#MaggioCoraggio: il tour elettorale dei Coraggiosi di Ferrandelli tocca Messina

#MaggioCoraggio: il tour elettorale dei Coraggiosi di Ferrandelli tocca Messina

Gabriele Quattrocchi

#MaggioCoraggio: il tour elettorale dei Coraggiosi di Ferrandelli tocca Messina

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domenica 29 Maggio 2016 - 05:29

Nella Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele, Fabrizio Ferrandelli scalda i motori per la campagna elettorale e presenta alla città il Movimento dei Coraggiosi, fondato dall’ex consigliere regionale un anno fa, dopo le dimissioni dall’ARS.

Si scaldano i motori per la campagna elettorale e Fabrizio Ferrandelli non perde tempo. Ieri, il suo tour #MaggioCoraggio, dopo aver «decrocettizzato» Gela, la città del Presidente della Regione, ha toccato Messina. Ferrandelli è passato alla storia siciliana per aver rinunciato alla poltrona di consigliere regionale, pur non essendo indagato o arrestato. Iscritto al Pd, dopo aver cercato invano di sfiduciare Crocetta senza il sostegno del suo partito, si dimette il 19 luglio in seguito alla decisione di Lucia Borsellino, figlia di Paolo, di abbandonare la giunta denunciando un abbassamento della tensione etica e morale. L’ex consigliere Dem ha poi fondato il movimento dei “Coraggiosi” che sogna di portare la “rottamazione” tanto declamata da Renzi in Sicilia.

Ferrandelli si è presentato con i “Coraggiosi” messinesi davanti ai simpatizzanti del movimento riuniti nella Sala Sinopoli del Teatro Vittorio Emanuele. Tra video emozionali e musiche ad effetto, Ferrandelli ha gettato le basi per consolidare il rapporto con la propria base a Messina, dove i Coraggiosi sono coordinati da Gabriele Siracusano e Roberto Falzea e sono supportati dai gruppi di Milazzo e dei Nebrodi.

«I Coraggiosi – spiega Ferrandelli – sono il terreno d’incontro per quelle persone che non si arrendono alla rassegnazione e cercano di cambiare lo stato delle cose. L’obiettivo è raggiungere da soli la società civile e chi non si riconosce nei partiti tradizionali. Il gruppo si pone come alternativa possibile alla malapolitica dei partiti e al populismo».

Nella Città del Pd che fu di Genovese, che adesso è commissariato, oltreché svuotato dalle grandi migrazioni, i Coraggiosi con il loro leader ribadiscono la rottura con la linea politica del Pd regionale, il cui segretario, Fausto Raciti, a detta di Ferrandelli, «è diventato un vigile urbano, affannato a dirigere il traffico delle correnti. Noi più che una corrente vogliamo essere uno tsunami». L’ex vice presidente della Commissione Regionale Antimafia sostiene che alle prossime elezioni i Coraggiosi correranno da soli ma, con una tessera Dem in tasca, per Ferrandelli il Pd «resta l’interlocutore principale e privilegiato» anche a Messina, dove sembra più che mai azzoppato.

«Nella città dello Stretto bisogna puntare sulla riqualificazione per la ricettività turistica, investire sulle infrastrutture essenziali per far ripartire la Sicilia, le cui parti sono al momento fin troppo scollegate. Occorre puntare sulla via del mare, sul rilancio della portualità. Assurdo affidarsi a un ponte alla luce del decremento del traffico su gomma. Bisogna rafforzare altre forme di collegamento e dare più spazio al Modello Fly and Drive».

Richiamando Berlinguer, Ferrandelli pone al centro del dibattito siciliano e, inevitabilmente, messinese, la questione morale. «A Messina c’è una questione morale, dobbiamo affrontarla investendo su un gruppo dirigente che sia all’altezza di dare adito alla vocazione di una città che guarda ancora alle politiche di assistenza». Ormai in piena campagna elettorale, gli interventi di Ferrandelli ricordano quelli del Renzi sindaco di Firenze, ma lui si smarca, almeno in parte, dalla definizione di rottamatore siciliano. «Rottamatore? Serve una classe dirigente capace, un ricambio non solo anagrafico ma anche un cambiamento nei costumi».

Per rinascere, «la Sicilia deve agganciarsi alla politica nazionale – sostiene l’ex consigliere dell’ARS. I miei colleghi di Palazzo dei Normanni hanno dimostrato di preferire la comodità delle loro poltrone. Da quando mi sono dimesso, non sono riusciti a portare a casa nessuna legge. L’unico atto rilevante riguarda il recepimento, peraltro tardivo, della legge Delrio. A Palermo continua il gioco delle parti, a cui i deputati 5 stelle non si sottraggono».

I Coraggiosi sono stati i primi in Sicilia a costituire un comitato a favore del Si. «L’obiettivo per noi, lo ripetiamo da tempo, è la riforma dello statuto regionale, che è ormai solo un alibi per un gruppo politico inadeguato e, peraltro, una fonte di sprechi. La legge costituzionale ci dà l’occasione di aprire una stagione riformatrice in Sicilia. Una volta approvata toccherà rivedere gli statuti, anche quello siciliano. La legge non è perfetta ci sono dei punti critici cosi come nella legge elettorale. È comunque un risultato dopo 70 anni di immobilismo, un’occasione che soprattutto la Sicilia deve cogliere.»

Ferrandelli non le manda a dire sugli sprechi della Regione. « A dicembre 2015, erano 2,5 i miliardi sprecati dai governi Crocetta; 470, i milioni di fondi nazionali per l’edilizia scolastica perduti. La prima legge che promulgheremo, qualora dovessimo vincere le elezioni, prevedrà l’obbligo per l’ARS di adeguarsi entro sei mesi alle disposizioni delle leggi nazionali e delle direttive europee.»

#MaggioCoraggio è il guanto di sfida lanciato da Ferrandelli ai partiti e ai movimenti. La campagna elettorale è iniziata.

Gabriele Quattrocchi

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