Il Comune ad un bivio: c’è l’obbligo di ridurre le partecipate. Le bugie sui contratti di servizio

Il Comune ad un bivio: c’è l’obbligo di ridurre le partecipate. Le bugie sui contratti di servizio

Danila La Torre

Il Comune ad un bivio: c’è l’obbligo di ridurre le partecipate. Le bugie sui contratti di servizio

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sabato 21 Marzo 2015 - 23:55

Il consigliere comunale Santalco diffida l’amministrazione e spiega che il piano di razionalizzazione previsto dalla legge deve essere approvato dall’Aula entro il 31 marzo. Intanto, restano in stand –by i contratti di servizio con Atm ed Amam, bloccati in commissione bilancio

A Palazzo Zanca è tempo di pensare o meglio di ripensare alle società partecipate. La Legge di Stabilità del 2015 prevede che entro il 31 marzo gli Enti dovranno approvare il piano di razionalizzazione delle partecipazioni direttamente o indirettamente detenute.

In una nota inviata al sindaco, Renato Accorinti, all’assessore alle Partecipate, Guido Signorino, al dirigente al ramo Riccardo Pagano, il consigliere comunale Giuseppe Santalco (nella foto) ricorda che quest'obbligo è stato introdotto dall'art. 1, commi 611 – 614 della Legge 190/2014 e rappresenta l'avvio del processo di razionalizzazione delle Partecipate di Enti locali.

Obiettivo della nuova normativa è la riduzione delle partecipazioni entro il 31 dicembre 2015, tenendo conto dei seguenti criteri: eliminazione delle società e delle partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione; soppressione delle società che risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti; eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società partecipate o da enti pubblici strumentali, anche mediante operazioni di fusione o di internalizzazione delle funzioni; aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica; contenimento dei costi di funzionamento, anche mediante riorganizzazione degli organi amministrativi e di controllo e delle strutture aziendali, nonché attraverso la riduzione delle relative remunerazioni.

In virtù del comma 612, il Comune di Messina è tenuto ad approvare entro il 31 marzo 2015, un piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie direttamente o indirettamente possedute, le modalità e i tempi di attuazione, nonché l'esposizione in dettaglio dei risparmi da conseguire. Tale piano, corredato da un’apposita relazione tecnica deve essere trasmesso alla competente sezione regionale di controllo della Corte dei conti e pubblicato nel sito internet istituzionale .

Santalco spiega inoltre che il piano di razionalizzazione previsto dalla legge deve essere approvato dal Consiglio Comunale entro il 31 marzo. «Considerato – scrive il consigliere – che ad oggi l'Amministrazione Comunale non ha sottoposto né alla Commissione competente, né al Consiglio Comunale la relazione di cui infra prevista dalla Legge, si invita e diffida l'Amministrazione Comunale a predisporre urgentemente la relazione per porla all'esame degli Organi competenti entro il termine assegnato dalla Legge di Stabilità».

Entro il 31 dicembre 2016, il Comune di Messina dovrà, poi, inoltrare alla Corte dei Conti una relazione sull'attività del piano e sui risultati e risparmi ottenuti.

Nell’ottica del piano di razionalizzazione previsto dalla legge, che punta – come abbiamo visto – anche all’ aggregazione di società di servizi pubblici locali di rilevanza economica – entrerebbe in gioco la Multiservizi , sognata dal segretario/direttore generale di Palazzo Zanca, Antonio Le Donne. Dopo gli annunci iniziali sull’ambizioso progetto di accorpare sotto una unica sigla le società partecipate, creando vari comparti aziendali ed allo stesso riducendo il numero degli amministratori, è calato il silenzio. Risulta abbastanza utopistico pensare che ciò che non è stato fatto in tutti questi mesi possa essere realizzato i pochi giorni, quelli che rimangono prima della scadenza fissata dalla legge.

I CONTRATTI DI SERVIZIO ATM ED AMAM

Restando in tema di partecipate, è ancora in stand-by l’approvazione dei Contratti dei servizio con Atm ed Amam, che hanno già il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti ma sono fermi in commissione bilancio. Il caso gettonopoli ha un po’ distolto l’attenzione da questi due documenti, fondamentali per definire i rapporti tra il Comune e le sue due società strategiche, che gestiscono servizi essenziali quali trasporto pubblico ed erogazione dell’acqua. In entrambi i contratti, la giunta Accorinti ha dovuto apportare le modifiche sollecitate dai revisori dei conti, i quali – nel caso dell’Atm – l’hanno obbligata a conteggiare anche l’Iva e a rivedere la tabella riepilogativa delle economie previste per i trasferimenti nel periodo 2014-2013; mentre – nel caso Amam – ad eliminare dal contratto di servizio la parte relativa al Piano economico- finanziario della società, con la motivazione che il piano «non è di competenza del Consiglio Comunale e di conseguenza del Collegio dei revisori dei conti». Ricordiamo che il piano finanziario dell’Amam ha sollevato molti dubbi e perplessità, alla luce delle gravi criticità riscontrate dal Collegio sindacale dell’Azienda Meridionale Acque.

