Croce ed i suoi esperti “belli e bravi”, la stampa “brutta e cattiva”

Croce ed i suoi esperti “belli e bravi”, la stampa “brutta e cattiva”

Danila La Torre

Croce ed i suoi esperti “belli e bravi”, la stampa “brutta e cattiva”

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giovedì 04 Aprile 2013 - 12:40

Con un comunicato stampa, il commissario Croce ed i suoi quattro saggi attaccano la stampa per difendersi da accuse mai ricevute e parlano di «operazione insolente». Sui conti in rosso del comune parlano di «responsabilità facilmente individuabili», ma si guardano bene dal fare nomi

Proviene direttamente dal Gabinetto del commissario straordinario Luigi Croce ed in teoria mira a fare chiarezza in merito alle questioni legate alla gestione contabile di palazzo Zanca. Stiamo parlando del comunicato divulgato intorno alle 13 dall’Ufficio stampa del Comune, il cui unico e vero scopo sembra essere quello di dire alla città che la stampa è brutta e cattiva mentre il commissario ed i suoi quattro esperti (Dalmazio,Tomasello, Saccà e Montalbano) sono belli e bravi ed il loro operato incontestabile e senza macchia. Nel documento, infatti, non c’è un solo numero o dato che spieghi la situazione finanziaria attuale del Comune di Messina, ma c’è semplicemente la giustificazione da parte di Croce e dei suoi consulenti di non essere loro i responsabili dell’eventuale bocciatura del piano pluriennale e del possibile dissesto. Un’accusa che mai è stata rivolta loro, ma dalla quale il reggente di Palazzo Zanca ed i suoi uomini fidatissimi sentono la necessità di difendersi, facendo immediatamente venire in mente la vecchia locuzione latina “excusatio non petita, accusatio manifesta”…

Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa scrivono nel documento.

«Alla vigilia di importanti decisioni che dovranno essere assunte dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti presso la Regione Siciliana nei confronti del Comune di Messina– si legge testualmente – vengono divulgate notizie che attribuiscono alla Corte severi giudizi negativi sul Piano di Riequilibrio Finanziario Decennale predisposto dall’Area Economico Finanziaria di questo Comune». Croce ed i suoi “saggi” lasciano intuire che la pesantezza attribuita ai rilievi mossi dall’organo di controllo sarebbe frutto di un’esagerazione giornalistica e non il dato oggettivo emerso dalla lettura della delibera n.24 emessa in data 18 marzo 2013, che ben poco spazio in realtà lascia all’interpretazione (VEDI ALLEGATO)

«Mentre non v’è nulla da obiettare alle legittime richieste di precisazioni e di chiarimenti avanzate dalla Corte dei Conti essendo ancora in corso l’istruttoria sul Piano – continua il comunicatoquel che stranizza è l’assurdo tentativo di attribuire al Commissario Straordinario ed ai suoi esperti la responsabilità dell’eventuale bocciatura del Piano e, quindi, del dissesto». Posto che nessuno, fuori e dentro il palazzo, abbia sino ad oggi puntato il dito contro l’ex procuratore capo ed i suoi consulenti, non si capisce perché non dicano chiaramente chi sarebbero «gli autori di questa insolente operazione».

Autori “ignoti” ai quali dal Gabinetto rispondono «ricordando il contenuto della deliberazione adottata della Sezione di Controllo della Corte dei Conti il 9 novembre 2012; le indagini in corso della Procura Regionale della Corte e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina sui bilanci comunali del 2009, 2010 e 2011, nonché la relazione definita dai giudici contabili “ampia ed esaustiva”, a firma della struttura commissariale, depositata alla Corte nel corso dell’anzidetta udienza del 9 novembre 2012». L’elenco appena fatto serve a far dire a Croce ed ai suoi esperti «come, già a poche settimane dall’insediamento del Commissario Straordinario, è stata resa nota a tutti, per la prima volta, la gravissima situazione economico – finanziaria in cui versa da diversi anni il Comune di Messina, per cause e responsabilità facilmente individuabili, alle quali è impossibile dare soluzione nel breve o medio tempo».

