Gli studenti Unime simulano confronto con la Corte europea dei diritti umani

Gli studenti Unime simulano confronto con la Corte europea dei diritti umani

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mercoledì 02 Maggio 2018 - 07:27

Sottoposto ai corsisti un caso italiano pendente dinanzi ai giudici di Strasburgo. Gli studenti, suddivisi per gruppi, predispongono tanto il ricorso individuale (avvalendosi dell’apposita modulistica ufficialmente richiesta) quanto l’atto di difesa dello Stato resistente, quanto infine la sentenza conclusiva del giudizio

Una simulazione di processo dinanzi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo. L'hanno fatta gli studenti degli ultimi anni del Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza, nell’ambito del corso di Diritto costituzionale II della prof.ssa Giusi Sorrenti.

L’attività, avviata a partire dall’anno accademico 2015/2016, consiste nella sottoposizione ai corsisti di un caso italiano effettivamente, o potenzialmente, pendente dinanzi ai giudici di Strasburgo e coinvolge attivamente gli studenti, che, suddivisi per gruppi, predispongono tanto il ricorso individuale (avvalendosi dell’apposita modulistica ufficialmente richiesta) quanto l’atto di difesa dello Stato resistente, quanto infine la sentenza conclusiva del giudizio.

Di anno in anno, l’iniziativa è concepita, in un contesto giuridico-costituzionale profondamente mutato anche per la notevole incidenza delle Corti extraordinamentali, come ideale prosecuzione e completamento di un percorso formativo che propone agli studenti di Diritto costituzionale di I anno – secondo un progetto avviato dal prof. Martines e costantemente coltivato dai titolari degli insegnamenti di Diritto costituzionale – la realizzazione di una simulazione di giudizio di legittimità costituzionale dinanzi alla Consulta. La simulazione rappresenta, inoltre, al momento un unicum nel quadro accademico nazionale, in quanto non consta che siano state intraprese esperienze didattiche simili presso altre Università.

Collegati ad ogni edizione, anche, due seminari propedeutici alla simulazione: l’uno sui profili sostanziali del caso da decidere (quest’anno riguardante la vicenda Cappato), con l’intervento di esperti di settore, l’altro sui profili processuali dei giudizi e sulle tecniche argomentativo-interpretative de giudici europei, con l’intervento di un giurista della Corte di Strasburgo. L’esperienza formativa si è contraddistinta per uno spiccato carattere di interdisciplinarietà, poiché, potendo le pronunce della Corte Europea dei diritti dell’uomo incidere su qualsiasi settore della disciplina giuridica nazionale, gli studenti sono stati di volta in volta impegnati a misurarsi con ricorsi connessi, il più delle volte, a profili settoriali diversi; in tal modo hanno potuto mettere a frutto l’intero bagaglio formativo acquisito durante il Corso di Laurea.

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