Quasi 3 milioni per la continuità territoriale con lo scalo reggino. “Usarli per l’utenza messinese”

Quasi 3 milioni per la continuità territoriale con lo scalo reggino. “Usarli per l’utenza messinese”

Marco Ipsale

Quasi 3 milioni per la continuità territoriale con lo scalo reggino. “Usarli per l’utenza messinese”

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mercoledì 23 Aprile 2014 - 21:01

Il sindaco Accorinti, il commissario della Provincia, Romano, ed il commissario della Camera di Commercio, De Francesco, chiedono che i fondi previsti vengano destinati all’incremento dei servizi per i passeggeri messinesi

2 milioni 855mila 731 euro. E’ la somma prevista dalle legge 144/1999, integrata dalla finanziaria del 2004, che ha inserito tra i destinatari di “oneri di servizio pubblico finalizzati alla continuità territoriale” anche l’aeroporto di “Reggio Calabria e Messina”.

Ora il dipartimento Infrastrutture della Regione Calabria, su delega del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha convocato gli enti interessati, tra cui il Comune e la Provincia di Messina, ad una conferenza di servizi per determinare le modalità di spesa dei fondi indicando: le tipologie e i livelli tariffari; i soggetti che usufruiscono di sconti particolari; il numero e gli orari dei voli; i tipi di aeromobili e la capacità di offerta.

Il sindaco, Renato Accorinti, il commissario della Provincia, Filippo Romano, ed il commissario della Camera di Commercio, Franco De Francesco, hanno allora scritto al Ministero per chiedere di valutare “di investire la somma a disposizione, o parte consistente di essa, all’incentivazione dell’utenza messinese all’uso preferenziale dello scalo reggino”e, in particolare, nell’ambito della capacità di offerta, “di impiegare questa somma per affidare direttamente alle compagnie aeree o aeroportuali la gestione dei servizi terminalistici, check in e trasporto passeggeri e bagagli mediante traghettamento, direttamente da Messina all’aeroporto di Reggio e viceversa”. In alternativa, la richiesta è quella di considerare “una riduzione diretta dei costi del biglietto agli utenti residenti o nativi della provincia messinese, per compensazione degli oneri aggiuntivi in termini di costo e di tempo di attraversamento”. In questo modo, “il servizio porterebbe certamente a una grande potenzialità di sviluppo dell’aeroporto reggino, in considerazione del fatto che il biglietto potrebbe essere venduto immediatamente come, ad esempio, Messina – Roma o Messina – Milano”.

Questi finanziamenti, in passato, sono stati utilizzati per il finanziamento di nuove rotte, sempre cessate al termine dei fondi. Nella lettera, si fa riferimento anche alle attuali condizioni critiche che hanno fatto “paventare la chiusura dello scalo, che risulta poco attrattivo per l’utenza messinese, stanti i forti disagi dovuti ad una cattiva organizzazione dei trasporti sullo Stretto, che non offrono adeguata certezza di tempi e garanzia di arrivo, alla scopertura di determinate fasce orarie, la carenza o totale mancanza di adeguati servizi di assistenza per i passeggeri svantaggiati, l’inefficienza del sistema trasportistico di terra una volta attraversato lo Stretto che non garantisce le coincidenze degli orari, la continuità serale e notturna in corrispondenza degli ultimi voli, i brevi tempi di attesa”.

Si prende atto, poi, del fatto che, per l’utenza messinese, i costi per il raggiungimento dello scalo reggino sono paragonabili a quelli per il raggiungimento dell’aeroporto di Catania. Stesso discorso per i tempi, “a seguito delle attese alle coincidenze e degli elevati margini di sicurezza che il cittadino è costretto a mettere in conto”. In considerazione di ciò, “l’aeroporto reggino è quanto mai in crisi e non riesce a essere competitivo nei confronti dell’utenza messinese”. Ed anche nel nuovo bando di Metromare, si ricorda, non è previsto un collegamento diretto tra il porto di Messina e l’aeroporto di Reggio.