L’ex procuratore capo parla di responsabilità facilmente individuabili, ma si guarda bene dal fare nomi. Magari li ha già fatti alle autorità competenti e sicuramente i soggetti responsabili del disastro economico a cui si riferisce Croce oggi non hanno alcun ruolo a Palazzo Zanca. Altrimenti sarebbe gravissimo continuare a dare responsabilità a chi ha sulle spalle le colpe del fallimento del Comune. Tuttavia , non essendoci nomi ma solo un’accusa generica risulta impossibile qualsiasi tipo di valutazione.

Di tutta questa vicenda, quel che stranizza, per usare il termine caro a Croce, è che a Palazzo Zanca si perda tempo a smentire notizie verificate sul posto e a scaricarsi di dosso responsabilità che nessuno ha mai attribuito a Croce e ai suoi esperti, i quali essendo stati i primi – come scrivono – a fare un’operazione verità sui conti dl Comune, dovrebbero piuttosto preoccuparsi di dire chiaramente quante possibilità ci sono per evitare il dissesto. La circostanza che qualora il default fosse conclamato non sarebbe colpa loro, è un dettaglio che alla città ed ai messinesi interessa davvero poco adesso, a meno che non rendano noti ai cittadini i nomi dei “colpevoli” . (Danila La Torre)

14 commenti

  1. Certo che in fatto di trasparenza a Messina non si scherza! Adesso si riconosce che c’è un indagine della Procura della Repubblica sui bilanci 2009,2010 e 2011. Ma non era stata smentita l’acquisizione di atti da parte della Polizia Giudiziaria?Poi viene smentita la notizia della riunione di ieri con i 4 saggi.Ma il documento che oggi si legge quando è stato formato? E le RESPONSABILITA’ FACILMENTE INDIVIDUABILI?FUORI I NOMI!!!Lo esigono i disoccupati,gli anziani e i disabili lasciati senza assistenza;lo esige MESSINAAAAAAAA!

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  2. Peppe Vallera 4 Aprile 2013 14:22

    Excusatio non petita, accusatio manifesta.
    Giuseppe Vallèra.

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  3. speriamo che i nomi dei responsabili facili da individuare siano stati fatti almeno alla procura.

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  4. Semu a SanRemo.
    Di Gian Pieretti
    Antoine: Le Pietre
    Canta il gruppo: Croce e i suoi esperti
    “tu sei buono
    e ti tirano le pietre,
    sei cattivo
    e ti tirano le pietre,
    qualunque cosa fai,
    dovunque te ne vai
    tu sempre pietre in faccia
    prenderai….
    …se lavori
    ti tirano le pietre,
    non fai niente
    e ti tirano le pietre,
    qualunque cosa fai
    capire tu non puoi
    se e bene o male quello
    che tu fai….”

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  5. Bravissima la giornalista Daniela La Torre per averci fornito un commento chiaro e preciso del comunicato stampa della struttura commissariale del Comune di Messina. Una precisazione, però, la ritengo d’obbligo: “trattandosi di un comunicato stampa perché non è stato pubblicato integralmente?”. Sarebbe stata fornita la possibilità ai vostri lettori di conoscerne integralmente il contenuto e formulare i propti commenti con maggiore obbiettività. Ad un certo punto dell’aticolo si leghge:” la relazione definita dai giudici contabili “ampia ed esaustiva”, a firma della struttura commissariale, depositata alla Corte nel corso dell’anzidetta udienza del 9 novembre 2012». L’elenco appena fatto serve a far dire a Croce ed ai suoi esperti «come, già a poche settimane dall’insediamento del Commissario Straordinario, è stata resa nota a tutti, per la prima volta, la gravissima situazione economico – finanziaria in cui versa da diversi anni il Comune di Messina, per cause e responsabilità facilmente individuabili “, ed inoltre:” “Croce e ai suoi esperti, i quali essendo stati i primi – come scrivono – a fare un’operazione verità sui conti dl Comune, dovrebbero piuttosto preoccuparsi di dire chiaramente quante possibilità ci sono per evitare il dissesto”. A me sembra che ci troviamo totalmente fuori strada poiché l’operazione verità non consiste nella sommatoria dei debiti del Comune, delle partecipate e della Azienda speciale (Atm), bensì dai risultai che emergano dal “controllo di gestione” finanziario ed economico dei predetti enti per ogni singolo esercizio oggetto di indagine. Ciò è possibile se esiste “allineamento” fra la contabilità delle partecipate e della azienda speciale (Atm) con la contabilità del Comune, Questa è una delle richieste avanzate dalla Corte dei Conti. Chi commenta può affermare che tale allineamento, almeno dal 2002, non esiste dato che la contabilità del Comune è finanziaria – economico patrimoniale mentre quella della Azienda speciale (Atm) è esclusivamente economico patrimoniale.
    Una operazione verità richiederebbe, d’altra parte, non alcune settimane, ma alcuni mesi se i risultati che si intendono raggiungere devono essere certi, e non discutibili

