Assunti a tempo indeterminato ma demansionati: la Cgil diffida il Comune

Assunti a tempo indeterminato ma demansionati: la Cgil diffida il Comune

Assunti a tempo indeterminato ma demansionati: la Cgil diffida il Comune

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martedì 05 Dicembre 2017 - 10:11

Per i lavoratori ormai ex precari di Palazzo Zanca che hanno ottenuto la stabilizzazione si sono aperti nuovi problemi legati al riconoscimento di alcuni istituti contrattuali che il Comune non sta rispettando. La Cgil ha messo la questione nelle mani dei legali

Hanno avuto l’assunzione a tempo indeterminato e dunque non sono più precari del Comune. Una grande vittoria dopo anni di attese e promesse. Ma ottenendo questo risultato hanno perso le qualifiche che avevano maturato. Un demansionamento che la Cgil e la Fp Cgil giudicano illegittimo e che ha spinto il sindacato, tramite i propri legali, a diffidare il Direttore generale di Palazzo Zanca Antonio Le Donne e la Dirigente alle risorse umane Loredana Carrara, intimando al Comune il riconoscimento di alcuni istituti che sono stati ritrattati a seguito di assunzione dei precari con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

«I lavoratori hanno dovuto subire un vero e proprio “demansionamento”, sono stati illegittimamente inquadrati a tempo indeterminato nella inferiore categoria B/1, con conseguenti e facilmente intuibili disagi e ripercussioni sulla loro retribuzione. E bisogna aggiungere che a questi lavoratori finora non è stato riconosciuto nenahce le somme dovute a titolo di salario accessorio, così come risulta non corrisposto il dovuto pagamento del trattamento di fine rapporto, relativo ai precedenti contratti di lavoro stipulati fino alla data di stabilizzazione, nonché il pagamento delle ferie, residuate ad ogni singolo richiedente fino alla stipula del contratto di lavoro a tempo indeterminato».

«Nonostante i lavoratori interessati abbiano già notificato degli atti stragiudiziali, il riscontro dato dal Dirigente comunale pro tempore ai suddetti atti stragiudiziali è risultato oltremodo lacunoso, non soddisfacente, ed ampiamente immotivato nel diniego sostanziale a tutte le richieste avanzate dai lavoratori -dichiarano Clara Crocé Segretaria Confederale e Francesco Fucile Segretario Generale della FPCGIL- il Comune di Messina è rimasto praticamente silente, per lungo tempo, rispetto al riconoscimento dei diritti violati dei dipendenti».

In assenza di risposte, il sindacato annuncia che entro il termine di 10 giorni saranno intraprese le idonee azioni giudiziarie nelle competenti sedi, senza ulteriore avviso, per ottenere il soddisfacimento delle loro legittime e dovute spettanze, con inevitabile consistente aggravio di spese a carico delle casse comunali

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