La richiesta rappresenta dunque l’ennesimo tentativo di coinvolgere i messinesi nell’utilizzo dello scalo di Reggio. Solo così, nelle previsioni, l’aeroporto potrà continuare a vivere contrastando la concorrenza degli aeroporti di Catania e Lamezia. Negli anni, finora, solo parole. Adesso è il momento di passare ai fatti. Viceversa, sarà anche inutile insistere ancora.

(Marco Ipsale)

8 commenti

  1. L’aeroporto di Reggio è stato collocato, secondo me perseguendo fini politici e non economici, in una zona non baricentrica della Calabria (all’estremità)e quindi difficilmente raggiungibile dalla maggior parte dei calabresi.
    Inoltre potrebbe convenire solo ad una piccolissima parte dei messinesi dato che a chi abita da Scaletta in poi, verso Catania, conviene, anche solo logisticamente, l’aeroporto di quest’ultima città.
    Rimangono penalizzati gli abitanti della fascia tirrenica da Barcellona in poi che sono distanti sia da Catania che da Punta Raisi (Palermo), che difficilmente sceglieranno l’aeroporto di Reggio dato che devono affrontare un viaggio sia per terra che per mare, unendo ai lunghi tempi del primo le insidie del secondo.
    Per il motivo opposto, la felice posizione baricentrica rispetto all’utenza, prosperano e sono preferiti dall’utenza sia l’aeroporto di Catania, facilmente raggiungibile da tutta la Sicilia Orientale, sia l’aeroporto di Palermo che serve la Sicilia Occidentale.

    In definitiva, secondo me è inutile pompare soldi in una cosa che è stata progettata e gestita male, divenendo quasi un carrozzone, tanto è vero che molti reggini usano volare da Lamezia, enormemente superiore per numero e qualità dei collegamenti.

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  2. L’aeroporto di Reggio è stato collocato, secondo me perseguendo fini politici e non economici, in una zona non baricentrica della Calabria (all’estremità)e quindi difficilmente raggiungibile dalla maggior parte dei calabresi.
    Inoltre potrebbe convenire solo ad una piccolissima parte dei messinesi dato che a chi abita da Scaletta in poi, verso Catania, conviene, anche solo logisticamente, l’aeroporto di quest’ultima città.
    Rimangono penalizzati gli abitanti della fascia tirrenica da Barcellona in poi che sono distanti sia da Catania che da Punta Raisi (Palermo), che difficilmente sceglieranno l’aeroporto di Reggio dato che devono affrontare un viaggio sia per terra che per mare, unendo ai lunghi tempi del primo le insidie del secondo.
    Per il motivo opposto, la felice posizione baricentrica rispetto all’utenza, prosperano e sono preferiti dall’utenza sia l’aeroporto di Catania, facilmente raggiungibile da tutta la Sicilia Orientale, sia l’aeroporto di Palermo che serve la Sicilia Occidentale.

    In definitiva, secondo me è inutile pompare soldi in una cosa che è stata progettata e gestita male, divenendo quasi un carrozzone, tanto è vero che molti reggini usano volare da Lamezia, enormemente superiore per numero e qualità dei collegamenti.

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  3. Partendo dal presupposto che anche l’utenza di Sant’Agata Militello (100km da Messina) preferisce, per comodità e per i servizi e per gli scali, l’aeroporto di Catania invece che arrivare a Palermo, più vicina in termini di kilometri, si desume facilmente come non abbia più futuro l’aeroporto di Reggio Calabria (sembra una pista per gli atterraggi di fortuna del sud Africa e non offre tratte utili alla maggior parte dell’utenza, tantomeno voli internazionali.)

    Per logica di sviluppo commerciale e occupazionale e per rendere agevole l’accesso ai voli, sarebbe consono costruire il tanto sperato Aeroporto della Vale del Mela (nei pressi di Milazzo); sarebbe il sogno di moltissimi viaggiatori italiani e stranieri.

    Capisco che Accoriti è l’ anti-sviluppo per antonomasia ma deve capire che è inutile abbassare i costi del traghettamento, la gente a Reggio non ci andrebbe lo stesso, è scomodo e pressocchè inutile.

