Modificato il decreto legge per il fondo di rotazione. Garofalo chiede alla Corte dei Conti che Messina possa accedervi

Modificato il decreto legge per il fondo di rotazione. Garofalo chiede alla Corte dei Conti che Messina possa accedervi

Modificato il decreto legge per il fondo di rotazione. Garofalo chiede alla Corte dei Conti che Messina possa accedervi

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giovedì 08 Novembre 2012 - 09:28

Martedì prossimo il voto finale alla Camera. “E’ la strada per scongiurare il dissesto del Comune di Messina – afferma il deputato -. E’ necessario che la Corte dei Conti consenta al Comune di utilizzare la risorsa del fondo di rotazione”

Il deputato Vincenzo Garofalo risponde all’appello lanciato dai consiglieri comunali questa mattina nel corso della conferenza stampa svoltasi nell’aula consiliare di Palazzo Zanca.

Garofalo non ci sta ad essere additato tra i parlamentari che “volano via a Roma e dimenticano il territorio” come dichiarato dal consigliere Felice Calabrò.

“L’appello lanciato oggi dai consiglieri comunali non fa che rafforzare un’azione che a Roma già da tempo è stata intrapresa.- sottolinea il deputato -. La Commissione bilancio della Camera, infatti, – continua – su sollecitazione di vari parlamentari che hanno posto in evidenza il rischio che molti comuni italiani fossero tagliati fuori dalla possibilità di beneficiare del Fondo di rotazione, ha modificato il testo originario del decreto legge 174 del 10 ottobre 2012 consentendo, di fatto, anche al Comune di Messina di rientrare a pieno titolo tra i Comuni che possono accedere al fondo. Oggi la Camera approverà il testo così modificato con il voto di fiducia a partire dalle ore 11. Per martedì prossimo è atteso il voto finale. Questo è il primo passo – evidenzia Garofalo – per evitare il dissesto finanziario della nostra città”.

L’idea di accedere al fondo di rotazione previsto dal DL 174 del 10 ottobre 2012 come strumento per evitare il dissesto finanziario del Comune di Messina, infatti, è da subito apparsa come una grande ancora di salvezza alla quale è sembrato tuttavia non potersi aggrappare in quanto i presupposti originariamente indicati dalla norma non erano rispettati dalla nostra città, condannata dunque, qualora il testo originario fosse rimasto invariato, a restare fuori dai giochi.

“Sciolto il nodo relativo al testo del DL – continua Garofalo – , la partita importante si gioca adesso con la Corte dei Conti. E’ necessario a questo punto, come ben sottolineato oggi dai consiglieri comunali, che la sezione siciliana della Corte consenta al Comune di utilizzare questa risorsa. Già lunedì scorso sono stato al Comune dal Commissario Luigi Croce per discutere con lui della necessità di scongiurare il rischio dissesto che metterebbe in ginocchio la città. Sono certo che Croce, coadiuvato dal ragioniere generale Coglitore, saprà affrontare questo momento difficile consapevole che al suo fianco ci siamo tutti noi”.

Un commento

  1. Dottore Garofalo, ma ci tiene così tanto a salvare i consiglieri e tutti gli amministratori del comune di Messina? Con questo decreto non si risolvono le incompiute, e quel che è peggio continueranno ad esserci i dirigenti, il ragioniere generale, i consiglieri e tutti quelli che in questi anni non hanno fatto niente per scongiurare questa situazione. E’ così difficile capire che questo fondo lenirà il dolore, ma non curerà la malattia? perchè dobbiamo continuare a pagare per avere una classe dirigente e politica indegna di tale definizione? BEN VENGA IL DISSESTO……

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