappuccini contro il diniego della concessione al progetto edilizio che vorrebbe cancellare il centro di aggregazione giovanile.

Hanno ragione il Comune di Messina, la IV Circoscrizione, i residenti della zona e i gruppi sportivi e giovanili che usufruiscono dell’area: i campetti di Pompei non si toccano. Lo ha deciso il Tar di Catania, respingendo il ricorso dei Frati Cappuccini. La comunità religiosa e la Bombaci costruzioni, assistiti dall’avvocato Carmelo Briguglio, avevano impugnato io diniego della concessione edilizia, ma il Tribunale Amministrativo Regionale ha rigettato l’impugnativa.

I campetti di Pompei, quindi, sono salvi. Almeno per il momento: c’è sempre la possibilità che il CGA ribalti la decisione, se i Frati si appelleranno ai giudici amministrativi di secondo grado. Intanto, peró, per tanti è una vittoria: della comunità che si muove intorno ai campetti, dei giovani che ci sono cresciuti, della tutela dei beni architettonici e paesaggistici, contro il rischio dell’ennesima speculazione edilizia.

“Si sancisce un principio sacrosanto – commentano soddisfatti i 13 abitanti della zona, riuniti nel Comitato Pro Pompei insieme al presidente della circoscrizione Francesco Palano Quero, costituitisi in giudizio con gli avvocati Antonio Saitta e Armando Hyerace, ” Ovvero che non è conseguenziale poter costruire nonostante l’edificabilità di un terreno se non ci sono le necessarie opere di urbanizzazione a supporto. In particolare i collegamenti viari sufficienti in relazione al carico urbanistico”.

Proprio su questo principio si basa la decisione del Tar, che ha dato ragione al Comune di Messina – assistito dall’avvocato Bonni Candido – ribadendo che non soltanto il progetto non era adeguato a quanto richiesto, per il rilascio della concessione, e che soltanto il Comune è titolato a valutare l’impatto ambientale e paesaggistico dei progetti, in conformità al proprio Prg, che è vincolante.

La struttura sportiva di Pompei è sorta dopo la dismissione dell’Oratorio Salesiano nei pressi dell’allora Torrente Boccetta. adesso trasformato in Viale, per la costruzione di palazzine ministeriali ai primi degli anni ’60. L’allora Arcivescovo pressó sui Cappuccini per realizzare i campetti che si affacciano sulla Nuova Panoramica dello Stretto. Nel 2010 peró i Francescani, spinti dalla necessità di far cassa per far fronte ad una grossa richiesta di risarcimento, decisero di vendere. Da qui il progetto edilizio di tre palazzine a sei piani e due parcheggi interrati. Progetto contestato dalla IV Circoscrizione e accolto da fragorose polemiche.

Nel 2010 i frati chiesero la sospensiva del provvedimento di diniego della concessione, ma il Tar respinse la richiesta di sospensiva. Nel 2012 il terreno fu pignorato e venne nominato il custode giudiziale, che confermó la disponibilità dell’impianto per i gruppi sportivi che ne usufruivano. Arrivó anche uno sfratto, pochi mesi fa. Adesso la sentenza del Tar, seguita all’udienza del 15 gennaio scorso.

“Spesso in politica i frutti del proprio lavoro si vedono tardi”, conclude il presidente Quero. “Io ho avuto la fortuna di vedere i risultati di questa battaglia perché rivesto lo stesso ruolo di quando è cominciata. La sentenza di ieri è la conferma che in politica, quando si perseguono fini che riguardano la collettività e si basano su principi di legalità e giustizia, i risultati arrivano sempre”.

16 commenti

  1. Che ognuno decida di fare ciò che vuole della propria roba è un diritto, assolutamente legittimo.
    Ma se il suo diritto contrasta contro il principio sovrano del bene pubblico e della sicurezza, è altrettanto incontrovertibile che debba prevalere il principio della superiorità dell’interesse pubblico.
    Ricordo quando da bambino andavo a giocare in quei campetti.
    Ricordo la strada strettissima e già di difficile percorribilità, che, da tempo, con le auto parcheggiate da un lato già rende problematico, se non impossibile, il transito dei mezzi di soccorso.
    Ma quand’è che si smetterà di pensare solo al proprio tornaconto economico, fregandosene delle conseguenze di atti irresponsabili?
    George.

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  2. Che ognuno decida di fare ciò che vuole della propria roba è un diritto, assolutamente legittimo.
    Ma se il suo diritto contrasta contro il principio sovrano del bene pubblico e della sicurezza, è altrettanto incontrovertibile che debba prevalere il principio della superiorità dell’interesse pubblico.
    Ricordo quando da bambino andavo a giocare in quei campetti.
    Ricordo la strada strettissima e già di difficile percorribilità, che, da tempo, con le auto parcheggiate da un lato già rende problematico, se non impossibile, il transito dei mezzi di soccorso.
    Ma quand’è che si smetterà di pensare solo al proprio tornaconto economico, fregandosene delle conseguenze di atti irresponsabili?
    George.

