Un sit-in per chiedere il blocco degli sfratti. Incontro in Prefettura

Un sit-in per chiedere il blocco degli sfratti. Incontro in Prefettura

Eleonora Corace

Un sit-in per chiedere il blocco degli sfratti. Incontro in Prefettura

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lunedì 11 Novembre 2013 - 14:35

Questa mattina sit-in di fronte la Prefettura per chiedere il blocco degli sfratti e degli sgomberi. Una delegazione di manifestanti è stata ricevuta dal vice-prefetto.

Tempi di crisi, in cui sempre più persone si ritrovano nell'impossibilità di pagare l'affitto. È lo scenario drammatico dell'emergenza abitativa che, ormai, esplode in tutta Italia. Ieri ennesima assemblea nella capitale del movimento che rivendica il diritto alla casa per tutti, a livello nazionale. Questa mattina, la frazione locale del movimento per la casa ha indetto un sit-in di fronte la Prefettura per chiedere: “stop agli sfratti e agli sgomberi”. Dopo la giornata “Sfratti Zero” del 31 ottobre a piazza Unione Europea, in cui l’assessore Nino Mantineo, rivendicò la richiesta di blocco sfratti inviata al Prefetto tramite una lettera ufficiale, i membri del Movimento insieme ai rappresentanti di tante famiglie sotto la minaccia di sfratto, sono tornati in piazza per chiedere: il censimento di tutti gli immobili vuoti o sfitti nel territorio comunale; l'utilizzo del fondo nazionale destinato agli inquilini morosi incolpevoli previsto dall’articolo 6 del decreto IMU; di intercettare fondi europei e regionali per il riuso del patrimonio pubblico da destinare all’edilizia popolare; un’alta tassazione degli sfitti per contrastare il canone nero; la riconversione delle aree militari ad abitazioni sociali e, infine, la requisizione temporanea di alloggi sfitti di privati che abbiano oltre tre alloggi nel comune di Messina, per le famiglie in emergenza abitativa. Al Prefetto, però, questa mattina, la richiesta principale è stata quella già suggerita dall'assessore Mantineo, di sospendere gli sfratti su tutto il territorio cittadino. Una delegazione di ,manifestanti è stata ricevuta dal vice prefetto . A salire il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, Nina Lo Presti, Gianmarco Sposito di Rifondazione Comunista, un rappresentante delle famiglie sfrattate. Il vice prefetto Cerniglia ha specificato che: “la Prefettura non può prendere nessuna iniziativa, ma deve essere inoltrata la richiesta affinché Messina venga riconosciuta come città ad alta tensione abitativa”. Poi si potrà procedere, in sinergia con l'amministrazione, a istituire delle commissioni prefettizie – composte principalmente da Comune e Prefettura – di graduazione dell'utilizzo della forza pubblica sugli sfratti, solo allora si potrà concordare con l'amministrazione come comportarsi, coso per caso. “Il prefetto si impegna a non utilizzare la forza pubblica se il Comune garantisce il passaggio casa per casa dello sfrattato”, dichiarano i membri della delegazione al ritorno dall'incontro con il Vice-Prefetto.

Noi vorremmo una presa di posizione immediata ed urgente da parte del Prefetto – commenta il consigliere comunale Nina Lo Presti – perché l'emergenza casa scoppierà da qui a breve, se non è già esplosa è perché il messinese per sua natura ha molta pazienza, altrimenti sarebbe scoppiata ieri”. Ha partecipato al sit-in promosso da Unione Inquilini Messina, Cub Messina, PRC Messina, Teatro Pinelli, Gruppo consiliare di “cambiamo Messina dal basso”, PCL Messina, Orsa Sicilia, anche il consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso, Luigi Sturniolo.

Oltre al decreto attuativo necessario per fermare gli sgomberi, le speranze del Movimento sono incentrate sullo sblocco di fondi nazionali e regionali da impiegare appositamente per l' S.o.s. Casa. Come ha già ricordato nei giorni scorsi l'assessore Nino Mantineo, si tratta principalmente dei dieci milioni promessi dalla Regione per l'acquisto di case popolari e di un fondo di trenta milioni per l'emergenza abitativa ipotizzato a Roma sull'onda delle richieste dei movimenti che in questi mesi rivendicano il diritto alla casa per tutti. Sull'intera faccenda Mantineo ribadisce la sua posizione: “Serve un tavolo tecnico in cui il prefetto faccia da garante”. Intanto la Cerniglia non chiude le porte alle istanze della piazza: “Nei limiti concessi dalla legge, noi faremo la nostra parte”, dichiara.

Dalla piazza commentano che: “servono misure strutturali non emergenziali per fare fronte a quella che è una situazione insostenibile. Di certo il movimento non si fermerà oggi”. Un signore anziano racconta il problema della nuora che ha perso il lavoro e si ritrova sola con tre figli e l'impossibilità di corrispondere all'affitto mensile.

Problema nel problema, quello delle famiglie alluvionate a rischio sfratto per morosità, non loro, ma del Comune che non paga più l'affitto da oltre un anno. Dopo le tre famiglie di Altolia – a cui restano tre mesi per trovare un altro appartamento e un conto di 20.000 euro per gli affitti in mora – stessa sorte tocca ad una di Giampilieri: “ Il comune non paga l'affitto ormai da un anno, giorno venti dobbiamo lasciare l'appartamento di Santa Margherita in cui viviamo da tre anni, con un affitto pagato dall'amministrazione di 700 euro al mese, in una zona in cui i costi non superano i 300. La casa a Giampilieri è ancora dichiarata come zona inagibile, se andiamo là rischiamo di essere buttati fuori, giorno venti abbiamo lo sfratto sfratto dall'appartamento, che dobbiamo fare?”.

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