Al via al Palacultura "1860-1960 – La storia della fotografia a Messina"

Al via al Palacultura “1860-1960 – La storia della fotografia a Messina”

Al via al Palacultura “1860-1960 – La storia della fotografia a Messina”

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domenica 13 Luglio 2014 - 09:11

Un secolo di storia raccontato attraverso le fotografie. Al Palacultura è stata inaugarata la mostra che mette in esposizione le apparecchiature fotografiche appartenute a più noti fotoreporter peloritani, ingranditori, lanterne magiche, foto, locandine e attrezzature d’epoca. Previsti percorsi didattici per studenti e turisti.

Ha preso il via la mostra 1860-1960 – La storia della fotografia a Messina”. L’evento è stato organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Messina con il patrocinio della Soprintendenza ai Beni Culturali e la compartecipazione dell’associazione Comunicarte. Erano presenti tra gli altri il sindaco di Messina Renato Accorinti, l’assessore comunale alla Cultura Tonino Perna, l’esponente della commissione Cultura Nina Lo Presti, il consigliere comunale Daniele Zuccarello, lo storico Franz Riccobono, e il presidente e il vicepresidente dell’associazione Comunicarte, Gianluca Rossellini e Roberto Pintaldi, il dirigente della Soprintendenza Melina Prestipino, e i pittori Paolo Giacobbe in arte Jacob e Sebastiano Cavallaro che hanno messo in mostra alcune delle loro splendide opere su Messina. La mostra è stata inaugurata con il taglio del nastro del presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia. Le apparecchiature saranno esposte da 12 luglio al 31 agosto, sette giorni sette, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 all’interno del Foyer del Palacultura. Si tratta di una mostra storica di elevato livello artistico e culturale con macchine fotografiche appartenute a più noti maestri fotografi peloritani e italiani. In vetrina quasi 200 apparecchiature di ogni dimensione, oltre ingranditori verticali ed orizzontali, lanterne magiche, locandine pubblicitarie e foto relative alla città di Messina e tutto l’occorrente per lo sviluppo e la stampa.

Saranno presenti inoltre, vintage prints originali d'epoca, tra cui dagherrotipi, calotipi su carta salata, stampe all'albumina, al bromuro, al carbone e attrezzature d’epoca. Previsti itinerari per turisti con un laboratorio fotografico e una stanza per farsi fotografare con l’ apparecchiatura fotografica che immortalò Garibaldi.

L’obiettivo è quello di far conoscere alla maggior parte dei siciliani e ai turisti le testimonianze religiose, artistiche, commerciali e storiche di Messina e della sua provincia attraverso le foto e le macchine fotografiche del periodo dal 1860 al 1960, trovando anche punti di vista che diventino nuova linfa vitale nel dibattito culturale. Saranno anche proposti agli istituti scolastici e alle Università visite guidate con percorsi didattici. Il progetto, vuole quindi ripercorrere attraverso i momenti storici rappresentati nelle foto e nelle locandine i segni sociali e di costume avvenuti a Messina nel periodo oggetto della mostra. In questo modo, si tenterà di carpire le influenze e i processi che hanno portato alla realtà di oggi e mostrare l’intima connessione tra la dimensione culturale e quella dell’agire sociale.

Il focus centrale della mostra è infatti, quello di sviluppare itinerari culturali, valorizzando un’identità comune che sta per andare smarrita. L’analisi e lo studio delle diverse macchine fotografiche, rappresenta poi una possibilità unica per lo studio della storia della fotografia fino ai giorni nostri.

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