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  3. “Nel 2010 peró i Francescani, spinti dalla necessità di far cassa per far fronte ad una grossa richiesta di risarcimento”.
    Si fa riferimento alla morte di tre operai, impegnati in lavori di manutenzione del profondo pozzo artesiano.
    Se la memoria non m’inganna, si parla di più di 40 anni fa.
    George

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  4. “Nel 2010 peró i Francescani, spinti dalla necessità di far cassa per far fronte ad una grossa richiesta di risarcimento”.
    Si fa riferimento alla morte di tre operai, impegnati in lavori di manutenzione del profondo pozzo artesiano.
    Se la memoria non m’inganna, si parla di più di 40 anni fa.
    George

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  5. si trattava di un bel progetto che avrebbe riqualificato la zona restituendo pure un campo di calcetto con misure regolamentari, teniamoci le strade / budello, le case abusive e i demagoghi dell’Urbanistica radical chic

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  6. si trattava di un bel progetto che avrebbe riqualificato la zona restituendo pure un campo di calcetto con misure regolamentari, teniamoci le strade / budello, le case abusive e i demagoghi dell’Urbanistica radical chic

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  7. Commentai anni fa insieme ad alcuni amici architetti questa nefandezza urbanistica, questa volta agli AMATRAVAGGHIARI del cemento è stato impedito di devastare quella particella di territorio. TEMPOSTRETTO mi consenta di dedicare agli AMATRAVAGGHIARI del cemento “o pernacchio” del grande Eduardo De Filippo. https://www.youtube.com/watch?v=gkrnK0igAP0

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  8. Commentai anni fa insieme ad alcuni amici architetti questa nefandezza urbanistica, questa volta agli AMATRAVAGGHIARI del cemento è stato impedito di devastare quella particella di territorio. TEMPOSTRETTO mi consenta di dedicare agli AMATRAVAGGHIARI del cemento “o pernacchio” del grande Eduardo De Filippo. https://www.youtube.com/watch?v=gkrnK0igAP0

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  9. Calcio oppure basket?

    Salvatore

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  10. Calcio oppure basket?

    Salvatore

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  11. Mi rivolgo nello specifico a duetto… prima di esprimere le sue valutazioni farebbe meglio a visionare le carte che riguardano il progetto, a questo proposito lo devo smentire pubblicamente affermando in prima battuta che la strada, tranne un breve tratto, sarebbe rimasta, nella parte bassa della via Delle Mura un budello, a meno che non si fosse abbattuta una palazzina di fronte l’ingresso laterale della Chiesa o non si fosse arretrata la navata della stessa (?). Prima di scrivere informatevi, c’è chi quelle carte le ha studiate e analizzate e il TAR ha amesso la sentenza anche sulla valutazione di pareri degli organi competenti del Comune.

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  12. Mi rivolgo nello specifico a duetto… prima di esprimere le sue valutazioni farebbe meglio a visionare le carte che riguardano il progetto, a questo proposito lo devo smentire pubblicamente affermando in prima battuta che la strada, tranne un breve tratto, sarebbe rimasta, nella parte bassa della via Delle Mura un budello, a meno che non si fosse abbattuta una palazzina di fronte l’ingresso laterale della Chiesa o non si fosse arretrata la navata della stessa (?). Prima di scrivere informatevi, c’è chi quelle carte le ha studiate e analizzate e il TAR ha amesso la sentenza anche sulla valutazione di pareri degli organi competenti del Comune.

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  13. Prima di commentare bisognerebbe essere ben documentati e conoscere le carte (progetto, relazioni tecniche, documentazioni fotografiche ed altro), ma a quanto pare è di moda fare affermazioni che non siano supportate da atti formali. La strada sarebbe comunque rimasta un “budello” nel tratto basso della Via Delle Mura, stante che ai lati della ridottissima carreggiata si trovano, da una parte la facciata di una delle due navate della Chiesa e dall’altra una palazzina. Ma a parte l’inadeguatezza della strada, basterebbe andare a leggersi la sentenza del TAR motivata con altre argomentazioni che hanno portato a rendere leggittimo il provvedimento del Comune che respinse la richiesta di concessione edilizia.

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  14. Prima di commentare bisognerebbe essere ben documentati e conoscere le carte (progetto, relazioni tecniche, documentazioni fotografiche ed altro), ma a quanto pare è di moda fare affermazioni che non siano supportate da atti formali. La strada sarebbe comunque rimasta un “budello” nel tratto basso della Via Delle Mura, stante che ai lati della ridottissima carreggiata si trovano, da una parte la facciata di una delle due navate della Chiesa e dall’altra una palazzina. Ma a parte l’inadeguatezza della strada, basterebbe andare a leggersi la sentenza del TAR motivata con altre argomentazioni che hanno portato a rendere leggittimo il provvedimento del Comune che respinse la richiesta di concessione edilizia.

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  15. Delle palazzine al posto di un Centro Sportivo con Verde Attrezzato nella disponibilità di grandi e bambini come possono riqualificare la zona. Se chi scrive avesse l’umiltà di farsi riconoscere, potremmo invitarlo una sera nel nostro giardino per fargli conoscere uno dei posti più belli di Messina e chiarirgli le idee sulla nostra bellissima storia. Le strade budello sono una realtà urbanistica della nostra città che, costruttori speculatori e politici, prima di pensare a costruire, dovevano adeguare alle nuove realtà.

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  16. Delle palazzine al posto di un Centro Sportivo con Verde Attrezzato nella disponibilità di grandi e bambini come possono riqualificare la zona. Se chi scrive avesse l’umiltà di farsi riconoscere, potremmo invitarlo una sera nel nostro giardino per fargli conoscere uno dei posti più belli di Messina e chiarirgli le idee sulla nostra bellissima storia. Le strade budello sono una realtà urbanistica della nostra città che, costruttori speculatori e politici, prima di pensare a costruire, dovevano adeguare alle nuove realtà.

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