    Un aeroporto deve vivere di UTILI e non solo di finanziamenti pubblici.

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  4. Partendo dal presupposto che anche l’utenza di Sant’Agata Militello (100km da Messina) preferisce, per comodità e per i servizi e per gli scali, l’aeroporto di Catania invece che arrivare a Palermo, più vicina in termini di kilometri, si desume facilmente come non abbia più futuro l’aeroporto di Reggio Calabria (sembra una pista per gli atterraggi di fortuna del sud Africa e non offre tratte utili alla maggior parte dell’utenza, tantomeno voli internazionali.)

    Per logica di sviluppo commerciale e occupazionale e per rendere agevole l’accesso ai voli, sarebbe consono costruire il tanto sperato Aeroporto della Vale del Mela (nei pressi di Milazzo); sarebbe il sogno di moltissimi viaggiatori italiani e stranieri.

    Capisco che Accoriti è l’ anti-sviluppo per antonomasia ma deve capire che è inutile abbassare i costi del traghettamento, la gente a Reggio non ci andrebbe lo stesso, è scomodo e pressocchè inutile.

    Un aeroporto deve vivere di UTILI e non solo di finanziamenti pubblici.

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  5. Caro Massimo, hai detto bene:”Un aeroporto deve vivere di UTILI e non solo di finanziamenti pubblici”.
    Un aeroporto nella valle del mela CHI lo dovrebbe costruire? E con quali soldi? E con quali soldi si dovrebbe “mantenere”? Hai idea di quanti aeroporti sono stati costruiti con le migliori intenzioni e sono rimasti cattedrali nel deserto?
    Ti dicono niente gli aeroporti di Comiso, Taranto, Crotone, Salerno ecc..???
    Su, non facciamo demagogia, ma teniamo i piedi ben piantati a terra!!!

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  6. Caro Massimo, hai detto bene:”Un aeroporto deve vivere di UTILI e non solo di finanziamenti pubblici”.
    Un aeroporto nella valle del mela CHI lo dovrebbe costruire? E con quali soldi? E con quali soldi si dovrebbe “mantenere”? Hai idea di quanti aeroporti sono stati costruiti con le migliori intenzioni e sono rimasti cattedrali nel deserto?
    Ti dicono niente gli aeroporti di Comiso, Taranto, Crotone, Salerno ecc..???
    Su, non facciamo demagogia, ma teniamo i piedi ben piantati a terra!!!

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  7. Scusa se ti rispondo solo adesso.
    Non voglio assolutamente fare demagogia, quella la lascio fare ai politici ed a tutte quelle classi che vivono di chiacchiere 🙂
    Il mio è un discorso basato su considerazioni fatte da un utente come sono io, non di più.
    E’ normale che prima di investire milioni di euro vada fatto uno studio approfondito, serio e svincolato da pressioni politiche di ogni genere.
    Un primo passo sarebbe quello di andare a vedere quanti della fascia tirrenica s’imbarcano a Reggio e quanti a Catania a parità d’itinerari.
    Lascio agli analisti sviluppare un business plan valido, cosa che non penso sia stato fatto per gli aeroporti “inutili” che hai citato tu stesso nella risposta.
    Dubiti negli studi fatti con serietà? Anch’io.
    ciao
    Massimo.

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  8. Scusa se ti rispondo solo adesso.
    Non voglio assolutamente fare demagogia, quella la lascio fare ai politici ed a tutte quelle classi che vivono di chiacchiere 🙂
    Il mio è un discorso basato su considerazioni fatte da un utente come sono io, non di più.
    E’ normale che prima di investire milioni di euro vada fatto uno studio approfondito, serio e svincolato da pressioni politiche di ogni genere.
    Un primo passo sarebbe quello di andare a vedere quanti della fascia tirrenica s’imbarcano a Reggio e quanti a Catania a parità d’itinerari.
    Lascio agli analisti sviluppare un business plan valido, cosa che non penso sia stato fatto per gli aeroporti “inutili” che hai citato tu stesso nella risposta.
    Dubiti negli studi fatti con serietà? Anch’io.
    ciao
    Massimo.

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