Si laurea ad 85 anni e promette: “Prossimo obiettivo la magistrale”

Si laurea ad 85 anni e promette: “Prossimo obiettivo la magistrale”

Emma De Maria

Si laurea ad 85 anni e promette: “Prossimo obiettivo la magistrale”

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martedì 16 Luglio 2013 - 14:39

Ottantacinque anni, avvocato civilista in pensione da cinque, padre di tre figli e nonno di otto nipoti, Carmelo Puglisi è stato protagonista di un esame denso di emozioni e ricordi, destinato ad entrare negli annali dell’Ateneo peloritano.Una sessione di laurea inedita al termine della quale il giurista, originario di Sant’Alessio Siculo dove ancora oggi risiede, ha conseguito il titolo di dottore in Storia con votazione finale di 105/110

Dicono che di fronte ad una grande emozione le gambe inizino a tremare e la voce tenda ad incrinarsi. Le mie gambe invece sono salde, ma solo perché sono seduto. Adesso non mi rimane che concentrarmi sulla voce, sperando che non mi giochi un brutto scherzo”. Con questa premessa l’avvocato Carmelo Puglisi, superando la visibile emozione, ha brillantemente discusso, questa mattina presso l’Aula Magna del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’ex facoltà di Lettere e Filosofia, la tesi di laurea “Agli albori dell’identità europea: Romani e Barbari nella Germania di Tacito”. Una sessione di laurea inedita al termine della quale il giurista, originario di Sant’Alessio Siculo dove ancora oggi risiede, ha conseguito il titolo di dottore in Storia con votazione finale di 105/110, il massimo punteggio previsto dal regolamento del corso di laurea triennale. Ottantacinque anni, avvocato civilista in pensione da cinque, padre di tre figli e nonno di otto nipoti, Carmelo Puglisi è stato protagonista di un esame denso di emozioni e ricordi, destinato ad entrare negli annali dell’Ateneo peloritano. Numeri certamente non convenzionali, che hanno trasformato questo distinto professionista, amante dei viaggi via mare e con una straordinaria passione per la conoscenza e la storia del territorio cittadino, nel laureato più longevo dell’Ateneo messinese. Il diretto interessato, che non si aspettava un clamore così grande intorno alla sua laurea, quasi incredulo e visibilmente emozionato, al termine dei festeggiamenti, si è concesso ai giornalisti: “Non credevo di fare nulla di eccezionale – ha spiegato sorridendo – oggi in aula c’erano i miei figli ed i miei nipoti. Spero che questa giornata possa essere di esempio, soprattutto per i più piccoli tra loro perché non bisogna mai smettere di emozionarsi”. Il secondo laureato più longevo d’Italia, battuto sul filo di lana da Anna Valanzuolo, ottantaseienne laureatasi nei giorni scorsi presso la Federico II di Napoli, spiega poi il segreto del suo elisir di lunga vita: “Il mio motto è sempre stato “mens sana in corpore sano”. Non è mai troppo tardi e se si vuole vivere a pieno la vita – ha aggiunto – non bisogna abbandonare esercizio fisico ed impegno mentale: ed io – ha poi assicurato – non l’ho mai fatto”. Il longevo professionista, che aveva già conseguito nel 1961 presso l’Ateneo peloritano una prima laurea in Giurisprudenza, conferma così il suo fortissimo legame con l‘Ateneo dello Stretto: “Ho scelto Messina tra tutte le realtà accademiche siciliane – ha spiegato il neolaureato – perché più organizzata ed accogliente e perché dotata di una delle biblioteche più belle del mondo e di un corpo docente di alto profilo”. A presenziare all’evento il prorettore Giovanni Cupaiuolo che, intervenendo in rappresentanza del Rettore Pietro Navarra, ha ricordato : “Formazione continua e desiderio di conoscenza rappresentano la vera essenza di un amore per lo studio, che non deve esaurirsi con il conseguimento di un titolo accademico – ha spiegato il coordinatore del collegio dei prorettori – la cultura non ha età e l’evento di oggi ne è la dimostrazione tangibile”. Cupaiuolo omaggia poi il neolaureato con una copia del libro di Michelangelo Vizzini e lo investe del ruolo di testimonial dell’Ateneo: “Un amore così grande – ha aggiunto – è la migliore garanzia per il nostro Ateneo”. Le parole della professoressa Rosa Santoro, docente di Letteratura storiografica latina, tracciano così il profilo del laureato da record: “Rimasi piacevolmente colpita dalla sua determinazione – ha ricordato la docente – e dal suo desiderio di affrontare, attraverso l’analisi della presenza romana nella Germania di Tacito, quegli aspetti di grande attualità legati ai processi di integrazione e formazione culturale dell’identità europea”. Lasciando l’Aula Magna l’avvocato Puglisi pensa già al futuro, in quell’ambiente e tra quei corridoi lui tornerà presto: “Ci vediamo tra due anni. Prossimo obiettivo la laurea magistrale”.

Emma De Maria

2 commenti

  1. Ad maiora!

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  2. e quindi??l’università di Messina è una delle ultime in italia e non solo, pensino a migliorare piuttosto, specialmente per i giovani

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