In un anno solo 4mila euro di acconti, alla fame i lavoratori Ato2

In un anno solo 4mila euro di acconti, alla fame i lavoratori Ato2

Francesca Stornante

In un anno solo 4mila euro di acconti, alla fame i lavoratori Ato2

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martedì 19 Marzo 2013 - 15:56

E' sbarcata in città la protesta dei lavoratori dell'Ato2 che da settimane provano ad alzare la voce contro il silenzio di Regione, Comuni e Ato. Senza stipendi da un anno sono alla fame. Il Prefetto Trotta convocherà un tavolo coinvolgendo tutti gli Enti per trovare soluzioni.

L’emergenza rifiuti in provincia sta degenerando. Da oltre dieci giorni a Barcellona i lavoratori occupano la sede locale della Dusty, la società che gestisce la raccolta nei 38 comuni dell’Ato2, oggi la protesta è sbarcata anche in città. Davanti la Prefettura si sono riuniti i lavoratori del cantiere di Saponara che, come tutti i colleghi dei 38 comuni che fanno parte dell’Ato2, sono ormai alla fame. Sono senza stipendi praticamente da un anno, negli ultimi 12 mesi hanno ricevuto acconti per un totale di 4.100 euro. Come si fa a vivere così, ci chiedono? Rispondere è difficile. Hanno mutui, bollette, figli a cui dare da mangiare. Sono sopraffatti dai debiti, nei mesi hanno continuato nonostante tutto a garantire la pulizia dei Comuni della fascia tirrenica, adesso però non possono più accontentarsi delle molliche fino ad oggi servite solo “per tapparci la bocca” raccontano. “Abbiamo una dignità di uomini e lavoratori, chiediamo solo rispetto per il lavoro che facciamo”. Questa è solo l’ultima protesta di una lunga serie che in questi mesi i lavoratori dell’Ato 2, come anche quelli dell’Ato 1 che vivono lo stesso dramma, hanno portato avanti per provare a svegliare Regione, sindaci dei Comuni e Ato. Il problema ormai è noto a tutti, c’è un corto circuito tra comuni che non pagano per il servizio, ato piene di debiti, Regione che negli anni pare essere stata disattenta sul problema dei rifiuti. Tutto questo però ai lavoratori non interessa più. Soprattutto quando poi i Comuni intervengono in via emergenziale affidando la pulizia a ditte esterne. Hanno bisogno dei soldi. Carmelo Pino, sindacalista della Fp Cgil, ha raccontato di situazioni incredibili con un numero sempre crescente di operatori che si affidano agli strozzini perché senza ormai nessun altro appiglio. “Dobbiamo evitare di tirare la corda, esasperazione e disperazione possono portare a gesti estremi, chiediamo almeno ascolto a chi finora è rimasto sorso e cieco a tutto questo”. L’emergenza però è doppia, c’è quella occupazionale ma c’è anche la gravissima situazione igienico-sanitaria che si sta creando nei comuni. Lo ricorda Silvio Lasagni, segretario Uiltrasporti, che chiede un intervento, soprattutto da parte della Regione, per dare risposte a questi lavoratori e ai cittadini dei comuni che in queste settimane sono stati costretti a vivere letteralmente in mezzo a cataste di rifiuti. I sindacalisti oggi sono stati ricevuti in Prefettura. Hanno chiesto il commissariamento immediato, come prevede anche la legge regionale, dei Comuni che non pagano per il servizio, è l’ultima spiaggia, ha spiegato Enzo Testa segretaria Fit Cisl, ma è l’unica che rimane se non si trovano altre soluzioni nel più breve tempo possibile. Dalla Prefettura però arrivano segnali rassicuranti. Il Prefetto Trotta sta lavorando per creare un tavolo di confronto con Regione, Sindaci dei comuni e Ato, si cercherà di creare un percorso comune per provare ad uscire dal disastro. Nella speranza che mentre si cercano soluzioni non succeda l’irreparabile. (Francesca Stornante)

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