I Consiglieri al Pinelli: "Messaggio ricevuto. Ora lavoriamo insieme al regolamento"

I Consiglieri al Pinelli: “Messaggio ricevuto. Ora lavoriamo insieme al regolamento”

Rosaria Brancato

I Consiglieri al Pinelli: “Messaggio ricevuto. Ora lavoriamo insieme al regolamento”

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mercoledì 04 Settembre 2013 - 13:52

"Messaggio ricevuto. Adesso lavoriamo insieme al regolamento sui beni comuni", così i consiglieri comunali di centro-destra e centro-sinistra dopo le polemiche sull'occupazione della Casa del portuale invitando giunta e colleghi di Cambiamo Messina dal basso a presentare una proposta di delibera. Presenti alla conferenza stampa anche gli esponenti del Teatro Pinelli. ALL'INTERNO LA GALLERY DI MARTHA MICALI

“Abbiamo recepito il messaggio. L’esigenza di valorizzare spazi di aggregazione e spazi culturali è condivisa. Abbiamo un’occasione straordinaria, un’amministrazione che ha “più orecchio” per ascoltare rispetto al passato, quindi presentate un regolamento sui Beni comuni e lo sosterremo, lo faremo nostro”. E’ Piero Adamo a sintetizzare il senso della conferenza stampa congiunta dei consiglieri comunali di centro-destra e centro-sinistra (Pd, Pdl, Udc, Dr, Megafono) e che si è tenuta oggi dopo le polemiche scaturite in X Commissione in merito all’occupazione dell’ex Casa del portuale. Nell’Aula del Consiglio comunale, dove si è svolta la conferenza stampa, erano presenti gli esponenti del Teatro Pinelli che hanno dato vita ad un flash mob silenzioso, imbavagliati e con cartelli di protesta “sogno non autorizzato”, “colpevole di aver alzato la testa”, “reato Accorinti”, “divieto di Blu”.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti i consiglieri di centro-destra e centro sinistra hanno sottolineato lo spirito di collaborazione con tutte le parti e la volontà di non accendere alcuno scontro ma avviare un confronto sulla regolamentazione dei beni comuni. Da qui l’invito, da parte dei consiglieri ai colleghi di Cambiamo Messina dal basso, agli occupanti dell’ex Casa del portuale a presentare proposte di regolamento e di utilizzo degli spazi.

“Abbiamo voluto quest’incontro nell’ottica di uno spirito di collaborazione che speriamo sia compreso- ha detto Franco Mondello, Udc- Il consiglio comunale si adopererà per varare un regolamento ed il mio invito alla giunta Accorinti è affinchè predisponga una delibera. La Casa del Portuale, come accertato nel 2008, è un bene di proprietà comunale. Era detenuto dall’Ente porto, ma in seguito ad accertamenti fatti dall’ex amministrazione è risultato tra i beni disponibili al Comune”. Mondello, nella qualità di ex assessore al Patrimonio e vicesindaco ha illustrato i dettagli della delibera dell’agosto 2008 dalla quale è poi scaturito il Piano di dismissione dei beni e che comprende anche la Casa del portuale “Il piano c’è, spetta all’amministrazione regolamentarlo, noi siamo a disposizione per qualsiasi collaborazione”.

Tutti i gruppi presenti hanno puntato a stemperare i toni sulla vicenda, invitando ad un confronto sulle proposte. Sia l’assessore Ialacqua che Accorinti oggi hanno dichiarato di stare lavorando ad una bozza di delibera che riguarda l’utilizzo dei beni comuni.

“Siamo contenti che gli occupanti della Casa del portuale siano qui- ha dichiarato Paolo David- Non siamo contrari ai writers. Chiediamo solo che sia l’amministrazione a dotarsi di un programma che riguarda i beni comuni e dia gli spazi adeguati”. Stessa posizione per Mario Rizzo, Udc: “Vogliamo ascoltarvi, perché il confronto arricchisce. In qualsiasi ruolo ognuno di noi può dare un contributo”.

A puntare il dito sull’occupazione è stato Giuseppe Trischitta: “Non c’è differenza tra chi occupa un alloggio popolare e poi viene sgomberato e chi occupa la Casa del portuale, la legge deve essere uguale per tutti. Avrei preferito che occupaste zone altrettanto degradate come alcune a Santa Lucia sopra Contesse. L’abbandono e il degrado ci sono anche in periferia”.

Molti dei consiglieri presenti sono stati ex esponenti delle giunte delle amministrazioni o hanno ricoperto vari ruoli e sanno bene che fino all’occupazione dell’ex Teatro in Fiera e poi dell’ex Casa del portuale di questi beni non fregava niente a nessuno, ma adesso, proprio attraverso questa battaglia del Pinelli è arrivato il momento di invertire la rotta.