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  6. Lo schiaffo del soldato è un gioco di gruppo. Deve il suo nome agli ambienti di leva, dove era popolare.

    Il gioco non ha bisogno di nessuna attrezzatura, consiste semplicemente nel far girare una persona o comunque nel coprirle la visuale, mentre una persona scelta tra il gruppo le colpisce una mano piegata dietro alla schiena: chi “sta sotto” deve poi indovinare chi ha tirato lo schiaffo, se indovina scambia il posto con chi è stato scoperto, sennò deve stare sotto un altro turno. Mentre la vittima cerca di indovinare chi lo ha colpito, tutti gli altri di solito fanno roteare un dito in aria

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  7. «come, già a poche settimane dall’insediamento del Commissario Straordinario, è stata resa nota a tutti, per la prima volta, la gravissima situazione economico – finanziaria in cui versa da diversi anni il Comune di Messina, per cause e responsabilità facilmente individuabili, alle quali è impossibile dare soluzione nel breve o medio tempo»

    Spero che il Sig. Croce in quanto ex procuratore pertanto ottimo conoscitore delle leggi della Repubblica Italiana, abbia a suo tempo valutato eventuali atti che vanno contro le leggi sopra citate, e prontamente (se ci sono) abbia presentato esposto denuncia in procura, ma visto che ad oggi dai media non si legge nulla, ritengo che non ci siano atti dolosi o responsabilità di individui terzi.

    qui ci vuole un atto responsabile ci sono migliaia di famiglie in gioco chi ha sbagliato paghi una volta x tutte ……….

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  8. avalon che ridere!! sei un comico nato!

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  9. Parla il Dott. Croce che non ha impedito che pochi dirigenti si appropriassero dei loro “premi di Produzione”, che ha fermato i servizi sociali, che ha consegnato di corsa 2mln a franza, impedito ad Accorinti di occupare uno spazio pubblico…CHE VERGOGNA!!!!!!!!

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  10. ART.21COSTITUZIONE. messinesi, liberate il vostro incatenato pensiero. Raccolgo l’invito di SAYA e pubblico il link del comunicato stampa n°548, aggiungo il mio BRAVISSIMA a Danila LA TORRE. Ricordo alle belle addormentate della commissione POLITICHE FINANZIARIE di Palazzo Zanca, che il nostro SAYA, il periodo virgolettato, lo ha scritto e riscritto in tutte le lingue, tranne che in dialetto, lo invito a farlo, l’ignoranza è una brutta bestia. ” CIO’ E’ POSSIBILE SE ESISTE ” ALLINEAMENTO ” FRA LA COMPATIBILITA’ DELLE PARTECIPATE E DELLA AZIENDA SPECIALE ATM CON LA CONTABILITA’ DEL COMUNE “.
    http://img716.imageshack.us/img716/8586/croce.png

