Terna, udienza rinviata a maggio. L'associazione MAN: "La Soprintendenza si costituisca parte civile"

Terna, udienza rinviata a maggio. L’associazione MAN: “La Soprintendenza si costituisca parte civile”

Giovanni Passalacqua

Terna, udienza rinviata a maggio. L’associazione MAN: “La Soprintendenza si costituisca parte civile”

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martedì 23 Febbraio 2016 - 16:39

Il procedimento, riguardante il pilone 40 dell'elettrodotto, riprenderà il 3 maggio. A giudizio anche l'ex soprintendente di Messina, Salvatore Scuto

Si è svolta oggi, nell’aula B del Tribunale di Messina, la prima udienza del procedimento sulla realizzazione del pilone 40 dell’elettrodotto Terna Sorgente-Rizziconi, nel territorio di Saponara. Davanti al Giudice della IIa sez. penale Giovanni Grasso sono comparsi Anna Piccione e Salvatore Scuto, che, all’epoca dei reati contestati, erano rispettivamente responsabile della U.O. VIIa e Sovrintendente della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina. Era presente anche uno dei difensori di Terna, l’imputato Roberto Cirrincione, e il difensore dell’altro imputato a processo, Simone dal Pozzo, amministratore della Ceie Power Spa.

L’udienza è stata rinviata dal giudice monocratico al 3 maggio 2016: Cirrincione ha infatti rilevato alcune mancate notifiche allo stesso imputato e all Giulia Bongiorno; il noto avvocato e deputato ha fatto il suo ingresso nel procedimento con la richiesta, poi accolta, di dissequestro del pilone 40. Rilevata l’eccezione, il giudice non ha potuto fare altro che rinviare la causa.

Non si è dunque potuto procedere alla costituzione di parte civile dell’associazione MAN Onlus – rappresentata dall’avvocato Carmelo Picciotto – che ha presentato l’esposto dal quale è partito il procedimento; altri esposti, riguardanti soprattutto il pilone 45, sono stati redatti da Concetta Pagano. A volersi costituire quale parte civile nel giudizio, con l’avvocato Emanuela Vattemi, è anche l’associazione I Cittadini Villafranca Tirrena, che dal 2010 è impegnata nel sostenere le popolazioni che non vogliono la realizzazione e la messa in esercizio dell’elettrodotto.

“Tra gli interessati al giudizio presenti nell’aula, è apparso strano che non si sia costituita parte civile la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Messina nonostante risulti identificata quale parte offesa nel Decreto di Citazione in Giudizio del pm Liliana Todaro” – ha chiosato l’associazione MAN.

Giovanni Passalacqua

2 commenti

  1. Morgana merlino 24 Febbraio 2016 21:17

    Mi sembra che in un processo penale,sopratutto all’inizio si debbano tutelare gli imputati. E non gli interessi alla pubblicità rumorosa che occorre politicamente ad un’associazione e che si occupa di migrazione di rapaci. Ma prescindendo da ciò come mai viene nominato solo un legale!?forse perché il suo nome fa leggere di più!? Povera informazione. Ps la soprintendenza si potrà costituire alla udienza successiva,se è vero che vi è stato un rinvio per nullità della notifica. Non chiosiamo in vano
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  2. Morgana merlino 24 Febbraio 2016 21:17

    Mi sembra che in un processo penale,sopratutto all’inizio si debbano tutelare gli imputati. E non gli interessi alla pubblicità rumorosa che occorre politicamente ad un’associazione e che si occupa di migrazione di rapaci. Ma prescindendo da ciò come mai viene nominato solo un legale!?forse perché il suo nome fa leggere di più!? Povera informazione. Ps la soprintendenza si potrà costituire alla udienza successiva,se è vero che vi è stato un rinvio per nullità della notifica. Non chiosiamo in vano
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