Si infiamma la vertenza, i lavoratori esclusi pronti ad andare in Procura. Chiesto l'intervento del Prefetto

Si infiamma la vertenza, i lavoratori esclusi pronti ad andare in Procura. Chiesto l’intervento del Prefetto

Si infiamma la vertenza, i lavoratori esclusi pronti ad andare in Procura. Chiesto l’intervento del Prefetto

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mercoledì 02 Dicembre 2015 - 00:22

La Fp Cgil annuncia che i lavoratori rimasti fuori dalle assunzioni della clinica Cot sono pronti ad andare in Procura dopo anni di una vertenza lunghissima ed estenuante. La Cisl Fp chiede invece al Prefetto di convocare un tavolo con tutti gli attori della vicenda per definire un percorso che non penalizzi nessun lavoratore della ex clinica S. Rita.

“O la Cot prende l’impegno di assumere tutti i dipendenti in attesa che il Tar si pronunci in merito ai ricorsi presentati dalla Santa Rita e dalle altre cliniche private, o le conseguenze saranno drastiche. I lavoratori, inoltre, stanchi dei continui giochi di potere che sottendono a questa vertenza, hanno deciso di essere ascoltati dalla Procura della Repubblica. Siamo pronti a raccontare tutti i vergognosi retroscena di questi tre anni di vertenza”.

Questo l’annuncio lanciato dalla segretaria generale della Fp Cgil che, nel riferire dell’intenzione dei dipendenti di seguire la strada della giustizia, evidenza come ciò potrebbe aprire nuovi scenari rispetto ai quali non sono da escludere pesanti conseguenti ai danni di chi, negli ultimi anni, si è preso gioco degli operatori. Un affondo durissimo che riaccende prepotentemente i riflettori su una vertenza lunga e spinosa, che ha visto forti contrapposizioni soprattutto tra il sindacato e la clinica Cot e che nel tempo ha anche diviso gli stessi lavoratori. E’ di pochi giorni fa, infatti, la lettera dei cinque lavoratori “felici” che raccontavano l’assunzione alla Cot come la fine di un incubo e l’inizio di una nuova vita. Adesso entrano invece a gamba tesa i sindacati che non hanno intenzione di mollare la presa.

“La vertenza Santa Rita è un po’ come il mito del vaso di pandora – afferma la segretaria generale della Funzione pubblica, Clara Crocè – , se scoperchiato rischiano di venire quei fuori tutti i mali, o per meglio dire nomi, che fino ad oggi nel mondo della sanità privata hanno fatto il bello e il cattivo tempo. E la vicenda in questione ne è l’ennesima conferma”.

I lavoratori hanno dunque deciso di dire basta ad anni di disperazione, lungaggini burocratiche e scontri tra i titani della sanità privata che hanno avuto come uniche vittime il personale. “E' necessario mettere un punto alla vertenza Santa Rita – continua la Crocé, anch’essa dettasi pronta ad essere ascoltata dal Procuratore, – con l'assunzione di tutti i lavoratori alla Clinica COT senza se e senza ma. Siamo stanchi dei giochini o della promesse di assunzione a prescindere da come si evolverà il giudizio innanzia al TAR di Palermo. La Clinica COT ha il dovere di assorbire tutti i lavoratori prima in carico presso l'ATI HOSPITAL. L’obbligo di assunzione da parte della Cot – aggiunge la sindacalista – è peraltro prevista dal decreto di assegnazione dei posti letto e del budget. E’ impensabile che la Clinica, nonostante abbia avuto l'accreditamento dei posti letto e il budget di 550,00 mila euro abbia preso in carico soltanto cinque lavoratori in data 22 ottobre, mentre continua a trascinare con motivazioni incomprensibili l'assunzione degli altri

Ed ancora l’affondo nei confronti dell’assessorato regionale alla Sanità: “Rispetto a quanto successo – conclude la Crocè – non possiamo fare a meno di sottolineare le gravi responsabile dell'Assessorato alla salute che, invece di salvaguardare i lavoratori e il budget appositamente congelato per la provincia di Messina, ha “spaccato” la vertenza costringendo a concludere tutto nelle aule giudiziarie, con l’unico risultato di sacrificare solo i lavoratori ancora nel limbo”.

Da un’altra parte c’è anche la Cisl Funzione Pubblica che contesta l’avvio delle procedure di mobilità all’Ufficio Provinciale dei lavoratori della Clinica Santa Rita richiesta dalla Curatela Fallimentare ATI Hospital s.r.l. Secondo il dirigente della Cisl Fp, Saro Contestabile, «vanno verificati e rispettati gli accordi raggiunti in VI Commissione regionale Sanità con riferimento al mantenimento dei livelli occupazionali e dal riassorbimento di tutti i lavoratori da parte della Clinica COT. Non comprendiamo la fretta di chiudere la procedura malgrado la richiesta di parte sindacale di chiamare al tavolo anche la Clinica COT», sostiene Contestabile.

Proprio su questo punto la Cisl Fp chiede di fare chiarezza e ritiene necessario il confronto con la COT per capire quali criteri sono stati adottati per l’assunzione di una parte del personale correlato al budget e ai posti letto assegnati dall’Assessorato Regionale alla Salute.

«La vertenza – dichiara il Segretario Generale della Cisl Funzione Pubblica Calogero Emanuele – va spostata su un tavolo prefettizio e nel contempo è necessario chiarire la vicenda sul tavolo regionale, richiedendo audizione alla Commissione Sanità dell’Assemblea Regionale Siciliana dove, a suo tempo, era stato sigillato l’impegno da parte della COT di assorbimento di tutto il personale in forza alla Ati Hospital. Si è giustificabile assumere alcuni lavoratori e altri incomprensibilmente esclusi solo per una decisione unilaterale. I lavoratori non possono subire le scelte che non rispondono a criteri di selezione frutto di accordi sindacali o in difformità agli accordi raggiunti in sede regionale». La Cisl Funzione Pubblica, quindi, ha chiesto formalmente l’intervento urgente del Prefetto con la presenza dell’Assessorato Regionale alla Salute e del presidente della Sesta Commissione Sanità.

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