Sturniolo e Lo Presti: “Sparito il contributo di Regione e Comune per le morosità incolpevoli”

Sturniolo e Lo Presti: “Sparito il contributo di Regione e Comune per le morosità incolpevoli”

Eleonora Corace

Sturniolo e Lo Presti: “Sparito il contributo di Regione e Comune per le morosità incolpevoli”

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martedì 12 Maggio 2015 - 05:46

Un decreto nazionale prevede dei fondi da stanziare per i morosi incolpevoli. Tali fondi dovrebbero essere incrementati da cofinanziamenti Regionali e da aiuti da parte dei Comuni ad alta tensione abitativa, come quello di Messina. I consiglieri comunali Sturniolo e Lo Presti in un interrogazione urgente al Sindaco Accorinti, denunciano la decisione della regione di ritirare i finanziamenti e l’immobilismo del Comune

Svanito il contributo promesso da Regione e Comune per aiutare le persone vittime di morosità incolpevole. È la denuncia contenuta in un interrogazione rivolta al Sindaco e al Segretario Generale Le Donne, da parte dei consiglieri comunali Luigi Sturniolo e Nina Lo Presti, che dichiarano: “Rileviamo, purtroppo, che la Regione Siciliana non intenderebbe intervenire con fondi propri e che le somme (100.000 euro), più volte annunciate dall’Amministrazione Accorinti, che dovevano aggiungersi ai fondi nazionali per la morosità incolpevole sono sparite dai bilanci 2013 e 2014”. Nel denunciare questo, Lo Presti e Sturniolo ritengono contemporaneamente necessaria una “dura lotta” contro questa decisione.

Facciamo un passo indietro: l’emergenza abitativa è un disagio che affligge milioni di persone in tutta Italia, migliaia anche a Messina. Tra queste, soprattutto a causa dei rigori economici imposti dalla crisi, è aumentato esponenzialmente anche il numero dei cosiddetti “morosi incolpevoli”,ossia di quelle persone e famiglie che per improvvisi disagi economici non si ritrovano nella possibilità di corrispondere all’affitto.

A fronte del movimento popolare che è andato ampliandosi da Nord a Sud, in tutta la penisola, il Governo Nazionale ha varato il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, che prevede all’articolo 6 comma 5 l’istituzione di un fondo presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Questo per tentare di dare un sostegno concreto a chi, a causa della crisi, sia economica che sociale, non si trova più nelle condizioni di far fronte al pagamento dell’affitto. L’articolo 2 comma del decreto ministeriale n.106 definisce la morosità incolpevole come “la situazione di sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone locativo a ragione della perdita o consistente riduzione della capacità reddituale del nucleo familiare”

La cifra stanziata dal governo è tutt’altro che sufficiente per corrispondere alle effettive esigenze del disagio che vivono innumerevoli cittadini, ma è sempre qualcosa, se non fosse che l’aiuto economico, per essere realmente attuativo, deve essere implementato con fondi regionali e comunali.

E proprio alla Regione Sicilia e al Comune si è rivolto il primo congresso dell’Unione Inquilini di Messina, ad esempio, chiedendo di sbloccare rapidamente i fondi per rendere attuativo un effettivo aiuto alle famiglie in difficoltà. Un aiuto che avrebbe dovuto affiancare, necessariamente secondo il sindacato, quello offerto dal blocco dell’uso della forza pubblica per gli sfratti per le persone che rientrano nell’elenco dei morosi incolpevoli. La Prefettura di Messina ad inizio mese ha infatti, accettato di rendere attuativo l’elenco – ancora provvisorio – siglato dall’amministrazione comunale e consegnato al Palazzo di Governo il 25 marzo scorso. Il Prefetto ha deciso, infatti, di accogliere le richieste di sindacati e cittadini fino a fine mese, data in cui il Comune dovrebbe sopperire ai documenti richiesti dalla Prefettura per giudicare l’elenco realmente idoneo per essere attuativo. Senza i fondi da parte degli enti locali, però, la soluzione per i morosi incolpevoli resta fittizia.

Il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, prevede – scrivono Sturniolo e Lo Presti nell’interrogazione – all’articolo 6 comma 5 l’istituzione di un fondo presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti destinato agli inquilini morosi incolpevoli con una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015, da poter destinare, da parte dei Comuni ad alta tensione abitativa e capoluoghi di provincia, per l’erogazione di contributi a favore di inquilini morosi incolpevoli. Il decreto 14 maggio 2014, all’articolo 1 comma 2 stabilisce che le Regioni individuano con apposita delibera i Comuni ad alta tensione abitativa, cui sono destinate le risorse del fondo. La somma assegnata alla Regione Siciliana è pari a euro 835.668,40”. Da suddividere tra i Comuni ad alta tensione abitativa, compresi i comuni capoluoghi di provincia; Il 9 febbraio 2015 è stata inoltre stabilita l'ulteriore somma di € 657.253,10 per la Regione Sicilia, per una dote complessiva di 1.492.921,15 euro.

L’articolo 6 del decreto prevede inoltre che: “I comuni adottano le misure necessarie per comunicare alle Prefetture – Uffici territoriali del Governo l’elenco dei soggetti richiedenti che abbiano i requisiti per l’accesso al contributo, per le valutazioni funzionali all’adozione delle misure di graduazione programmata dell’intervento della forza pubblica nell’esecuzione dei provvedimenti di sfratto. I Comuni devono verificare i requisiti per la concessione dei contributi nel rispetto dei criteri determinati nel predetto Decreto Ministeriale. La Regione Siciliana, con D.D.G. 917 S5 del 28/04/2015 ha ripartito la somma di euro 55.000 per il Comune di Messina (fondi nazionali).

