La crescita di Messina passa anche dalla cittadella Fieristica…aperta tutto l’anno

La crescita di Messina passa anche dalla cittadella Fieristica…aperta tutto l’anno

La crescita di Messina passa anche dalla cittadella Fieristica…aperta tutto l’anno

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giovedì 18 Agosto 2011 - 10:38

Per il rappresentante di Sel, Daniele Ialacqua, il successo ottenuto dagli eventi culturali organizzati negli spazi ex-Irrera a Mare conferma il desiderio di rinascita della città: «Recuperare i fondi regionali per decidere il futuro della Fiera»

La 72^ edizione della Fiera di Messina ha ufficialmente chiuso battenti, e dopo i bilanci, prevedibilmente positivi, del commissario straordinario D’Amore e del general manager Santoro, arrivano quelli del coordinatore cittadino di Sinistra e Libertà Daniele Ialacqua. Il rappresentante politico si sofferma sulla questione, più volte discussa ma finora senza un esito concreto, dell’ “utilizzo” della Fiera e in particolare degli spazi dedicati alla cultura e allo spettacolo. A detta dell’esponente di Sel, infatti, il successo di pubblico riscosso dalla mostra di Andy Warhol e dalla “Fiera d’autore” curata dalla libreria Doralice, conferma come il magico spazio dell’ex-Irrera a Mare, racchiuda tutte le potenzialità di un’area che dovrebbe essere valorizzata per tutto l’anno e non solo in occasione della Campionaria, offrendo possibilità di crescita culturale ed economica per tutta la città.

«Mostre, incontri, dibattiti, spettacoli, ma anche attività ludiche, ricreative, spazi ristorazione, botteghe artigianali, iniziative no-profit. Sono innumerevoli le iniziative che potrebbero svolgersi negli spazi fieristici durante tutto l’anno – afferma Ialacqua – senza prevedere alcun costo aggiuntivo per la pubblica amministrazione, ma anzi costituendo possibilità di innescare un processo culturale ed economico virtuoso a tutta vantaggio della città. Tutto ciò senza cancellare l’esperienza della Fiera agostana che, radicalmente innovata nelle sue proposte, potrebbe continuare ad utilizzare gli attuali spazi offrendosi come luogo di scambi e valorizzazioni commerciali e culturali nell’ambito del bacino del Mediterraneo con maggiore attenzione ai paesi emergenti del nord Africa. Solo in quest’ottica si può pensare di mantenere una manifestazione che dei passati lustri conserva, ahinoi, solo il ricordo. La città non merita oltre un mercatino pacchiano privo di ogni qualsivoglia interesse che ci ostiniamo a chiamare impropriamente “Fiera Campionaria Internazionale”».

Il rappresentante di Sel supporta la posizione di D’Amore rispetto alla necessità di avere spazi idonei e disponibili tutto l’anno per un attività fieristica costante che oggi deve sempre più essere settoriale e specializzata, «ma per questo – sottolinea Ialacqua – è necessario che non si perda ulteriormente tempo per individuare definitivamente la nuova location della Fiera (ex Sanderson?), utilizzando il finanziamento regionale di 15 milioni di euro a favore delle strutture fieristiche regionali».

Un commento

  1. Suggerirei di utilizzare lo spazio fiera anche per la Coldiretti in modo che i produttori possano vendere i loro prodotti agricoli direttamente al consumatore finale, pertanto con notevole risparmio.
    L’utilizzo del tram, che passa vicino la cittadella fieristica, aiuterebbe i compratori.
    Unaa sola osservazione: terminata l’attività, il sito deve essere lasciato più pulito di come era all’inizio.

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