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  11. ART.21 COSTITUZIONE. Chi tra qualche mese governerà il Comune di Messina, anche dall’opposizione, è bene che sappia cosa valuta la Magistratura Contabile, e farebbero bene a tenerne conto anche i REVISORI e la prossima commissione POLITICHE FINANZIARIE. Una delle prime voci a controllare è il RECUPERO DELL’EVASIONE TRIBUTARIA, in particolare la differenza tra l’ammontare relativo alla previsione d’entrata e gli importi degli accertamenti dei tre esercizi precedenti, inerenti le voci di bilancio collegate al recupero dell’evasione tributaria, sono per l’ICI la 143/03 e 143/06, per la TARSU la 192/03, sono inserite nelle ENTRATE TRIBUTARIE del Titolo 1. La Corte valuta queste cifre, anche perchè sono voci di entrata utilizzate ad assicurare il rispetto, in sede previsionale, del PATTO DI STABILITA’ INTERNO, dipendente dall’attendibilità della previsione di entrata. Ad esempio, nel BILANCIO di PREVISIONE del 2010, la somma di queste voci per gli accertamenti ultimo esercizio chiuso, fu pari a € 3.950.000, mentre nelle previsioni esercizio in corso € 5.051.000, diventate dopo le variazioni di competenza € 5.100.000. Come vedete c’è una differenza di ben € 1.150.000.
    Mariedit non ha la testa rivolta al passato, sono interessato al futuro, quello dei nostri giovani, vogliamo la prossima sindacatura riorganizzare il DIPARTIMENTO TRIBUTI nella direzione PAGARE TUTTI PER PAGARE MENO?

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  12. Dissesto,pulizia “rapida” dai responsabili, ma anche interlocuzione con il Governo Nazionale e Regionale per un rientro dalle posizioni debitorie pilotato in più di dieci anni (almeno 20-25) e concessione in deroga dell’attivazione di mutui dalla Cassa Dep. e Prest., necessari per la ristrurazione ed il rilancio “produttivo” delle Partecipate essenziali x la Città!
    Al nuovo Sindaco un consiglio: attivi reali meccanismi di trasparente partecipazione alle decisioni sulla Città istituendo consulte per l’acquisizione di pareri!
    Ed inoltre più informazione mediante la consultazione di tutte le delibere su internet ed ancora le Giunte ed i Consigli Comunali in diretta streaming. Cambiare si può!

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  13. Riporto integralmente il primo e secondo comma dell’art.179 del “testo unico dell’ordinamento contabile degli Enti locali: ”
    articoloo 179
    Accertamento
    1. L’accertamento costituisce la prima fase di gestione dell’entrata mediante la quale, sulla base di idonea documentazione, viene verificata la ragione del credito e la sussistenza di un idoneo titolo giuridico, individuato il debitore, quantificata la somma da incassare, nonché fissata la relativa scadenza.
    2. L’accertamento delle entrate avviene:
    a) per le entrate di carattere tributario, a seguito di emissione di ruoli o a seguito di altre forme stabilite per legge.
    Secondo me stiamo mettendo il dita sull’origine dei guai, ma, comunque, sempre da verificare. Intanto la norma ti dice che l’accertamento delle previsioni tributarie va gatto in ragione dei relativi ruoli predisposti dal competente ufficio comunale e trasmessi all’esattore per la relativa riscossione. Conseguentemente è vietato l’accertamento a calcolo – Ed inoltre le previsioni relative al recupero della evasione fiscale sono assolutamente vietate dato che non possono formare oggetto d’accertamento. Siamo, se non erro nel 2002 ed è stata firmata una convenzione con la Maggioli per il recupero della evasione fiscale e, se non erro, sono state inserite nel bilancio di previsione di quell’esercizio le prevedibili entrate derivanti dalla evasione. Secondo me tale operazione che ha consentito maggiori spese non suffragata da entrate n realizzate, ha segnato l’inizio alla “carenza di liquidità” che si è resa sempre più consistente negli anni a seguire. Certo che solo attraverso il “controllo di gestione” detta possibile anomalia potrebbe formare oggetto di accertamento

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  14. il ragionamento è certamente corretto. vorrei comunque ricordare che non esiste solo l’evasione tributaria volontaria, ma anche quella “obbligata” dalle cause contingenti.

    a messina tale aspetto dovrebbe essere preso seriamente in considerazione, e non viene fatto. neppure dai commentatori.

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