“Non è uno scontro generazionale- ha detto Piero Adamo- l’esigenza di spazi culturali è condivisa e proprio adesso che c’è un’amministrazione in grado di ascoltare queste segnalazioni abbiamo un’occasione da non perdere. Negli anni scorsi con alcune associazioni, come la Zda ci siamo battuti per il recupero di alcune aree, adesso il nostro invito, è fate un regolamento e noi lo faremo nostro. Al di fuori degli spazi individuati però dovranno essere rispettate le regole, altrimenti se qualcuno troverà il catasto o il comune di un colore troppo triste potrebbe decidere di dipingerlo. Invece la street art è un’arte e va difesa”.

Negli anni scorsi sia ZDA che Fare verde, hanno promosso una lunga serie di iniziative per la tutela e la valorizzazione del territorio, dalla pulizia delle spiagge e delle coste anche in inverno all’occupazione dell’inceneritore di San Raineri, alle mostre, alle visite guidate nella zona falcata destinate a quanti volessero riscoprire la parte artistica di un’area dimenticata da tutti, amministrazioni comprese.

“Vi ho detto grazie già quando avete occupato il teatro in Fiera e ve lo dico oggi per la seconda volta- ha concluso Daniela Faranda, Pdl- L’occupazione è uno strumento per accendere i riflettori, l’abbiamo usato anche noi, ma deve avere un inizio ed una fine. Faccio politica da quando avevo 16 anni e so quanto è importante questo strumento. Ma la legalità non è un patrimonio di una sola parte, così come la cultura che non ha un colore politico. La X Commissione non è contro nessuno, il bene comune crea valore e occupazione e per questo vi ringrazio, per aver acceso i riflettori. Adesso lavoriamo insieme ad un regolamento, senza scontri e senza pensare che la legalità o la cultura sia solo di qualcuno e non di tutti”.

Rosaria Brancato

LA GALLERY DI MARTHA MICALI

4 commenti

  1. mumble mumble…

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  2. MessineseAttento 4 Settembre 2013 16:42

    Trischitta ha perso un’altra occasione per tacere.
    Consiglierei a questo consigliere comunale di viaggiare un pò, di aprire la sua mente, di attingere a contenitori culturali che non siano sempre e solo la gazzetta dello sport.
    Credo che nessun cittadino con un minimo di intelligenza voglia pagare qualcuno il cui compito non è altro che quello di fare polemiche sterili, che si concludono, puntualmente, in una bolla d’aria.
    Si chieda, l’esimio Trischitta, di chi è la responsabilità delle periferie devastate, tenute volutamente in una situazione di totale disaggio. Quelle stesse periferie che vengono usate sempre in modo populista, all’occorenza, per poi riporle nel cassetto del dimenticatoio.
    L’unica cosa che accomuna coloro che per disperazione occupano una casa ed i ragazzi del Pinelli, caro Trischitta, è l’aver subito la politica fallimentare che ha devastato il tessuto sociale in ogni sua parte.
    Quella stessa politica di cui lei fa parte di diversi anni.

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  3. Nicolò D'Agostino 4 Settembre 2013 16:54

    Ma che confusione culturale che c’è in questo Consiglio Comunale. Paragonare un’azione sociale e culturale ad un’occupazione abusiva di una casa comunale è paranoico. L’azione di questi ragazzi è Sociale ed Alternativa… Sono musicisti, pittori, scultori, attori… sono artisti è l’artista è l’anima della collettività. LE LORO MANIFESTAZIONI SONO APERTE A TUTTA LA CITTADINANZA. Va rispettata e guidata. “I giovani profetizzano ed i vecchi sognano” (Padre Marcellino Pane, durante un’omelia). Voi siete dei vecchi che non sanno neanche sognare. Questi ragazzi sono invece i profeti del nostro tempo ed è necessario guidarli per non farli andare alla deriva. Questa è la Vostra responsabilità… ne sarete all’altezza ?!? “Ai posteri l’ardua sentenza”.

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  4. Intanto si cominci a cancellare il nome Pinelli, poi i consiglieri tutti pensino seriamente a dimettersi se non sono in condizione di fare predisporre ai dirigenti ed agli impiegati comunali un regolamento per l’assegnazione e l’uso di quelli che chiamano i “beni comuni”, invece di rivolgersi agli occupanti per redigere una convenzione.
    E’ di ieri la notizia della lotta con cui i questurini si sono riappropriate di un bene comune che stava per essere occupato da due ventenni per farne il loro nido d’amore.
    L’amore normale è forse meno importante della libertà assoluta, quindi senza regole, di esprimere l’arte in ogni sua espressione.
    Perchè il comune non si preoccupa di dare un “bene comune” ai vecchietti che giocano a carte in piazza Muricello oppure in piazza Castrovo? Soltanto perchè sono vecchietti? Oppure perchè non mettono una targa sulla tavola con l’intestazione a Feltrinelli, grande eroe di questi giovani comunisti?
    Ma i genitori di questi giovani cosa pensano?

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