Ex Foscolo, da oggi le 11 famiglie non sono più abusive

Ex Foscolo, da oggi le 11 famiglie non sono più abusive

Alessandra Serio

Ex Foscolo, da oggi le 11 famiglie non sono più abusive

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martedì 22 Marzo 2016 - 15:59

Via all'autorecupero dello stabile di via Palermo, dopo la concessione in comodato d'uso da parte del Comune. Un esperimento che non ha precedenti in Sicilia. Sabato sera ci sarà una festa per la raccolta fondi.

Da oggi le 11 famiglie che occupano la ex Scuola Foscolo non sono più abusive. Alla fine di un estenuante e innovativo percorso avviato dall’Assessore Sebastiano Pino e dai sindacati che assistono le famiglie, si è arrivati oggi alla sigla del contratto che concede in comodato d’uso agli occupanti lo stabile di via Palermo. Un risultato unico in Sicilia, tra i pochi in Italia.
Le 5 famiglie rientrate dopo il sequestro e i sei nuclei familiari prima ospitati all’ex condominio San Leone occupano ora l’edificio legalmente, e grazie al provvedimento potranno dar via al progetto di autorecupero dell’edificio, ma soprattutto potranno compiere tutte quelle operazioni possibili soltanto col requisito della residenza: dall’allaccio delle utenze all’iscrizione a scuola dei bambini.
Un risultato che è passato anche attraverso l’interlocuzione, alcune volte difficile, con i rappresentanti di Asia Usb e Unione Inquilini, sempre al fianco degli occupanti.
Sigle che oggi rivendicano il risultato. E che sono ancora a lavoro. Insieme agli ora residenti hanno infatti giá avviato i lavori di autorecupero: è stato piantato un orto comune, e lo stabile si doterà di una mensa. Gli altri lavori, più invasivo, dovranno essere tempestivamente comunicati agli uffici di Palazzo Zanca, che dovranno comunque autorizzarli.
E sabato sera la Foscolo apre le porte per una festa finalizzata alla raccolta fondi, fondi destinati ovviamente al progetto.
Ora Asia Usb e Unione Inquilini chiedono che l’esperienza della ex Foscolo costituisca davvero un momento di inizio di una politica nuova che affronti l’emergenza abitativa sempre più diffusa.
“Ribadiamo con convinzione al Comune di Messina, che è di fondamentale importanza – scrivono in un comunicato congiunto – richiedere con insistenza alla Regione Sicilia l’utilizzo dei fondi ex-Gescal in giacenza nella cassa deposito e prestiti, ammontanti a 254.537.893,57 milioni di euro. Questi fondi avrebbero l’utilità di rilanciare l’edilizia residenziale pubblica senza l’intervento delle solite imprese private e cooperative pronte a speculare sulla pelle dei cittadini. Dunque, incentivare l’Autorecupero di edifici pubblici sfitti e di quelli abbandonati dai privati per lo sviluppo delle case popolari e l’Autocostruzione degli alloggi pubblici da parte di chi li abita dandoli per necessità, a costo zero per l’amministrazione, scalando poi le spese dagli affitti, usando stabili come fabbriche, caserme e capannoni per ricavarne alloggi per l’emergenza abitativa”.
(Alessandra Serio)

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