I consiglieri fanno, però, notare che la Regione “ha manifestato di non volere destinare risorse proprie per i morosi incolpevoli ad integrazione della modesta ripartizione nazionale”. E che da ottobre 2013 l’Amministrazione ha più volte annunciato di volere destinare euro 50.000 per il 2013 e euro 50.000 per il 2014 per i morosi incolpevoli, ma che a tali annunci non sono seguiti atti amministrativi consequenziali. Ritenuto che è’ necessario applicare il disposto all’articolo 6 del decreto-legge sulla morosità incolpevole affinché chi abbia diritto a ricevere tali fondi non sia ingiustamente sottoposto a procedura di sfratto durante gli accertamenti. Si chiede: quali siano le iniziative che l’Amministrazione intende attivare per dare risposte al diritto all’abitare che è rivendicazione di un vasto movimento di lotta nazionale e quali risorse si intendono stanziare per implementare le ridotte somme dei fondi nazionali per la morosità incolpevole”.

“Negli ultimi anni sono sempre di più, e sempre più visibili, le case vuote e al tempo stesso aumentano le persone senza casa. Sono sempre di più le persone che dormono per strada, in macchina, in uno dei tanti edifici abbandonati – concludono Sturniolo e Lo Presti – il diritto all’abitare dovrebbe essere garantito a tutti, dovrebbe essere considerato il pre-requisito per una vita degna di essere vissuta. proprio intorno al diritto all’abitare si è sviluppato un movimento che si è esteso in tutto il territorio nazionale, un movimento che rivendica uno nuovo grande piano di Edilizia Pubblica Residenziale, ma anche progetti di auto recupero dei beni pubblici in disuso, un movimento che si è espresso anche a Messina con un forte protagonismo vertenziale intorno al tema della morosità incolpevole e attraverso la pratica dell’occupazione di edifici in disuso per dare immediata riposta al bisogno di chi è senza casa. A quasi due anni dall’insediamento dell’amministrazione Accorinti ancora non si intravede nulla di concreto per quanto riguarda le politiche abitative”.

Eleonora Corace

4 commenti

  1. INTERROGAZIONE

    Al Sig. Sturniolo

    .PREMESSO CHE
    lo Stato trae risorse dalla fiscalità generale
    gravante sulla economia PRODUTTIVA PRIVATA

    RILEVATO CHE
    l’economia reale langue per le note cause di ordine
    interno ed internazionale

    RITENUTO CHE
    il sig. Consigliere comunale Luigi Sturniolo si è battuto
    strenuamente per la ” demolizione” del Ponte
    sullo stretto, che avrebbe innescato a Messina un VOLANO
    di sviluppo e crescita industriale di inestimabile valore economico
    attraendo certamente risorse umane e finanziarie da tutto il mondo

    INTERROGANO
    il Sig. Sturniolo su
    1)come si può fare tanto demagogico casino per rivendicare lo stanziamento di “ben” euro 50.000 da parte degli organi dello Stato… Continua

    0
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  2. INTERROGAZIONE

    Al Sig. Sturniolo

    .PREMESSO CHE
    lo Stato trae risorse dalla fiscalità generale
    gravante sulla economia PRODUTTIVA PRIVATA

    RILEVATO CHE
    l’economia reale langue per le note cause di ordine
    interno ed internazionale

    RITENUTO CHE
    il sig. Consigliere comunale Luigi Sturniolo si è battuto
    strenuamente per la ” demolizione” del Ponte
    sullo stretto, che avrebbe innescato a Messina un VOLANO
    di sviluppo e crescita industriale di inestimabile valore economico
    attraendo certamente risorse umane e finanziarie da tutto il mondo

    INTERROGANO
    il Sig. Sturniolo su
    1)come si può fare tanto demagogico casino per rivendicare lo stanziamento di “ben” euro 50.000 da parte degli organi dello Stato… Continua

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  3. …….da assegnare a qualche inquilino moroso mentre al contempo si rinuncia a cuor leggero ai miliardi di euro da inserire “Keinesianamente” nel disperato asfittico e poverissimo circuito economico messinese, che avrebbe garantito certamente lavoro e benessere a tutti, soprattutto ai più bisognosi ed indigenti, sfrattati in primis?
    2)quale progetto strategico industriale CONCRETO e con quali risorse si intende progettare il futuro di Messina e di tutto il Sud
    senza ricorrere all’elemosina di Stato ed all’assistenzialismo straccione ed improduttivo?
    Gli interroganti chiedono risposta urgente e scritta

    Messina 11/05/15

    I cittadini messinesi

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  4. …….da assegnare a qualche inquilino moroso mentre al contempo si rinuncia a cuor leggero ai miliardi di euro da inserire “Keinesianamente” nel disperato asfittico e poverissimo circuito economico messinese, che avrebbe garantito certamente lavoro e benessere a tutti, soprattutto ai più bisognosi ed indigenti, sfrattati in primis?
    2)quale progetto strategico industriale CONCRETO e con quali risorse si intende progettare il futuro di Messina e di tutto il Sud
    senza ricorrere all’elemosina di Stato ed all’assistenzialismo straccione ed improduttivo?
    Gli interroganti chiedono risposta urgente e scritta

    Messina 11/05/15

    I cittadini messinesi

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