Secondo giorno di occupazione del Comune. Accorinti annuncia interventi da lunedì

Secondo giorno di occupazione del Comune. Accorinti annuncia interventi da lunedì

Eleonora Corace

Secondo giorno di occupazione del Comune. Accorinti annuncia interventi da lunedì

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sabato 03 Agosto 2013 - 14:55

Secondo giorno di occupazione di Palazzo Zanca. Le tre famiglie che da ieri dormono sui divanetti del Comune aspettano le risposte che l'assessore Mantineo darà lunedì mattina, circa la loro richiesta di un alloggio. Intanto, il motivo dell'archiviazione del bando per l'assegnazione delle case popolari sarebbe la presenza di un centinaio di domande riconosciute false

Continua l’occupazione di Palazzo Zanca. Hanno dormito sui divanetti posti di fronte il Salone delle Bandiere le tre famiglie che da ieri chiedono aiuto per avere un alloggio. Si ripete la vicenda già vissuta dagli sfollati delle Case Zancle. Volti stanchi e bambini che giocano per i corridoi di marmo del Palazzo Municipale. Ieri, le famiglie Ferrara, D’Arrigo e De Tommaso hanno avuto l’opportunità di parlare con l’assessore ai servizi sociali, Nino Mantineo e di mostrare tutti i documenti che accertano la loro situazione di disagio – la signora De Tommaso ha una dichiarazione dell’Asp che attesta l’impossibilità di continuare ad alloggiare in un garage senza sanitari con una bambina di dieci mesi , ad esempio – ed ora aspettano che passino questi due giorni, per incontrare nuovamente l’assessore lunedì mattina alle 8,30 per avere delle risposte. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo anni di inutile attesa – le domande per l’assegnazione di un alloggio popolare sono state consegnate nel lontano 2006 – è stata la notizia dell’archiviazione del bando per consegna delle case popolari. Questo ha fatto scattare la rabbia e la protesta delle famiglie esasperate, due sotto la minaccia di sfratto ed una alloggiata in un locale senza sanitari, tutte con condizioni economiche molto critiche da un lato e dall’altro con bambini molto piccoli a cui garantire condizioni di vita idonee e dignitose. Le signore, con i bambini più piccoli in braccio, questa mattina, raccontando l’incontro avuto ieri con Mantineo, ricordano con gratitudine anche l’intervento di Valentina Roberto, attivista di Cambiamo Messina dal Basso e candidata al consiglio della sesta circoscrizione alle precedenti elezioni, che prendendo particolarmente a cuore la loro situazione, ha fatto in modo che l’incontro con l’assessore fosse anticipato. Dalla discussione di ieri risulterebbe che l’archiviazione del bando è dovuta al riscontro di diverse richieste false tra le centinaia di inviate. “L’assessore ha detto – spiega la signora De Tommaso – che sono arrivate 900 domande, ne sono state esaminate 200 e su queste 95 erano false, per questo hanno deciso di archiviare l’intero bando. Ora, però, noi abbiamo realmente bisogno di un alloggio e siamo più per dimostrare a tutti, all’amministrazione, ai consiglieri e all’intera città, che la nostra necessità è reale. Ripetiamo che la nostra battaglia non è per noi, ma per i nostri figli”. Come dire: fare di tutta l’erba un fascio è un metodo che penalizza solo chi vive un disagio reale. “Noi non abbiamo mai dichiarato il falso”- sottolinea la signora D’Arrigo – “Abbiamo realmente bisogno di una sistemazione, per non finire in strada. Tutte quelle persone che hanno dichiarato cose false devono essere messe da parte per non calpestare i diritti di chi vive disagi quotidiani e reali”. Declinato l’invito di spostarsi altrove nel corso del fine settimana – “non abbiamo una casa, quindi tanto vale che restiamo qui” – le tre famiglie che rappresentano l’emblema di un disagio sociale vasto e purtroppo sempre più diffuso nella nostra città, restano accampate in quella che è la casa di tutti, per fare in modo che nessuno dimentichi che non sono i soldi a garantire i diritti, dal momento che questi appartengono a tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione e posizione sociale. Intanto, il sindaco Renato Accorinti ha annunciato questa mattina che la priorità assoluta per la prossima settimana sarà proprio il tema dell’emergenza abitativa: “Decideremo una linea da seguire come amministrazione comunale, poi la sottoporremo all’approvazione del Consiglio Comunale e in ultimo, dell’intera città, per mettere finalmente un po’ di ordine a un ambito in cui, in questo momento, regna il caos”.

