Scout Messina 4°, sessantacinque anni e non sentirli: l'anniversario. LE FOTO

Scout Messina 4°, sessantacinque anni e non sentirli: l’anniversario. LE FOTO

Scout Messina 4°, sessantacinque anni e non sentirli: l’anniversario. LE FOTO

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mercoledì 23 Maggio 2018 - 09:35

Una due giorni di eventi dedicata allo storico gruppo del scout Agesci Don Orione Messina quarto.

Sessantacinque anni e non sentirli. Una due giorni evento per festeggiare il 65° anniversario del gruppo scout Agesci Messina 4 all'insegna dell'allegria e dello stare bene insieme che ha caratterizzato sin dal 1953, anno della fondazione, la vita e la crescita formativa di intere generazioni di adolescenti, sempre nel più puro spirito del motto “Estote parati” (sempre pronti). Centinaia di partecipanti, una festa per la famiglia scout ma soprattutto per le famiglie, alcune giunte da tutta Italia che hanno rivissuto momenti di nostalgia durante il nutrito programma organizzato dalla comunità capi “ del 4° ” con sede all'Istituto Don Orione sul viale San Martino, nella chiesa della Consolata. Tutti con al collo “l'inossidabile” fazzolettone giallo/verde, sempre difeso dall'ex capo reparto Nicola Di Bartolo, vecchi e nuovi scout, lupetti e lupette, esploratori e guide, rover e scolte, assistenti spirituali, ex capi. Tutti a ricordare e rivivere delle vere e proprie avventure vissute negli anni della bella gioventù. Mancava qualcuno purtroppo… che con tristezza e commozione è stato ricordato, ma che sicuramente, ci piace pensare, starà aspettando mentre accende il fuoco di bivacco, i fratelli scout e le sorelle guide per ritrovarsi insieme di nuovo a rinnovare la “Promessa”, non prima di aver cantato “Signor tra le tende schierati” dopo una giornata di sane, indimenticabili e meravigliose emozioni. Chi non ha vissuto lo scoutismo non può capire appieno cosa significa questo movimento fondato dal londinese sir Robert Baden-Powell of Gilwell nel lontano 1907, essere scout, sostiene qualcuno, è un privilegio, uno stile di vita. E' sicuramente “Lasciare il mondo meglio di come lo si è trovato. E' certamente togliere il prefisso IM dalla parola IM – POSSIBILE, rendendo tutto: POSSIBILE.

E' uno stile di vita, fatto di lealtà e di fratellanza, è il riferimento al proprio onore, la promessa di fare del proprio meglio, l'impegno verso Dio, verso il proprio Paese, verso gli altri (e la propria famiglia). E' l'osservanza della Legge scout.

E' porre il proprio onore nel meritare fiducia,

è essere leali, è essere utili e aiutare gli altri, è essere amici di tutti e fratelli, di ogni altra Guida e Scout, è essere cortesi, è amare e rispettare la natura, è saper obbedire, è sorridere e cantare anche nelle difficoltà, è essere laboriosi ed economi, è essere puri di pensieri, parole ed azioni.

Parametri che possono sembrare oggi giorno un po' desueti ed incomprensibili per chi si è catapultato nello stile forse troppo global della vita quotidiana, mondana. Ma è uno stile di vita che sta tornado come una sorta di “bene rifugio” per le famiglie e per i genitori che vivono nell'ansia dei figli che escono di casa non sapendo dove vanno, con chi sono e cosa fanno. Sanno invece che dentro la “tana o la sede” i loro ragazzi sono amati e curati, aiutati a crescere con alti valori e dove la parole come bullismo ed emarginazione non esistono. Vengono lasciate fuori dalla porta. E infatti anche su questo si è dibattuto durante l'incontro sul tema “ Il cuore al passato lo sguardo al futuro”, nell'ambito delle celebrazioni dell'anniversario, promosso dal capogruppo Daniele Di Bartolo e dal “semper scout” Gigi Mondello, nel quale sono stati invitati i capi scout di Zona, ma anche dei formatori ed degli educatori, così come pure il MASCI ( Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani ) ed il CNGEI ( Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani), ed anche l'Assoraider (Associazione Italiana di Scoutismo Raider) e gli Scout d'Europa (Associazione Italiana Guide e Scouts d’Europa Cattolici), ognuno per dare un fattivo apporto di testimonianza.

Ricordare e menzionare i nomi di tutti coloro, interni ed esterni al gruppo scout Messina 4° che hanno contribuito per la buona riuscita dell'anniversario sarebbe difficile. Non ce ne vogliano gli interessati (sic).

Da sempre all'Istituto Don Orione nonostante negli anni ci siano stati tre cambi di locazione della sede (attualmente e si spera in via definitiva si trovano dove c'era un tempo la sala del cineforum Orione), la comunità capi è stata indubbiamente capace riuscendo nel segno del ricambio generazionale, ad avere continuativamente uno staff all'altezza della situazione. Sempre pronti, proprio come recita il loro motto a seguire i ragazzi di tutte le età invogliandoli con le vacanze di branco, i campi estivi, pernottamenti, uscite, route, campi nazionali, internazionali, jamboree e coinvolgendoli anche in nobili attività collaterali, come ad esempio i Foulards Blancs de Lourdes (La Comunità Scout italiana Foulard bianchi accoglie coloro che si riconoscono nella fraternità internazionale delle guide e degli scout e scelgono di impegnare la loro vita nel servizio agli ammalati). A “fidelizzare” la voglia di continuità restando poi a disposizione del gruppo e molti iscrivendo a loro volta anche i propri figli, credendo fermamente in un “metodo scout” tutt'ora valido.

La stessa sera è stato acceso un fuoco di bivacco dove ad allietare ala serata ci hanno pensato i rover e le scolte del gruppo, dove è stato realizzato anche uno spettacolo-cantastorie promosso da Filippo Cavallaro ed una salsicciata a cura del “mitico maestro dei fornelli” Gianni Calabrò. L'indomani dopo la consueta messa, l'alzabandiera da campo con una costruzione tipica su pali, curata dallo storico logista del gruppo Aldo Finanze, quindi poi le promesse dei novizi con la consegna del fazzolettone e dei distintivi, la firma della carta di Clan e la distribuzione di un portachiavi commemorativo. Inoltre, da non dimenticare che per l'occasione è stata stampata una nuova edizione dell'Uncino, la memorabile rivista “house organ” del gruppo scout Messina 4°, realizzata per l'occasione dai lupetti del branco Waingunga, e magistralmente coordinata dalla Capo branco, la Bagheera Gaia Longhitano. Dopo il pranzo conviviale tenutosi nel refettorio della struttura, come dire: giusto per digerire, vecchi e nuovi scout si sono cimentati in un torneo di scout-ball (un gioco che assomiglia al po' rugby, ma senza contatto fisico, dove per fermare l'avversario bisogna “scalparlo dal fazzolettone posto dietro la schiena”), con una vivace finalissima tra la antologica squadra dei “Cefalepa” contro quella degli attuali esploratori e rover, che ha visto questi ultimi vittoriosi (per 8 mete a 6, ndr) nel segno della continuità…

Una volta si andava in pensione compiuti 65 anni di età, ma per gli scout del Messina 4° la quiescenza non esiste. Tutti invitati dunque per i prossimi anniversari.

Semel scout, sempre scout – Scout una volta, scout per sempre.

Leonardo Romeo

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