Sant’Agata di Militello è senza fondi. Animalisti Italiani: “La normativa non può essere sospesa”

Sant’Agata di Militello è senza fondi. Animalisti Italiani: “La normativa non può essere sospesa”

Emma De Maria

Sant’Agata di Militello è senza fondi. Animalisti Italiani: “La normativa non può essere sospesa”

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giovedì 29 Agosto 2013 - 11:59

L’accorata segnalazione arriva da una cittadina residente nel comune tirrenico che ha deciso di rivolgersi al movimento animalista. Il coordinatore nazionale Enrico Rizzi, assicura: “Nei prossimi mesi saremo nella provincia di Messina per verificare personalmente le condizioni di vita degli animali all'interno delle strutture pubbliche e private convenzionate con i comuni”.

Nuove vittime, nuovo dolore, nuova indifferenza: la piaga del randagismo continua impietosamente a crescere sulle strade della città e della provincia di Messina.

Una strage che continua ad attuarsi, per mano dell’uomo, nell’indifferenza generale.

L’ennesimo grido di dolore questa volta si leva dalla provincia tirrenica dove, per mancanza di fondi, il Comune di Sant’Agata di Militello ha deciso di chiudere tutti i capitoli di spesa, compreso quello legato alla prevenzione ed alla lotta del randagismo.

L’accorata segnalazione è arrivata da una cittadina residente nel comune tirrenico che ha così deciso di rivolgersi all’Associazione “Animalisti Italiani onlus”.

Il coordinatore nazionale Enrico Rizzi ha commentato così la possibilità che il servizio possa essere sospeso: “Prevenzione e controllo del randagismo rappresentano un servizio igienico-sanitario pubblico obbligatorio per i Comuni – spiega l’animalista in una nota – in tal senso la legge nazionale 281/91, la legge Regionale 15/2000 ed il Regolamento di Polizia Veterinaria n. 320/1954 parlano chiaro.

Il sindaco inoltre è riconosciuto come massima Autorità sanitaria locale – prosegue Rizzi – e questo ai sensi della legge 833/1978, del D. Lgs.112/1998, del T.U. delle Leggi di P.S. – R.D. n. 733/1931 ed responsabile del benessere degli animali sul proprio territorio (D.P.R. 31.3.1979).

E' opportuno precisare quindi, che nessun sindaco può minimamente pensare di trascurare la salute, la cura ed il benessere degli animali presenti nel proprio territorio, ne tantomeno può interrompere la lotta al randagismo, perché – sottolinea il coordinatore di Animalisti Italiani- potrebbero certamente configurarsi le ipotesi di reato punite dall'art. 340 c.p. e 328 c.p. per Interruzione di Pubblico Servizio e Rifiuto di Atti d'Ufficio”.

Rizzi guarda poi al fenomeno siciliano nel suo complesso e si rivolge così al sindaco del Comune tirrenico: “Considerato che in Sicilia il randagismo è purtroppo una piaga altamente diffusa in tutti i comuni, colgo l'occasione per invitare il sindaco pro-tempore di Sant'Agata di Militello Carmelo Sottile, che ci legge per opportuna e doverosa conoscenza, ad attivarsi tempestivamente con i provvedimenti ritenuti più idonei, affinché venga garantita un'adeguata vigilanza su tutto il territorio comunale sul benessere degli animali e vengano rispettate tutte le vigenti normative in materia di lotta al randagismo.

Nei prossimi mesi comunque – assicura il responsabile dell’associazione animalista nazionale- farò visita alla provincia di Messina per verificare personalmente le condizioni di vita degli animali all'interno delle strutture pubbliche e private, convenzionate con i comuni”.

(Emma De Maria)

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