Fiaccole accese per Omyama, che ha un Posto Occupato anche all'Università

Fiaccole accese per Omyama, che ha un Posto Occupato anche all’Università

Alessandra Serio

Fiaccole accese per Omyama, che ha un Posto Occupato anche all’Università

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giovedì 10 Settembre 2015 - 11:38

Resta in carcere dopo l'interrogatorio il marito reo confesso che ha massacrato mortalmente la giovane mediatrice culturale. Oggi i funerali in Tunisia i funerali, dove la salma è rientrata per volontà della famiglia d'origine. Le iniziative.

Resta rinchiuso nel carcere di Gazzi Dridi Faouzi, il cinquantatreenne tunisino che giovedì scorso ha ucciso la giovane moglie di 33 anni, nella loro abitazione di Sperone. L'uomo è stato interrogato dal GIP Daniela Urbani alla quale ha ribadito la confessione che ha reso all'alba di venerdì, quando con la figlia più grande per mano si è presentato al Commissariato raccontando quel che si era verificato poco prima nella loro abitazione, dove la coppia viveva con quattro bambine, tutte piccole. Processualmente parlando, la tristissima vicenda di Omyama Benghaloum si avvia quindi verso la conclusione, e verso una quasi certa dura condanna per il marito assassino, che dice di aver agito accecato dalla gelosia.

I fari sulla tragedia della mediatrice culturale restano però accesi. Oggi la famiglia, in Tunisia, celebra i suoi funerali, dopo il rientro della salma. Ieri l'autopsia ha confermato la dinamica dell'assassinio così come ricostruito dal marito: le botte, i calci e i pugni fino a lasciarla senza vita. Una scelta compiuta dalla famiglia, quella del rientro in patria, anche se la volontà della trentatreenne era quella di restare in Italia, dove aveva scelto di vivere e dove lavorava per aiutare i suoi connazionali e gli altri migranti. Le figlie sono ora invece affidate ad una comunità di accoglienza di Saponara.

Come ha già fatto la redazione del nostro giornale, anche l'Università di Messina ha riservato un Posto Occupato a Omayma, aderendo all'iniziativa contro la violenza sulle donne lanciata da Maria Andaloro. Sabato pomeriggio, invece, le associazioni che operano nel campo dei migranti si sono date appuntamento per una fiaccolata in ricordo della ragazza. Da Palazzo Zanca fanno sapere che parteciperanno anche il sindaco Renato Accorinti e gli assessori alle Politiche sociali e alle Pari Opportunità Nina Santisi e Patrizia Panarello, promotrici dell'iniziativa. Il corteo muoverà da Piazza Antonello per raggiungere Piazza Unione Europea dopo avere percorso corso Cavour e le vie Tommaso Cannizzaro, Cesare Battisti e Garibaldi.

Per Omayma l'assessore Panarello ha proposto l'intitolazione di una strada della città di Messina:"Era una donna che pensava al futuro dei suoi quattro figli. Seduta ad una scrivania, aiutava le persone e col suo sorriso elencava i documenti occorrenti per risolvere le pratiche e fungeva da tramite per risolvere le questioni anche le più complicate. Molto attiva anche durante gli sbarchi dei migranti col suo sapere e le grandi doti di ascolto e dialogo. Ancora più sensibile nel momento in cui nei minori migranti vedeva piccoli bimbi come la sua Nesri. Era una persona straordinaria, vivace, dinamica, propositiva, che amava il dialogo e il confronto anche su certi argomenti tabù come la religione".

(Alessandra Serio)

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