Sempre a proposito dei contratti di servizio, anche nell’ultimo comunicato inviato in redazione , l’assessore Signorino ha ribadito che «la redazione dei contratti di servizio è un inedito assoluto», auto-elogiando l’operato dell’amministrazione Accorinti. Tuttavia, si tratta – e non possiamo esimerci dal sottolinearlo – di un falso storico, perché un contratto di servizio con l’Atm era già stato approvato dalla giunta ai tempi del sindaco Buzzanca, esattamente il 12 giugno 2012 (vedi qui) e l’ultimo contratto Amam era stato predisposto a cavallo tra il 2012 ed il 2013 dal commissario Croce e dal suo pool di esperti. Il primo non ebbe il tempo di approdare in Consiglio comunale perché Buzzanca si dimise ed il contratto Amam, che costituiva il pilastro del piano di riequilibrio targato Croce, fu bocciato dall’Aula perché considerato illegittimo tanto dal Collegio dei revisori dei conti quanto dal Collegio di difesa, al quale i consiglieri avevano chiesto di esprimere parere per non incorrere in errori.

I contratti di servizio adottati dalla giunta non sono un inedito, lo saranno solo quando e se il Consiglio Comunale, organo che ha competenza in materia, lo esiterà con parere favorevole.

Danila La Torre

10 commenti

  1. Chi diceva che renatino non c’entrava nulla con i bilanci fasulli e che la colpa è solo di quellichec’eranoprima?
    Vedrete, vedrete,………….
    George

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  2. Chi diceva che renatino non c’entrava nulla con i bilanci fasulli e che la colpa è solo di quellichec’eranoprima?
    Vedrete, vedrete,………….
    George

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  3. L'Osservatore 22 Marzo 2015 18:06

    George, caro George ma a scrivere fesserie quanto ti pagano?Oppure lo fai gratis?

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  4. L'Osservatore 22 Marzo 2015 18:06

    George, caro George ma a scrivere fesserie quanto ti pagano?Oppure lo fai gratis?

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  5. La previsione definitiva del TITOLO 2 delle ENTRATE,sono i TRASFERIMENTI di Stato e Regione,nel Bilancio di Previsione 2014, ricordo a SANTALCO approvato dal Consiglio Comunale cui appartiene,è stata cifra elaborata dopo un ultimo accertamento di competenza del dicembre 2014,cioè alla fine dell’esercizio finanziario, pari a €46.361.497. Questa previsione è prudente rispetto al 2013 quando fu di €55.207.392, ma audace o astrologica, fate voi, rispetto alle entrate dei reali flussi di cassa del TITOLO 2, pari nel 2014 a €23.961.084 e nel 2013 a €29.938.439. Tutti sanno di TRASFERIMENTI in caduta libera, lo saranno ancora di più nel 2015, e dello stretto legame con la SPESA CORRENTE. SANTALCO in Consiglio TACQUE, oggi è meglio che TACCIA.

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  6. La previsione definitiva del TITOLO 2 delle ENTRATE,sono i TRASFERIMENTI di Stato e Regione,nel Bilancio di Previsione 2014, ricordo a SANTALCO approvato dal Consiglio Comunale cui appartiene,è stata cifra elaborata dopo un ultimo accertamento di competenza del dicembre 2014,cioè alla fine dell’esercizio finanziario, pari a €46.361.497. Questa previsione è prudente rispetto al 2013 quando fu di €55.207.392, ma audace o astrologica, fate voi, rispetto alle entrate dei reali flussi di cassa del TITOLO 2, pari nel 2014 a €23.961.084 e nel 2013 a €29.938.439. Tutti sanno di TRASFERIMENTI in caduta libera, lo saranno ancora di più nel 2015, e dello stretto legame con la SPESA CORRENTE. SANTALCO in Consiglio TACQUE, oggi è meglio che TACCIA.

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  7. Molto meno di quanto prendi tu per scrivere le tue.
    George

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  8. Molto meno di quanto prendi tu per scrivere le tue.
    George

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  9. u bivio porta sempri nto sdirrupuni se ha guidare
    è un autista incompetente.

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  10. u bivio porta sempri nto sdirrupuni se ha guidare
    è un autista incompetente.

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