Provvy: nella foto dell’11 luglio 2013, la macchina bianca della ragazza?

Provvy: nella foto dell’11 luglio 2013, la macchina bianca della ragazza?

Veronica Crocitti - Francesca Stornante

Provvy: nella foto dell’11 luglio 2013, la macchina bianca della ragazza?

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lunedì 27 Gennaio 2014 - 18:20

Diverse immagini scattate dal novembre 2012 all'agosto 2013 riprendono la cabina elettrica dell'Enel accanto cui, lo scorso 23 gennaio, sono state ritrovati il corpo di Provvidenza Grassi e la sua Fiat 600 bianca. Nella foto dell'11 luglio, una macchia bianca tra la vegetazione. E non è l'unica stranezza.

“Possibile che nessuno si sia accorto di nulla?”. E’ la domanda che tutti si pongono dal 23 gennaio, il giorno in cui sotto il viadotto di Bordonaro furono ritrovati auto e corpo di Provvidenza Grassi. La Gallery, fornitaci da un ente i cui addetti hanno eseguito diversi sopralluogi, nelle zone limitrofe, raccoglie una serie di foto scattate in diversi periodi, dal novembre 2012 fino all'agosto 2013: testimonianze visive che potrebbero risultare decisive nelle indagini sul caso Provvy.

In particolare, la foto con data 11 luglio 2013 mostra una macchia bianca, esattamente a fianco della cabina elettrica dell’Enel, che potrebbe presumibilmente coincidere con la Fiat 600 di Provvy. La posizione è la stessa e le date coincidono, considerando che la ragazza è sparita esattamente la notte prima.

Altro dettaglio da analizzare riguarda anche la ripitturazione della cabina Enel in questione. Secondo quanto testimoniato dalle immagini, essa è avvenuta mesi prima del luglio 2013 e non successivamente come è stato finora sostenuto.

Come si può vedere nelle foto infatti, nel novembre 2012 la struttura era di colore bianco ma già nel gennaio 2013, e nelle foto scattate successivamente fino ad agosto, si può chiaramente vedere che è stata ritinteggiata di colore rosso. Un intervento effettuato quindi prima del presunto incidente.

Della cabina molto si è discusso perché i tanti che sono intervenuti sul posto, dopo il ritrovamento, hanno notato che la verniciatura della struttura sembrava recente. In realtà gli investigatori hanno verificato quasi immediatamente che l'intervento di manutenzione era stato effettuato precedentemente. L'altro dettaglio che ha molto fatto parlare riguarda il guard rail incriminato. Alcune immagini fatte circolare e risalenti a pochi giorno dopo l'incidente mostrerebbero la barriera intatta. In realtà, e anche questo gli investigatori lo hanno spiegato bene e subito, nel tratto subito fuori la galleria il guard rail è talmente basso che l'auto della ragazza, passandoci sopra, ha lasciato segni minimi. Quel che è meno chiaro, invece, è come mai neppure successivamente, quando furono collocati cartelli e birilli per i danni di un diverso e successivo incidente, gli addetti non si siano accorti dell'auto che giaceva sotto il viadotto, e da lì ben visibile, guardando sotto. E' per questo che il magistrato titolare ha avvisato i vertici del Cas dal 2010 ad oggi. La barriera protettiva in quel tratto è inadeguata ed avrebbero dovuto essere collocate le protezioni di tipo più moderne, come i new jersey.

Sarà comunque l’inchiesta del PM Diego Capece Minutolo a chiarire tutti i punti oscuri di questa vicenda. Domani il magistrato conferirà gli incarichi per l’autopsia e la perizia sul veicolo.

Veronica Crocitti – Francesca Stornante

11 commenti

  1. Se l’auto fosse precipitata prima della tinteggiatura, gli operai se ne sarebbero sicuramente accorti. Immagino, infatti, che sia stato allestito un ponteggio per i lavori ed è evidente che dall’alto sarebbe stato facile individuare la vettura. In ogni caso, ritengo che le ricerche siano state effettuate con molta superficialità. Il tratto di autostrada percorso dalla ragazza doveva essere battuto palmo a palmo, peraltro non erano centinaia di chilometri. Sulla presenza di altre carcasse d’auto nella zona, è meglio soprassedere. Ormai le auto rubate non vengono più cercate. Neanche laddove si sa che vengono smontate, come il caso di specie dimostra.

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  2. E se chi se ne è accorto ha messo in pratica il detto, tutto messinese:” ‘A facemmuni i c…i nostri”?
    George

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  3. COMPLIMENTI per le foto, uno scoop di TempoStretto utile agli investigatori, ma ne avremmo fatto molto molto molto.. volentieri a meno. Un pensiero affettuoso a PROVVY.

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  4. Il primo (idiota) che mette in mezzo Accorinti e la sua giunta vince un peluche

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  5. Quel bianco non è la 600 che era in posizione diversa e totalmente nascosta sia dall’edificio che dalla vegetazione

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  6. chi dovrebbe tirare in ballo accorinti & co e per cosa? mostra un po di rispetto per una povera ragazza, il tuo sindaco difendilo altrove!

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  7. Porta un po’ di rispetto xxxxxxxxxxxxx

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  8. antoninofrancesco 28 Gennaio 2014 17:41

    E come mai i giornalisti scattano le foto x servizi giornalistici e non vanno a fondo. Secondo me col senno di poi è facile dare giudizi, e poi nemmeno i vigili del fuco si sono accorti di nulla l anno scorso ad agosto è scoppiato un incendio e venuti i vigili a spegnere l incendio e sono dovuti passare nel tratto di strada messo sotto sequestro. Cosi come oggi ho letto delle celle del cellulare come mai se ne parla solo ora? Forse perché siamo al sud

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  9. antoninofrancesco 28 Gennaio 2014 17:47

    Vorrei anche dire nella zona messa sottosequestro ci sono diverse carcasse di macchine ora le forze dell’ordine nn dovrebbero accertarsi di chi sono invece di fare come le tre scimmiette Non vedo non sento e non parlo

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  10. x aontoniofrancesco: forse non sei a conoscenza che esistono giornalisti-fotografi? strano! le indagini le fanno i pm ( non i giornalisti)” aiutati” anche da foto e testimonianze varie! di tutte le altre novità dovresti chiedere a chi di dovere….

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  11. come al solito quando si vedono delle carcasse si pensa subito a qualche auto rubata,e lì le forze dell’ordine passano sempre,o qualcuno l’ha vista e si è fatto i c…. suoi

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