Pronti, partenza, via: alle porte un nuovo esame di stato

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mercoledì 24 Settembre 2014 - 16:03

Prima pubblicazione di cronaca non scolastica per "Il giornale degli studenti". Sergio Inferrera, del Liceo Seguenza, spiega quali potrebbero essere i possibili cambiamenti per gli esami di stato

Prima pubblicazione non riguardante la cronaca scolastica per "Il giornale degli studenti". L'opinione ed il racconto sono accezioni soprattutto dei giovani, i quali, con gli occhi di chi scopre il mondo, sono forse il punto migliore da cui osservare il cambiamento. Sergio Inferrera, del Liceo Seguenza, ci racconta da studente le variazioni che potrebbero subire gli esami di stato.

Da poco tempo i ragazzi di ogni istituto superiore sono tornati sui banchi di scuola, alle prese con la solita routine scolastica che rimpiazza l’imprevedibilità delle vacanze estive. Oltre l’entusiasmo dei nuovi arrivati, nei corridoi dei plessi scolastici si respira l’ansia dei maturandi ignari, nella stragrande maggioranza, delle modalità con cui affronteranno quest’anno il temutissimo esame di maturità.

È di questi giorni, infatti, la notizia della modifica dell’esame da parte del ministro Giannini, conformemente ai principi della riforma Gelmini il cui primo banco di prova è la generazione del ’96. In attesa del decreto definitivo che a breve dovrebbe essere emanato dal MIUR, le voci di corridoio impazzano e le ipotesi si fanno sempre più papabili. Si tratterebbe di una revisione della prima prova, che si terrà il 17 Giugno 2015, che prevede l’eliminazione del tema di storia e letteratura, a vantaggio del saggio breve che assumerà invece un ruolo centrale all’interno dell’esame perché, a detta del ministro, “è un esercizio molto utile per capire la capacità di comprensione di un testo e la dote di sintesi". La seconda novità riguarderebbe le commissioni: niente più esterni, la commissione sarà composta dai professori degli studenti e da un presidente di garanzia, non necessariamente proveniente da fuori la provincia. Il tutto in un’ottica di risparmio per le casse statali ma a discapito dell’oggettività dell’esame stesso. La terza, e forse la più temuta, novità riguarderebbe la celeberrima tesina: “Chiuderei l’esperienza della tesina di fine anno, un atto compilativo che è diventato solo un fiore al bavero, una collanina graziosa. Gli studenti dovranno presentare un progetto che riguardi tutto l’anno trascorso: un lavoro più teorico per i licei e un prodotto finito per i tecnici.” , sostiene la Giannini. A detta del ministro l’esame deve perdere quell’aspetto di giudizio universale di cui si è vestito in questi anni e diventare sintesi di chiusura di un ciclo scolastico. Fatti i dovuti proclami, ora gli studenti aspettano risposte e certezze da parte del MIUR. Più di 435 mila maturandi nel limbo, ansiosi di certezze.

Sergio Inferrera

Liceo Seguenza

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