5 commenti

  1. CARO RENATO X IL PROBLEMA CONTATTA URGENTE IL CAPO POPOLO LUI E SUOI COMPARI SANNO DOVE SONO GLI ALLOGGI POPOLARI LIBERI E COSI RISOLVI TUTTO VAI A GUARDARTI LE CARTE E NE VEDRAI DELLE BELLE MA FORSE IL CAPO POPOLO IMBROGLIONE SARA AL NORD A SPALARE NEVE DAI RENATO GUARDA LE CARTE DEGLI ULTIMI ANNI COME ANNO AVUTO LA CASA POPOLARE DAI FALLO SE SI VUOLE CAMBIARE

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  2. Linea da seguire da sottoporre all’approvazione dell’intera città !! Ma che cosa significa? Indirà un referendum? Intervisterà uno per uno i cittadini? MA QUANTI BEI PAROLI PU BENI COMUNI!!!!!!

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  3. liliana parisi 4 Agosto 2013 18:22

    Durante la guerra si requisivano gli alloggi per farvi abitare gli sfollati:a mali estremi, estremi rimedi.Di fronte ad un’emergenza abitativa bisogna censire tutti gli immobili pubblici sfitti e quelli sequestrati ai mafiosi e destinarli come residenza almeno temporanea ha chi non ha casa o vive in baracca,e contemporaneamente procedere alle seguenti operazioni fondamentali: creazione di un unico ufficio,unica graduatoria aggiornata e controllata degli aventi diritto,sbaraccamento integrale delle zone(previo trasferimento degli abitanti in residenze provvisorie)in modo da poter costruire anche con l’apporto di privati,completamento delle case in costruzione e loro immediata assegnazione,recupero delle case occupate abusivamente e loro riassegnazione. E non bisogna lasciare spazio ad inefficienza, clientelismo,illegalità.La dignità delle persone comincia dall’avere un tetto e un lavoro.

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  4. A me sembra che si stia confondendo l’emergenza abitativa con il risanamento. Sino ad alcuni anni fa l0assessore ai servizi sociale disponeva di una consistenza cifra prevista in bilancio par intervenire a favore di faniglie in disagiate condizioni finanziarie (????) sfrattate consentendo loro di avere una sistemazione abitativa momentanea a spese a carico del Comune. Ricordo che nel 2008 in un elenco di debiti del Comune che si intendevano attribuire all’Istituzione per i servizi sociali e che quest’ultima aveva rispedito al mittente risultavano incluse alcune fatture relative al pagamento per l’ospitalità concessa, su ordine del Comune, ad alcune famiglie prive di alloggio. Non so se tale attività viete tutt’ora svolta dall’assessorato ai servizi sociali, e se nel bilancio di previsione esiste il relativo capitolo di spesa ove detti interventi trovavano fonte di copertura finanziaria. Da quanto detto dovrebbe emergere con chiarezza che l’emergenza abitativa è attività del “risanamento” dato che quest’ultima ha il compito di costruire alloggi ed assegnarli agli aventi diritto mente con l’emergenza abitativa si provvedeva al ricovero di nuclei familiari con spese a carico del Comune.

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  5. A me sembra che si stia confondendo l’emergenza abitativa con il risanamento. Sino ad alcuni anni fa l0assessore ai servizi sociale disponeva di una consistenza cifra prevista in bilancio par intervenire a favore di faniglie in disagiate condizioni finanziarie (????) sfrattate consentendo loro di avere una sistemazione abitativa momentanea a spese a carico del Comune. Ricordo che nel 2008 in un elenco di debiti del Comune che si intendevano attribuire all’Istituzione per i servizi sociali e che quest’ultima aveva rispedito al mittente risultavano incluse alcune fatture relative al pagamento per l’ospitalità concessa, su ordine del Comune, ad alcune famiglie prive di alloggio. Non so se tale attività viete tutt’ora svolta dall’assessorato ai servizi sociali, e se nel bilancio di previsione esiste il relativo capitolo di spesa ove detti interventi trovavano fonte di copertura finanziaria. Da quanto detto dovrebbe emergere con chiarezza che l’emergenza abitativa è attività del “risanamento” dato che quest’ultima ha il compito di costruire alloggi ed assegnarli agli aventi diritto mente con l’emergenza abitativa si provvedeva al ricovero di nuclei familiari con spese a carico del Comune.

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